BAGNARA CALABRA – Smaltimento illecito di amianto, guai in vista per chi ha fatto di testa propria. Parla chiaro l’avviso diffuso da palazzo “San Nicola” il 22 dicembre scorso: «L’amministrazione comunale – fa sapere il responsabile del settore municipale Edilizia e Territorio Giuseppe Marino – ha acquisito dalla Regione Calabria la mappatura aerea delle superfici con copertura in eternit presenti su tutto il territorio comunale. Se da controlli random che potranno essere disposti ed effettuati dalla Polizia Locale, anche di concerto con le altre Forze di Polizia, non risultassero le coperture precedentemente mappate, i proprietari degli immobili, qualora non riuscissero a dimostrare di aver smaltito secondo i termini di legge le lastre d’eternit, potranno essere deferiti all’autorità giudiziaria». Questa la risposta del Comune, ancora per qualche mese gestito dai commissari Franca Tancredi, Vito Turco e Maria Leopardi, al continuo abbandono del pericoloso materiale per le strade e nei pressi dei corsi d’acqua. Una risposta che è un avvertimento a quanti hanno sbagliato, ma anche un messaggio che dà il via a una campagna di informazione e prevenzione per sensibilizzare la cittadinanza sull’importante problematica. Scarsa consapevolezza sui rischi dell’amianto e molta ignoranza sull’argomento sono i primi ostacoli da superare, ed è per questo che l’avviso comunale insiste sul vademecum dell’Osservatorio Ambientale Diritto per la Vita: «La pericolosità dei prodotti in cemento-amianto (eternit) – si legge – è dovuta alla possibile liberazione di fibre di amianto, causata dalla manipolazione dei manufatti dove per rotture, abrasioni e urti viene meno la funzione del legante. Le coperture o altri manufatti in buone condizioni – prosegue il manifesto – possono rimanere al loro posto e nel solo caso di manutenzioni o rimozioni necessitano attenzioni particolari per la tutela dell’ambiente e dei lavoratori. Al momento, se lo stato di conservazione è discreto, non vi è obbligo di rimozione. Devono però essere mantenuti sotto controllo per verificarne lo stato di conservazione. L’abbandono dell’eternit per le vie cittadine e sui greti dei torrenti – sottolinea quindi l’avviso – può provocare la rottura del manufatto col conseguente rischio aerodispersione delle fibre. I materiali rimossi sono considerati rifiuto pertanto devono essere conferiti in discarica autorizzata solo da ditte specializzate». Informazioni doverose, alla luce del fatto che «da tempo alcune vie cittadine, le contrade e i greti dei torrenti ricadenti nel territorio comunale – rileva l’avviso firmato da Marino – sono interessate dall’illecito abbandono dei manufatti in cemento-amianto (eternit), perseguibile secondo quanto previsto dalla normativa vigente e dal codice di procedura penale».
fra.me.
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