VILLA SAN GIOVANNI – Sui continui disservizi idrici che hanno interessato e interessano la città di Villa San Giovanni scatta la denuncia in Procura a firma di un cittadino particolarmente attivo nel segnalare le problematiche locali, Giancarlo Citrea. Che scrive al Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, e per conoscenza al Col. t.ST Alessandro Barbera (Comandante Provinciale Guardia di finanza di Reggio Calabria), al Commissario Prefettizio del Comune di Villa San Giovanni Dr. Gerlando Iorio e al sub Commissario del Comune di Villa San Giovanni Dott.ssa Antonina Surace.
«Illustrissimo Signor Procuratore – esordisce Citrea – Le rendo noto che i residenti di alcune frazioni del Comune di Villa San Giovanni riscontrano improvvisamente e senza nessun preavviso quanto ingiustificata interruzione della portata idrica. L’ultima pochi giorni fa, da quasi una settimana e ad ore alternate i Cittadini di alcuni quartieri restano senza un goccio d’acqua, senza sapere la causa della mancata erogazione (19 aprile 2017). Non è un caso isolato nella nostra Cittadina dove un servizio pubblico di erogazione idrica improvvisamente viene interrotto ingiustificatamente perché non viene neanche comunicato ai Cittadini che restano ignari ad aspettare che il servizio venga ripristinato. Infatti da decenni che nel periodo estivo nelle frazioni di Porticello – Cannitello – Pezzo – Ferrito precisamente nei mesi di Giugno, Luglio e Agosto se pur a giorni alterni e/o anche tutte le sere – ricorda Citrea – si riscontra la mancanza d’acqua dalle ore 22 sino alle ore 06.30 del mattino successivo per un totale di 08 ore e 30 minuti al giorno, che moltiplicato per tre mesi, calcolandone solo la meta’ sono ben 15 giorni consecutivi l’anno senza acqua potabile (allego copia petizione che non è stata presentata visto le piccole migliorie dell’anno 2016), un accenno di miglioramento si è visto solo nell’estate del 2016 da parte dell’ultima Amministrazione travolta da fatti ormai noti e poi commissariata. Il servizio di erogazione idrica – spiega Citrea – costituisce un servizio pubblico essenziale e la sua improvvisa quanto ingiustificata interruzione configura gli estremi del reato di cui all’art. 340 cod. pen. Tutte le Amministrazioni, intendo prima del 2016, hanno creato notevoli disagi a seguito dell’omessa fornitura di acqua potabile mai programmata e/o comunicata ai Cittadini. I disagi riscontrati ormai sono noti, come la difficoltà ad attendere all’igiene personale e della casa, all’impossibilità di usare acqua calda, impossibilita di usare elettrodomestici nelle ore notturne per un risparmio energetico, alla necessità di soddisfare le esigenze di vita primarie e basilari, disagi che si ripercuotano sul diritto alla qualità della vita di un’intera popolazione e ancor di piu’ su bambini, anziani e disabili, disagi che si ripercuotono sulla libera estrinsecazione della personalità, costituzionalmente garantito dall’art. 2 Cost. sulla definizione del danno esistenziale cfr. Cass. 04.10.05 n. 19354 attraverso il ricorso a fatti notori. (Cass. 12.06.06 n. 13546) in una terra dove da decenni – ammonisce Citrea – prevale l’interesse di parte a discapito di quello collettivo e ancora una volta il cittadino resta inerme a queste vessazioni. Inoltre nell’ambito del danno erariale, la giurisprudenza ha fatto rientrare anche il cd. danno da disservizio, che si verifica qualora un pubblico servizio non venga erogato in maniera efficiente ed efficace, non soddisfacendo, pertanto, le aspettative degli utenti e, al contempo, finendo per sprecare risorse importanti. Nel danno da disservizio – aggiunge Citrea – rientrerebbe anche quello cd. da ritardo, che si ha in caso di mancata e/o tardiva emanazione di un provvedimento amministrativo, non sono mai stati presi provvedimenti seri e concreti sul territorio a risolvere il problema, comunque è sempre l’Utente a rimetterci, sempre, senza che nessuno si sia mai adoperato perché tali disservizi non si ripetano piu’ e senza che NESSUNO pensi al danno che l’Utente riceve».
Citrea prosegue e fa presente: «Allo stato delle cose, è evidente, un’accentuata discriminazione nei confronti di persone che soffrono già di un elevato disagio sociale, ma ancor più, è evidente, dunque, gravi inadempienze da parte di chi avrebbe dovuto dare attuazione del servizio o quanto meno fornire una minima comunicazione e giustificazione sulle eventuali ragioni di tale disservizio. Purtroppo tale problematica e non “solo” la portiamo come una croce da diversi decenni, è importante che i Cittadini, al di là dei problemi personali vissuti, si facciano parte attiva e tutelino i propri diritti soprattutto in quei contesti in cui le Istituzioni che ci amministrano appaiono poco interessate o per nulla preoccupate di quelle che sono le loro responsabilità morali e sociali davanti ad evidenti mancanze e/o inadempienze ed eventuali danni erariali. Voglio ricordare – ribadisce il cittadino villese – che l’acqua è un bene pubblico e vitale come cita la risoluzione ONU del 28 luglio 2010 dichiarando per la prima volta nella storia il diritto all’acqua “un diritto umano universale e fondamentale” per tutti i cittadini e che sono assolutamente intollerabili le gravi e ripetute inadempienze susseguitesi negli ultimi decenni a danno dei Villesi. Tanto premesso, si chiede che siano effettuati i dovuti accertamenti per individuare il colpevole o i colpevoli e si sporge formale denuncia – querela nei confronti di colui il quale o coloro i quali hanno indebitamente omesso atti del proprio ufficio, gravi inadempienze ed eventuali danni erariali, e chiedo altresì, che l’Ill.mo Procuratore della Repubblica, esaminati i fatti come esposti in narrativa, eserciti l’azione penale nei confronti di tutti coloro che riterrà responsabili dei fatti esposti in narrativa. Chiedo di essere sentito per fornire ulteriori elementi di prova a supporto di quanto sopra detto. Chiedo sin d’ora di essere informato, ai sensi dell’art. 408 comma 2 c.p.p. dell’eventuale richiesta di archiviazione, nonché ai sensi dell’art. 406 comma 3 c.p.p. dell’eventuale proroga delle indagini. Allego copia – termina così la lettera di denuncia – delle firme dei Cittadini. Rispettosi Ossequi Giancarlo Citrea residente nel Comune di Villa San Giovanni in via Columna Rhegina 28, tel: 388 9250010».
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