VILLA SAN GIOVANNI – Molto ben riuscita la prima dell’associazione Smail. Sabato sera nel salone “Mons. Ferro” della parrocchia Maria SS del Rosario, più di 150 persone hanno partecipato alla presentazione pubblica della nuova realtà associativa cittadina costituitasi nello scorso mese di gennaio.
Gli onori di casa sono stati fatti da Mimmo Cotroneo in qualità di presidente di Smail che ha ringraziato i convenuti e quanti hanno collaborato e reso possibile la serata.
Prima a prendere la parola è stata Annalisa Arena, presidente della Consulta comunale del Terzo Settore di Villa San Giovanni che ha voluto ripercorrere le tappe che hanno condotto alla costituzione dell’associazione Smail. L’associazione, infatti, nasce dall’ascolto dei bisogni del territorio effettuato dalla Consulta e che aveva evidenziato l’esigenza di intervenire nell’ambito della tutela del diritto alla salute. La presidente della Consulta si è soffermata sul processo avviato, un percorso definito “partecipato, onesto, e trasparente”. Al di là di qualunque risultato- ha sottolineato Annalisa Arena – l’avvio dell’associazione Smail ha incontrato tanta disponibilità (sono 39 i soci fondatori) ma anche la generosità di persone che hanno condiviso il progetto con la disponibilità ad offrire gratuitamente dei locali di proprietà. “Smail – ha detto la presidente – vuol essere un tesoro prezioso per la comunità che, facendosi carico della fragilità altrui, diventa così una comunità più giusta e solidale.”
A seguire gli interventi degli illustri ospiti: la dott.ssa Maria Panzera, cardiologa e volontaria del CVX ed il dott. Carmelo Caserta responsabile del centro A.CE di Pellaro. Entrambi hanno raccontato delle loro bellissime esperienze operative già da tantissimi anni nel territorio.
La dott.ssa Panzera ha illustrato le molteplici attività svolte all’interno del CVX quale scelta di apostolato, in particolare a servizio dei cittadini immigrati ed extracomunitari. Con la passione del carisma proprio della comunità di appartenenza, la Panzera ha narrato più specificatamente dell’impegno in ambito sanitario ripercorrendone le tappe più significative. Non senza un pizzico di orgoglio è stato presentato anche il servizio odontoiatrico, unico nel suo genere forse nel meridione.
Anche il dott. Caserta ha di fatto narrato la storia dell’ACE, esperienza da cui Smail ha tratto ispirazione e forza. Caserta ha evidenziato come ACE nasca nel 2006 dalla volontà di creare a Reggio Calabria un centro per tutelare il diritto alla salute della gente. La Costituzione – ha sottolineato Caserta- prima ancora di essere modificata ha bisogno di essere applicata. Così nel mentre l’art. 32 della Costituzione parla della tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, garantendo cure gratuite agli indigenti, di fatto la sanità pubblica continua a disinvestire (si pensi allo stato della ricerca o all’inesistenza di studi epidemiologici) e applica dei ticket insostenibili già alla media delle famiglie monoreddito.
Ma Caserta ha avvertito: non bisogna investire solo in sanità ma anche in cultura, informazione, sapere. Per questo l’utopia prossima di Ace è quella di una cittadella che sia anche ricerca, informazione e formazione e non solo medicina gratuita e accogliente, caratterizzata fortemente dalla umanizzazione del trattamento, non solo economico, che mette al centro il paziente.
Il presidente di Smail, Cotroneo, nella sua chiosa finale, ha evidenziato come l’esperienza villese sia già in sintonia con le esperienze presentate e alle quali si sono anche, in parte, ispirate nel comune obiettivo di costruire una società più giusta ed equa. Cotroneo ha annunciato la volontà di aprire uno sportello sanitario gratuito entro il prossimo mese di luglio. L’apertura del poliambulatorio sarebbe però condizionata dalla effettiva reperibilità di locali idonei allo scopo.
Infine la serata si è poi conclusa con un’apericena di autofinanziamento ingentilita dalla cortese presenza degli alunni dell’Istituto Alberghiero di Villa San Giovanni guidato dalla dirigente Barbalace, che sapientemente diretti dal prof. Daniele Floccari hanno accompagnato e servito con freschezza e maestria, contribuendo al clima di entusiasmo e partecipazione che si è creato attorno al progetto di un ambulatorio solidale che da sogno di alcuni si appresta a diventare una realtà condivisa.
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