Un’altra iniziativa a cura del Circolo Culturale Varbaro si è svolta ieri sera presso il ristorante De Angelis a Scilla. Ospite Padre Celeste, molto conosciuto e stimato a Scilla, il quale ha presentato il suo terzo libro intitolato La Salette e l’urgenza della riconciliazione con il creato.
L’opera spiega la riconciliazione dell’uomo con il creato, e rappresenta certamente la continuazione dei due precedenti volumi dell’autore: il primo sulla riconciliazione dell’uomo con Dio e il secondo sulla riconciliazione con gli altri uomini.
Originario di Fabriano e da sempre missionario della Madonna della Salette, Padre Celeste ha scelto soprattutto l’Italia per i suoi pellegrinaggi predicando e comunicando proprio il messaggio della Madonna della Salette, ovvero la riconciliazione. «Un messaggio difficile ed altamente biblico», ha spiegato Padre Celeste.
La professoressa Giovanna De Marco, membro del Circolo Culturale Varbaro, ha presentato l’ospite dando così inizio ad una serata dedicata alla spiritualità.
Con tranquillità e preparazione, Padre Celeste ha subito attirato l’attenzione e l’interesse della platea raccontando brevemente la storia della Madonna della Salette.
La Salette è un piccolo comune in Francia tra Grenoble e Gap, in montagna, dove il 19 settembre 1846 a 1800 metri di altezza, appare per la prima ed unica volta la Madonna a due pastorelli, Massimino e Melania. Dove la Madonna ha posato i piedi e dove poi è stato costruito il santuario che dopo quello di Lourdes è il più visitato di Francia.
Il libro ha cominciato a prendere forma già nel 2009, ricco di informazioni e racconti per divulgare la storia e soprattutto il messaggio della Madonna.
Una particolarità della Madonna di La Salette è che ha le scarpe. “Di solito le Madonne vengono raffigurate scalze, forse questa ha le scarpe perché scende nel nostro mondo di peccatori”. Questa è la teoria di Padre Celeste, che nel libro cita spesso Papa Benedetto e parla molto della spiritualità della creazione.
Avendo avuto l’opportunità di ritornare a Scilla, Padre Celeste ha espresso il proprio apprezzamento per la perla dello Stretto. «L’ho guardata da tutti i lati Scilla. Dalla piazza ho pensato “oh che meraviglia!”. Se non c’è stupore non c’è preghiera», ha detto entusiasta il sacerdote prima di soffermarsi ancora sull’importanza della riconciliazione con il creato.
A concludere l’incontro i ringraziamenti della presidente del Circolo Varbaro, Giovanna Bellantoni, e la recita della preghiera della Madonna di La Salette a cura di Padre Celeste.
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