BAGNARA CALABRA – Di seguito il comunicato dell’associazione Agess: E’ proprio il caso di dire che per 16 anni si è sognata ed oggi finalmente si è realizzata. La Riforma del welfare in Calabria finalmente vede la luce, grazie alla tenacia dell’Assessora Roccisano che sin dal suo insediamento ha voluto mettere mano a questa riforma attesa ed in stand by dopo l’emanazione della L.R. n.23 del 2003 che aveva recepito solo sulla carta la Legge 328/2000 ossia la “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” .
L’Associazione Agess esprime pertanto soddisfazione per questo importante traguardo che colma un vuoto nel sistema legislativo sociale divenuto una voragine se si pensa che per più di un decennio (ben 16 anni), nessuna istituzione regionale preposta e che si è avvicendata, non ha sentito l’esigenza di attuarla né come dovere istituzionale e né ascoltando le numerose richieste da parte delle organizzazioni di categoria! Alla soddisfazione ovviamente si unisce il ringraziamento all’Assessora Federica Roccisano per il suo impegno e la sua volontà di regolamentare il sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali ed a tutti gli attori che per un anno hanno lavorato al tavolo tecnico per la stesura di un documento che rappresenta un vademecum dal valore non solo legislativo ma anche morale e di giustizia sociale. Una riforma che mette ordine al complesso sistema delle politiche ed interventi sociali ove non solo vengono individuati le competenze ad ogni livello ma che mette al centro la persona nella sua complessità di portatrice di bisogni ma anche bisognevole di supporti sociali e sanitari, non tralasciando anche gli interventi di sollievo delle famiglie, insomma un welfare pensato e riformato partendo dai bisogni delle persone nel loro contesto territoriale, familiare, salutare e di disagio sociale.
E’ ovvio che la nuova riforma del welfare, proprio perché mira alla realizzazione di un sistema integrato degli interventi e servizi sociali, per la sua efficacia ed efficienza occorre che tutti gli attori di questo sistema recepiscano e soprattutto attuino con coscienza e diligenza le competenze assegnategli per non far inceppare il sistema stesso ed è soprattutto alle istituzioni che fanno parte di questo impianto sociale che ribadiamo loro che possono cambiare gli amministratori ed i preposti ma i bisogni delle persone non si avvicendano, semmai crescono e/o si modificano, questo per significare che le politiche sociali sono universali, non hanno bandiere, non hanno colore partitico e non devono essere intaccate da avvenimenti che possono interessare chi in un determinato momento rappresenta un’ istituzione, ovvero un anello della catena sociale.
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