REGGIO CALABRIA – Si è discusso delle problematiche occupazionali dei lavoratori dello scalo aeroportuale “Tito Minniti” nel corso della riunione tenutasi stamani nella sede del palazzo di governo di Reggio Calabria.
L’incontro, presieduto dal Prefetto, Michele di Bari, ha visto la partecipazione dei curatori fallimentari, dei rappresentanti dell‘Ispettorato Territoriale del Lavoro e delle Sigle Sindacali Filt Cgil e Uilt.
Il tavolo è stato molto proficuo, e ha messo al centro della discussione le possibili soluzioni condivise. Soluzioni – ha spiegato di Bari – tali da contemperare le esigenze di natura economico-finanziaria della curatela con la salvaguardia dei livelli occupazionali, nel rispetto della normativa vigente.
A conclusione della riunione si è convenuto che la curatela, con il supporto tecnico dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, proporrà un quesito al Ministero del Lavoro in merito alla possibilità di fare ulteriore ricorso agli ammortizzatori sociali.
La delicata questione è dunque approdata nuovamente in Prefettura, passaggio assolutamente necessario e di recente auspicato a gran voce dal sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà: «Istituire un tavolo tecnico presso la Prefettura di Reggio Calabria – aveva chiesto sul fine del 2016 il primo cittadino di Reggio Calabria – per affrontare con urgenza la delicatissima questione dell’Aeroporto dello Stretto, con l’obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali e rilanciare la prospettiva di sviluppo della principale infrastruttura trasportistica della nostra Città Metropolitana. Credo che un eventuale atto di licenziamento nei confronti dei lavoratori sarebbe un epilogo nefasto da evitare a tutti i costi. Non è una questione che nasce oggi, ma che il Comune, tramite i suoi rappresentanti, ha dichiarato apertamente ed ufficialmente, nei verbali delle riunioni delle Assemblee dei Soci e dei tavoli tecnici regionali che si sono tenuti negli ultimi anni. L’ipotesi di chiusura dell’aeroporto sarebbe un colpo mortale per lo sviluppo del nostro territorio e non si concilia in alcun modo con la prospettiva di crescita che presuppone la nascita della nostra Città Metropolitana. Nonostante le limitate competenze in capo all’Amministrazione comunale – aveva aggiunto Falcomatà – ritengo sia urgente che la politica accolga nell’immediatezza l’allarme lanciato dai rappresentanti dei lavoratori. Ogni posto di lavoro va salvaguardato con le unghie e con i denti. Il Comune ha già dimostrato quanto tiene ai livelli occupazionali con il comportamento responsabile tenuto nell’ambito delle vicende che hanno coinvolto tutte le società comunali, da Atam a Reges, da Recasi a Maggioli fino all’azione concorsuale per il personale di Castore e Polluce. Chiediamo – aveva concluso Falcomatà – che la questione dell’Aeroporto venga prontamente affrontata nelle sedi competenti affinché ognuno si assuma le proprie responsabilità e si arrivi presto ad una soluzione che guardi, nell’immediato, alla tutela della forza lavoro che ad oggi rischia concretamente il licenziamento».
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