BAGNARA – Di seguito il comunicato del Comitato “Le Bagnarote”: Accantonato il capitolo dissesto, mentre la politica muove i propri passi in background, avanza prepotentemente l’argomento migranti.
E’ vero, la situazione è più che preoccupante. Impensabile pretendere che un piccolo comune, senza servizi efficienti, infrastrutture, occupazione, un paese “alla deriva”, possa accollarsi le sorti di chi proviene “dalla deriva”. Ma non è sicuramente demonizzando gli aspetti negativi della vicenda, che si trovano le soluzioni più consone, semmai, il rischio è creare diffidenza, paura, insicurezza. Un clima di terrore, che non giova certamente agli animi della popolazione. Il nostro paese, nel bene e nel male, è ormai, da diverso tempo, al centro dell’attenzione, per gli accaduti più disparati. Dissesti, droga, disoccupazione, disservizi. Si potrebbe creare tranquillamente un elenco in ordine alfabetico. Siamo consapevoli di ciò, ed ognuno di noi, nel proprio piccolo ambito, e secondo le proprie competenze, prova a tendere la mano ad una Bagnara agonizzante, che annaspa in un mare di problemi.
Peccato che, rincarando la dose, tirando in ballo un capitolo oscuro e cruento come la prostituzione, più che un salvagente, si lanci un sasso piuttosto pesante. Trascinando, così, inevitabilmente verso il fondale, quel poco di parvenza di civiltà rimasta, in un comune che, non molto tempo fa, era considerato una piccola isola felice. Allo stato attuale, non è certamente tutto rose e fiori. Quando decidiamo di esprimere pubblicamente, per iscritto, ciò che pensiamo, in merito a particolari tematiche, ci assumiamo un’enorme responsabilità. Qualcuno leggerà le nostre parole, i nostri pensieri. E ciò potrebbe determinare, quasi certamente, il sorgere di un parere, discordante o assonante, una critica. Peggio ancora, potremmo far emergere paure inconsce ed irrazionali. Ciò è definito “terrorismo mediatico”, la forma più bassa ed estrema dell’ambito informativo. Quale Comitato abbiamo sentito l’esigenza di esprimere la nostra opinione. Ci auguriamo, in futuro, che determinati argomenti, già di per sé delicati e ostici, vengano trattati con serietà e ponderatezza.
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