VILLA SAN GIOVANNI. Lottero e Morgante contro Giustra: «Frasi sconnesse e offensive nei confronti della minoranza»

19 Dicembre 2016
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Lottero e Morgante: «ABBIAMO TOCCATO IL FONDO E STIAMO SCAVANDO»

VILLA SAN GIOVANNI – Di seguito il comunicato diffuso nei giorni scorsi dal gruppo consiliare “Cittadini Responsabili”, formato da Silvia Lottero e Massimo Morgante: Il canto terzo dell’Inferno di Dante Alighieri ha come ambientazione l’Antinferno, ovvero il luogo dell’oltretomba dove sono tenuti gli ignavi e che precede l’entrata dell’inferno vero e proprio. Gli ignavi sono coloro che ti conducono all’inferno, dove per inferno intendiamo una realtà poco piacevole e ricolma di mancato riconoscimento di diritti con conseguente assuefazione e/o rassegnazione allo stato di cose. Il volto della città che si presenta oggi ai nostri occhi è il vessillo della sconfitta di questa maggioranza.

E agli ignavi che ci rivolgiamo, cioè a coloro che ancora insistono nel sostenere una maggioranza che con accanimento terapeutico cerca di resuscitare un’Amministrazione deceduta da tempo.

Il consigliere supplente Antonino Giustra nel corso di un comunicato si è lasciato scappare di penna  frasi  sconnesse  e a dir poco offensive indirizzate ai consiglieri di minoranza.

Sia serio consigliere e non offenda l’intelligenza altrui. Nel richiamarla al rispetto dei ruoli, le ricordiamo che il ruolo del consigliere di opposizione è altrettanto importante di quello della maggioranza.

Poiché chi siede nei banchi della minoranza ha il compito di vigilare sull’operato di chi amministra, di dare suggerimenti e anche aiuti, se necessario, nell’interesse della collettività, nel rispetto del ruolo che la città ci ha assegnato, non siamo stati mai passivi, silenziosi, in quanto non ci appartiene  l’atteggiamento del “tutto è inutile, tutto è perduto, non posso fare nulla per essere ascoltato o per incidere sui processi decisionali”. Certo, il sistema elettorale e quello di rappresentanza, lo svuota di un vero e proprio potere decisionale, limitandone di molto anche l’incisività.

Abbiamo lavorato nelle Commissioni e avanzato proposte per il bene della città, segnalato ciò che non funziona. I risultati, nonostante le dichiarazioni di ascolto e collaborazione da parte della maggioranza, sono palesi. Non abbiamo mai adottato atteggiamenti di passività o, al contrario, di villana e inconcludente aggressività, nella convinzione che lo scontro a tutto campo non giova a nessuno. Non ci siamo mai lasciati andare a protagonismi polemici; al contrario, siamo stati noi a subire spesso attacchi da parte di chi presumibilmente era ed è accecato da gelosie politiche e/o invidie personali, vivendo un continuo stato di maltolto e nella convinzione di aver subito la più infamante lesa maestà. Adesso basta! Non siamo più disponibili a subire attacchi ingiuriosi e offensivi.

Sarebbe giusto che il Signor Giustra riflettesse prima di esprimersi soprattutto se nell’ultimo anno e mezzo è stato distratto da altri impegni che non gli hanno permesso di seguire l’attività amministrativa fatta dai consiglieri comunali di minoranza “ELETTI” dai cittadini. Si eletti, caro Giustra, mentre LEI non ha avuto la fiducia dei suoi elettori nonostante sia stato nella scorsa legislatura un componente di questa maggioranza e che solo per disgrazie altrui oggi siede nei banchi del consiglio comunale ed a tempo, probabilmente per 18 mesi o anche meno.

Ancora più grave quando accusa la minoranza di voler strumentalizzare la condanna inflitta, al  Sindaco, al Vicesindaco e a due assessori, per fatti compiuti dalla precedente amministrazione. Dimentica che Lei stesso ha fatto parte della precedente compagine, con la carica di vice presidente vicario del consiglio comunale, e che i suoi stessi compagni hanno sempre dichiarato che l’amministrazione Messina è il seguito dell’amministrazione Lavalle.

Invece di criticare la minoranza, il Signor Giustra dovrebbe verificare i problemi in seno alla sua maggioranza soprattutto riguardo alla coerenza ed etica. Dovrebbe chiedere lumi al suo leader di partito o movimento, perché se è vero che la politica condannata è stata sospesa con l’applicazione della legge Severino, sul fronte amministrativo la condanna, anche se non passata in giudicato,  del Capo del Settore Tecnico, determina un conflitto con l’incarico dirigenziale, come sancito dall’art. 3 del D.Lgs 39/2013 e dall’orientamento dell’ANAC n. 54/2013.

Quindi rifletta prima di parlare!!!!!

Ancora una volta nell’accaduto registriamo un’estrema coerenza con il continuo spostare l’attenzione dall’operato della maggioranza a quello della minoranza. Invece di trastullarsi in inutili scaramucce sarebbe il caso di affrontare i tanti problemi che attanagliano la città, a partire dalla necessità di ripristinare legalità e trasparenza nella gestione della cosa pubblica.

Infine ci sembra più che mai opportuno ricordare che è il Consiglio Comunale il luogo del dibattito pubblico e che questo non è la sede di una società per azioni in cui l’azionista di maggioranza è il Sindaco ombra, ma è o dovrebbe essere la massima espressione della democrazia cittadina, che purtroppo in questa consiliatura è stata pesantemente calpestata.

 

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