Senso di responsabilità ed amore per la mia città, sono queste le motivazioni che mi hanno spinta a rassegnare le dimissioni da Presidente del Consiglio e Consigliere comunale di Villa San Giovanni, perché credo che la città abbia bisogno di essere amministrata da una squadra che sia espressione della volontà popolare. Non è una questione personale, come ad arte cerca di far credere Cassone, ma è il frutto dell’analisi di una situazione politica ed amministrativa divenuta ormai insostenibile, ecco perché risultano sterili ed infondate le sue accuse circa un tentativo di bloccare l’attività del consiglio, ho sempre svolto il mio ruolo con grande senso di responsabilità, mi sono confrontata quotidianamente con il segretario generale, l’unica scadenza incombente era quella del 31 dicembre per una variazione di bilancio, le altre proposte di delibera citate sulla stampa qualche giorno fa , non prevedevano nessun argomento di particolare importanza se non qualche atto volto a recuperare “posizioni” di carattere politico. Quindi respingo l’accusa di aver tenuto in ostaggio il consiglio, che però lo è nei fatti, ostaggio, di chi si ostina a cercare di andare avanti a tutti i costi, con l’impossibilità del funzionamento delle commissioni, il numero risicato di consiglieri e l’assenza dichiarata dalla minoranza, in un accanimento terapeutico che sicuramente non giova alla città. La mia vicinanza al partito democratico è sempre stata alla luce del sole, ciò ha sicuramente favorito un positivo dialogo ed una proficua collaborazione anche con le forze di minoranza. Sono altresì convinta che l’amministrazione della cosa pubblica debba prescindere dalle ideologie politiche o dall’appartenenza a partiti o movimenti, ho accettato la candidatura in una lista civica perché condividevo a pieno il pensiero ed il programma proposto dal Sindaco Antonio Messina e dalla coalizione che lo sosteneva. Le mie dimissioni non comportano la fine di questa amministrazione, ho chiarito che non condividevo questo nuovo percorso, poichè sussiste realmente una condizione di disagio nella gestione di tutti quegli organi che servono al proficuo svolgimento dei lavori, cosa che comporta l’assenza di democrazia e di partecipazione. Ci sarà tempo per pensare al futuro politico di ognuno di noi, in questo momento torno al mio lavoro ed alla mia famiglia che ho trascurato per dare tutta me stessa per la realizzazione di un progetto a cui credevo fortemente, continuerò a dedicarmi come ho sempre fatto all’attività politica ed un’eventuale mia ricandidatura sarà dettata solo dal mio smisurato amore per la politica e per la città. Non si tratta di strategie personali, ho scelto di dimettermi a discapito della mia carriera ed è per questo che giudico scomposta la reazione del sindaco f.f. Rocco Cassone, che porta sul piano personale una vicenda strettamente politica, concordo però con lui sul fatto che saranno i cittadini a giudicarci, ci giudicheranno circa le scelte fatte, interpreteranno al meglio chi ha lasciato nonostante tutto e chi vuole restare ad ogni costo, perché se è vero che “est modus in rebus” (c’è una misura per ogni cosa ) è altrettanto vero che ormai la misura è colma.
Patrizia Liberto
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