VILLA SAN GIOVANNI. Il vicesindaco Cassone: «Amministreremo finché sarà possibile e otterremo risultati»

4 Dicembre 2016
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VILLA SAN GIOVANNI – Rispetto al rimpasto lampo precedente la sentenza “Banda Falò”, oggi la giunta villese si mostra con un’unica novità: fuori Anna Bellantone, dentro Marco Santoro. Che assieme ai confermati Maria Grazia Richichi, Liz Ciccarello e Pietro Caminiti, si accinge a far ripartire la macchina amministrativa accettando una sfilza di deleghe pesanti, su tutte quella al Bilancio. Un “rimpastino” che il vicesindaco Rocco Cassone ha messo nero su bianco con due atti separati, di revoca per Bellantone e di nomina per Santoro, motivandolo con la «ravvisata esigenza in relazione al programma che si intende attuare durante le funzioni vicarie del sindaco». Esecutivo fatto e pronto a mettersi all’opera, sebbene il momento incerto legato a svariate vicende. Il «senso di responsabilità» e il «dovere istituzionale», maturati nella sua lunga e significativa carriera politico-amministrativa, hanno suggerito al già due volte sindaco Cassone di provare a portare avanti l’esperienza di governo iniziata nel 2015. Sfida resa ancor più ardua dallo “sciopero” a oltranza della minoranza e dalla mossa, a sorpresa ma non troppo, dei consiglieri di maggioranza Marcello La Valle e Anna Bellantone (Area Popolare), le cui minacce di dimissioni sembrano sul punto di concretizzarsi visto l’insuccesso del loro invito a valutare l’ipotesi di dimissioni o di una giunta bipartisan. Grane di non poco conto, che delineano un civico consesso ridotto ai minimi termini (9 membri della maggioranza) verso l’appuntamento per l’ok al rendiconto. L’altro ieri, in sede di presentazione della nuova giunta, Cassone ha tentato di smorzare gli animi e ha puntualizzato: «Ho chiesto sin da subito la collaborazione di tutti, anche della minoranza. Quelle di Bellantone e La Valle sono preoccupazioni che condivido, ma noi amministreremo finché sarà possibile e otterremo risultati. Il mio invito è che loro collaborino. Ho ridistribuito le deleghe senza voler penalizzare alcuno. E sia chiaro: nessuno di noi rappresenta alcuno e ognuno di noi rappresenta tutti, tutti i cittadini. E’ con questo spirito che ci siamo mossi per soddisfare la necessità urgente di un esecutivo subito operativo». Un appello al senso di responsabilità e alla condivisione anche dalla presidente del Consiglio, Patrizia Liberto. fra.me.

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