VILLA SAN GIOVANNI. Verso il voto, le idee programmatiche di Filippo Bellantone (Pd)

21 Marzo 2017
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VILLA SAN GIOVANNI – Per il dem Filippo Bellantone, consigliere di minoranza uscente, è «il tempo delle proposte alla città». E scrive: «Siamo ormai abituati da tempo al fervere delle trattative preelettorali in vista di una tornata amministrativa, peraltro del tutto inedita nelle dinamiche e per le forze in campo a Villa. Gli incontri si moltiplicano ed i fisiologici scambi di vedute si susseguono in un incalzante lavoro di costruzione delle coalizioni che ormai a breve si presenteranno ai cittadini. Confermando in tal senso la proposta fatta pubblicamente in sede di assemblea del mio partito, ossia che siano i villesi ad esprimersi rispetto all’indicazione del candidato sindaco attraverso primarie di coalizione (cosi come previsto dallo statuto del PD), ho scelto di prendere un respiro dall’impegnativo intreccio di incontri e riunioni che spero a brevissimo porterà alla luce la migliore coalizione di csx, e rilanciare alcune tematiche programmatiche, che ritengo siano il vero segnale di serenità che la cittadinanza da mesi si aspetta. Fin qui tutto secondo copione, quello a cui invece non dovremmo mai abituarci è che si smetta quasi sostanzialmente di entrare nel merito delle tantissime soluzioni, che occorre dare alla città per tentare di ridarle fiato e rimetterla sul sentiero di una primavera, mille volte annunciata e ormai rimasta solo negli sbiaditi ricordi di pochissimi».

Bellantone aggiunge: «Lasciando sullo sfondo i classici quattro temi che da decenni ogni coalizione mette in campo, come gli approdi a Sud, il rifacimento della Via Marina di città, il porticciolo turistico e i polmoni di stoccaggio, ai quali oggi si aggiunge il mascheramento della variante di Cannitello, che rappresentano le priorità assolute per il nostro territorio e che senza ombra di dubbio faranno parte, anche stavolta, di tutti i programmi, vorrei invece soffermarmi su alcune tematiche lasciate troppo spesso da parte e che riguardano in modo diretto ogni cittadino. Di certo io, in virtù di come si sia caratterizzata la mia esperienza consiliare, non posso che partire dalla vicenda che maggiormente ha contraddistinto le ultime stagioni estive appena trascorse, vale dire l’utilizzo dell’arenile comunale e più in particolare i tanto agognati campi boe. Per fare questo è utile partire da dove ci siamo lasciati, e cioè dal consiglio comunale del nove novembre 2016 in cui ho personalmente relazionato in merito alla proposta di delibera sulla modifica o deroga del Piano d’Indirizzo Regionale, nell’intento di rendere nuovamente concedibili tutte le aree oggetto di opere di ripascimento presenti sulla nostra costa. Chiaramente mi riferisco in maniera principale alle zone di “Punta Pezzo” e Porticello, dove le barriere artificiali ormai completate, offrono un naturale riparo stagionale per gli ormeggi, riparo che altrimenti resterebbe desolatamente vuoto».

E ancora: «Oggi come ben noto, la situazione in merito alla possibilità di utilizzare quegli specchi acquei non è affatto mutata e per tanto in mancanza di mirate azioni amministrative ci ritroveremmo nelle medesime condizioni di incapacità a rispondere ai tantissimi cittadini che chiedono a gran voce questa possibilità. In tal senso, nei giorni scorsi, ho quindi ritenuto di ripresentare al Commissario prefettizio quella stessa proposta, impegnandomi da subito a supportare la Sua azione nel tentativo di ottenere già per quest’anno  l’opportunità di predisporre dei punti di ormeggio nelle aree in questione. Un altro tema di vitale importanza riguarda le scuole, sia quelle di competenza comunale, che quelle superiori di pertinenza della Città Metropolitana. Sulle le prime occorrerà anzitutto analizzare in modo approfondito quale sia stato l’effettivo livello di qualità dei lavori eseguiti, dal momento che abbiamo ancora tutti, se non di più, i problemi che ci sono sempre stati, dai riscaldamenti non funzionanti, agli scarichi fognari che producono allagamenti, agli impianti elettrici sottodimensionati o mal gestiti, fino alla mancata erogazione del servizio di mensa scolastica. In una parola occorrerebbe proclamare una sorta di stati generali del settore scolastico mettendo a nudo priorità e carenze strutturali nei servizi che l’ente ha il dovere di erogare nei confronti dei più piccoli cittadini della nostra comunità e delle loro famiglie».

Bellantone prosegue affrontando altri argomenti scottanti: «Sulle annose vicende degli istituti superiori Nostro-Repaci e Alberghiero sarebbe opportuna una disamina a se. Perché i fatti che hanno prodotto sul territorio comunale la presenza di due strutture inagibili e di interi corsi di studio e personale amministrativo dell’istituto Nostro-Repaci, costretti in svariati plessi in affitto, ad oggi restano desolatamente privi di una reale prospettiva di normalizzazione della  problematica, con l’aggravio che il perdurare di questa condizione possa decretarne la progressiva scomparsa dal nostro comune. Sarebbe riduttivo ribadire quale impoverimento in termini di offerta formativa, culturale e sociale, ricadrebbe sul nostro territorio qual ora si concretizzasse una tale evenienza. Occorrerà in tal senso ripristinare un sano rapporto di collaborazione istituzionale con la Città Metropolitana, che non potrà mai più essere anteposto a logiche di appartenenza partitica, programmando impegni concreti in termini di tempi e fondi e in grado di dare certezze sulle sorti dei nostri istituti superiori. In riferimento al prezioso lavoro intrapreso dal commissario sull’utilizzo dei beni confiscati presenti sul nostro comune, non posso non prestare enorme attenzione al progetto di realizzazione di un ambulatorio sociale, da poco presentato alla città dall’associazione Smile, rispetto al quale ritengo doveroso un preciso impegno che veda al più presto questa preziosa idea divenire realtà. Un ambulatorio sociale permetterebbe a tutti coloro si trovino nelle condizione di non poter sostenere le spese per le proprie cure, di trovare alcuni specialisti che offriranno loro assistenza medica in modo del tutto volontario. Sull’abbattimento delle barriere architettoniche, oltre quanto previsto per norma e che ad oggi ci vede assai carenti, occorre prendere un particolare impegno rispetto alla fruibilità della casa comunale e del centro sociale Baden Powell. Accessibilità dei due immobili entro sei mesi dall’inizio della nuova legislatura.  Sul Borgo di Cannitello non si può soprassedere. Cannitello, uno dei borghi più suggestivi del circondario, è oggi ridotto ad un budello quasi impraticabile con l’aggravio di aver reso il sistema di smaltimento delle acque meteoriche quasi completamente incapace di drenare anche le piogge meno intense. Non metto in dubbio la buona fede di chi ha pensato al restyling, ma di certo va riprogettato per correggere gli enormi disagi che sta provocando ai residenti. Sul servizio idrico integrato e la bollettazione che ne è scaturita c’è davvero poco da aggiungere. Un servizio mai partito davvero, legato ad un contratto sul quale personalmente ho relazionato in aula in merito a diversi profili che sembrerebbero suggerire una rescissione dello stesso ed un immediato ricollocamento dell’intera gestione nelle competenze dell’Ente».

E infine: «In ultimo – conclude Bellantone – ma non per ultimo, rispetto al controllo del territorio, occorre prendere un impegno chiaro circa la collocazione in tutti i punti sensibili di un sistema di telecamere che possa essere contemporaneamente uno strumento deterrente e di repressione rispetto alle tante violazioni del codice della strada  e ai gesti di inciviltà che cui troppo spesso siamo costretti a subire senza che sia una reale possibilità di correggere questi insopportabili malcostumi. La video sorveglianza in città potrebbe essere installata in dieci mesi. Questi sono solo alcuni dei temi maggiormente avvertiti dai cittadini e rispetto ai quali occorre mettere in campo impegno e dedizione quotidiana, nella piena convinzione che la nostra città possa essere un luogo in cui ognuno di noi possa sentirsi a casa propria».

 

 

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