SCILLA. Entra Maria Calabrese e metà consiglio è donna. La neo consigliera garantisce: «Opererò con legalità e correttezza»

SCILLA – Interessante il primo consiglio comunale del 2017 a Scilla in cui si è visto un altro subentro, quello di Maria Calabrese che ha presto il posto di Domenico Mollica.  Alla nuova consigliera, che rappresenta la frazione di Melia, è stato dato il benvenuto da tutti e la stessa ha espresso di prendere parte volentieri al consiglio in quota minoranza.  «Sono onorata di essere qui, anche se nella minoranza – ha esordito Calabrese accanto alla compagna Antonella Cacciola – È un compito di grande responsabilità vigilare sull’amministrazione, sempre nell’interesse della comunità. Cercherò – questo il proposito della Calabrese – di svolgere questo compito all’insegna della legalità, della correttezza e della trasparenza. Agirò nell’assoluta democrazia, senza nessun preconcetto».

Il capogruppo della maggioranza Ciccone, Mario Patafio, ha sottolineato che con quest’ultima sostituzione il 50% dei componenti del consiglio  sono donne.  Si è battuto il record visto che è la prima volta che avviene  nella storia della politica scillese.

La parola è poi passata a Domenica Patafio che ha acceso il riflettori sull’argomento della sanità a Scilla, a suo dire trascurato dal sindaco Ciccone.  La consigliera ha sottolineato che a Scilla non c’è una vera casa della salute dopo che l’ospedale è stato chiuso, che i cittadini sono mal informati, e che non si può mettere in pratica la prevenzione senza servizi sanitari per i vari controlli.

Franco Santacroce continua a chiedere del piano spiaggia ancora non realizzato e della situazione dell’ostello della gioventù.

Il primo cittadino sembra ben intenzionato e sopratutto tiene a ribadire che per lui Scilla è tutto.