SCILLA – Ancora una volta ignoti delinquenti colpiscono lo stesso bersaglio. È la casa rurale in Melia di Scilla di proprietà della famiglia di uno dei padri dello scoutismo scillese: il dott. Francesco Santacroce, ex candidato sindaco, oggi consigliere comunale di minoranza. L’immobile è stato fatto bersaglio di colpi d’arma da fuoco che hanno prodotto danni alle finestre, ai muri e alle aperture del fabbricato. «Purtroppo, – commentano le comunità “Masci e Agesci” di Scilla – non è il primo atto vandalico e miserevole, perpetrato contro lo stesso immobile, infatti era stato già incendiato qualche giorno dopo la nomina del dott. Santacroce a Revisore dei Conti del Comune di Scilla. Anche allora come oggi non abbiamo potuto fare altro che rappresentargli la nostra fraterna solidarietà, condannando l’accaduto insieme a tutto il mondo Scout Nazionale e le Associazioni Sociali e di Volontariato. Domenica 12 c.m., la comunità MASCI Scillese aveva programmato – secondo il calendario annuale – una giornata dedicata ad una escursione nel territorio di Melia di Scilla. Il gruppo, una volta arrivato nella proprietà del Dott. Santacroce e parcheggiato gli automezzi, si è avviato a piedi verso monte Scrisi. Più tardi il gruppo ha fatto ritorno presso la casa dell’amico Franco, il quale si è recato al piano superiore della casa per l’apertura delle finestre. E’ stato a questo punto – raccontano le comunità “Masci e Agesci” – che ha notato i vetri in frantumi sul pavimento e fori nelle finestre e nei muri di fronte alle stesse. Resosi conto di quanto accaduto, il Dott. Santacroce ha subito chiamato gli altri amici e insieme a loro, con profonda amarezza, ha potuto constatare che non solo le finestre del piano superiore ma anche altre aperture del piano terra erano oggetto dell’atto vandalico a colpi di armi da fuoco. Dopo una seria riflessione, presa coscienza di quanto accaduto, lo stesso Dott. Santacroce ha informato i Carabinieri della Caserma di Scilla, i quali non hanno tardato a giungere sul posto. I militari dell’Arma, con molta professionalità hanno proceduto ad eseguire i rilievi di rito, confermando che si trattava di colpi di arma da fuoco caricate a pallettoni. Di fronte a tale barbaro episodio, possiamo immaginare ciò che ha provato l’amico Franco, rimasto senza parole e con il morale a pezzi, così come tutti gli altri componenti della Comunità MASCI presenti, i quali non hanno esitato un istante, per stringersi tutti assieme all’amico e alla sua famiglia, esprimendo loro il sentimento di una profonda e fraterna solidarietà, rappresentando anche il sentimento di tutti gli Scout del MASCI e dell’AGESCI Scillesi. Riteniamo oltre modo doveroso da parte nostra, riflettere sulla figura del nostro amico Franco. Egli ha sempre condotto una vita ordinata, rispettosa del prossimo, ricca di fede. In campo sociale è stato sempre vicino alla Chiesa, elargendo gratuita collaborazione professionale in tutte le occasioni che nel tempo si sono presentate. Per lui, la Parrocchia di Scilla è stata come una seconda casa e famiglia e come figlio vi si è cresciuto. Possiamo solo affermare che non esistono motivi che hanno potuto scatenare ciò che è accaduto. Infatti, percorrendo a ritroso il suo passato (remoto e recente) di impegno politico, è noto che in diverse occasioni si è esposto in prima persona, proponendosi come candidato a sindaco. Pur se il responso elettorale non è stato favorevole, Franco Santacroce ha esercitato e continua a esercitare attualmente, con impegno, intelligenza e civica educazione il suo ruolo di consigliere di minoranza, portando avanti le sue idee con la massima professionalità, compostezza e rispetto istituzionale. In tutte le occasioni, non ha mai lesinato il proprio aiuto ai cittadini scillesi, in particolare ai più deboli e lo ha fatto in maniera gratuita e responsabile. Sotto il profilo strettamente professionale, poi riteniamo che la sua rettitudine, preparazione e signorilità siano fuori da ogni discussione e crediamo tali da allontanare anche l’idea di scontri o contrasti con i suoi tanti clienti. Allora, tornando all’accaduto ci si domanda: perché è successo ancora una volta? Chi è stato? Fanatici del male? Giovani irresponsabili? Chi sono? Quanti sono? Perché queste ripetute intimidazioni? A tutti questi – concludono le comunità “Masci e Agesci” – interrogativi potranno rispondere solo gli organi inquirenti a tale scopo preposti».
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