VILLA SAN GIOVANNI – Di seguito il comunicato del Comitato Basta un sì-Cambiare si può- Villa San Giovanni: Una comunità politica degna di questo nome si struttura solo operando, mettendosi alla prova, perseguendo unitariamente uno scopo, un obiettivo che merita impegno e condivisione, che appare come un traguardo per la collettività intera, un bene prezioso che occorre raggiungere per tutti!
Così hanno inteso la loro adesione e la loro azione – che si protrae, ormai, dallo scorso Luglio – i membri del Comitato Basta un Sì – Cambiare si può – di Villa San Giovanni. Un lavoro politico “vecchia maniera” (volantinaggi, convegni tecnici, incontri politici, articoli giornalistici) che è stato veicolato anche attraverso i nuovi canali mediatici, le pagine dei Social, i gruppi le relazioni WhatsApp.
Così è avvenuto anche lo scorso 23 novembre nell’ambito di un incontro politico con il Presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto, presso l’Hotel De La Ville.
Entrare davvero nel merito del quesito referendario, ragionare insieme alla cittadinanza presente del senso e delle prospettive – per il nostro Meridione – della Riforma è servito, ancora una volta, a rinsaldare le fila dell’impegno anche futuro, a motivare i tanti giovani democratici che stanno approfittando di questa straordinaria occasione di partecipazione e di confronto dialettico per “farsi le ossa”, per prepararsi al meglio per nuove e prossime avventure politiche.
Ed allora possiamo ben dire – certo, sempre “dalla nostra parte” e con l’orgoglio dell’appartenenza ad una tradizione, quella riformistica, ben precisa –
TOC, TOC … LA POLITICA BUSSA E PULSA A VILLA SAN GIOVANNI !!
Ed ecco che l’approfondimento sui “vaccini” e sulle assurde e pericolose campagne antiscientifiche poste in essere da movimenti demagogici spregiudicati, è stato utilizzato dal dott. Rocco Cassone per criticare le forme nefaste di un federalismo sanitario irresponsabile che la nuova articolazione dell’art. 117 della Carta riformata ha finalmente superato con la previsione di disposizioni generali e comuni.
Ed ecco che la chiamata ad una campagna elettorale, casa per casa, face to face, alla ricerca operosa del “singolo voto che manca”, è servito al dott. Antonio Calabrò per riflettere insieme di consenso e della necessaria messa alla prova delle nostre idee con il giudizio popolare.
Ed ecco che il Presidente Nicola Irto, attraverso le ricerche dell’Istituto Superiore di Sanità dal 2001 ad oggi, ci ha rappresentato le speranze di un regionalismo nuovo, responsabile, conscio dei limiti di un accentramento locale privo di visione nazionale che rischia solo di fomentare sprechi e che incide negativamente – in assenza di un intervento perequativo dello Stato (intervento finalmente previsto da questa Riforma) – anche sula aspettativa di vita dei nostri figli: ben 4 anni in meno rispetto alle aree nordiche del Paese!
Ed ecco che l’interesse comune, l’Unità giuridica ed economica italiana son servite al dott. Pino Del Grande per discutere di Porti e di Turismo; grandi ambiti strategici i quali necessitano di una pianificazione che, necessariamente, deve superare l’odierna frammentazione localistica, la sterile e confusa competizione propria di un campanilismo miope. Miopia che la clausola di supremazia statale – finalmente disciplinata dalla Riforma – mira a ricomporre in un quadro unitario e, di nuovo, nazionale.
Un comitato così ricco di presenze qualificate e dell’impegno di tanti giovani leve democratiche, guidato dall’instancabile impulso dei consiglieri Dem Cosimo Freno, Filippo Bellantone e Francesco Idone, i quali hanno saputo aprire il più possibile il Comitato alla partecipazione dei tanti carismi riformisti – anche attraverso la puntuale e ricca disamina dei passaggi più significativi del testo che andremo ad approvare il prossimo 4 dicembre – già sembra proiettarsi oltre l’appuntamento decisivo.
Non si tratta solo, evidentemente, di condurre a buon fine la propria azione propagandistica, non si tratta solo di far valere le proprie posizioni … la vera Politica trascende sempre gli obiettivi contingenti e si apre a scenari futuri, concorre a formare coscienze, a strutturare leadership, a rinsaldare, nel nostro caso, un nuovo quadro attivo “giovane e responsabile” che si candida a rinnovare l’azione politica ed amministrativa nella Cittadina dello Stretto.
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