REGGIO. Proseguono le operazioni di contrasto al caporalato e al lavoro nero disposte dal Prefetto Michele Di Bari

5 Dicembre 2016
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Continuano senza sosta le operazioni di prevenzione e di contrasto al caporalato ed al lavoro nero disposte dal Prefetto Michele di Bari nell’ambito delle misure di contrasto comprese nella Direttiva del Ministro dell’Interno del 23 aprile 2014 denominata “Focus ‘ndrangheta – Piano d’azione nazionale e transnazionale”, implementate nelle Riunioni Tecniche di Coordinamento ed affidate al Tavolo tecnico interforze istituito presso la locale Questura di Reggio Calabria.

Il 24 novembre scorso, infatti, in Taurianova sono state sottoposte a controllo due aziende agricole, operanti l’una nel settore florovivaistico e l’altra in quello agrumicolo, i cui titolari sono stati sanzionati per oltre 69.000,00 euro per violazioni della normativa sul lavoro e per aver attinto abusivamente ad acque pubbliche per il tramite di pozzi artesiani non autorizzati.

Sempre nella Piana di Gioia Tauro, a Rizziconi, lo scorso 30 novembre sono state controllate 3 aziende e 26 lavoratori dipendenti nonchè irrogate sanzioni amministrative per un valore di €1.500,00.

Ad un anno dalla prima operazione, effettuata l’11 novembre 2015, sono 34 le operazioni di prevenzione e vigilanza disposte nell’ambito del Piano d’Azione in 37 Comuni della provincia, 170 le ditte controllate, 1035 le posizioni lavorative verificate, 29 le persone denunciate, 163, infine, le sanzioni irrogate per un importo complessivo € 1.082.248,25.

Delle 37 aziende sottoposte a verifica, 9 sono risultate riconducibili ad esponenti della criminalità organizzata ‘ndranghetista, tutte insediate nella Piana di Gioia Tauro.

Le iniziative di controllo proseguiranno, al fine di porre in essere concreti interventi preventivi e di chiara deterrenza per coloro che sfruttano la manodopera, anche straniera.

Il riacquisto alla legalità dei settori economici e produttivi, in un contesto caratterizzato da endemici fenomeni di illegalità ed abusivismo, è, infatti, condizione ineludibile di sviluppo in uno con la coscienza da parte delle imprese che la loro azione non è avulsa da forme di responsabilità sociali e da impegni di sostenibilità ambientale.

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