di FRANCESCA MEDURI
CAMPO CALABRO- Il prossimo 11 giugno i cittadini di Campo Calabro saranno alle urne per eleggere il nuovo consiglio comunale, e quindi il nuovo sindaco che – salvo imprevisti – guiderà il paese fino al 2022. Con l’imminente tornata elettorale, dunque, si chiude la gestione decennale del primo cittadino Domenico Idone, per legge non candidabile per il terzo mandato consecutivo. Sulla poltrona più alta del paese già negli anni Novanta, Idone ha riconquistato la fascia tricolore nel 2007 ed è stato poi riconfermato nel 2012 con un plebiscito. Politico e amministratore di lungo corso, negli ultimi anni esponente di spicco del Pd, ha dedicato il suo secondo quinquennio consecutivo da sindaco alla realizzazione di importanti progetti per la comunità campese.
Sindaco Idone, si conclude per lei un mandato decennale. Che bilancio traccia, riferendolo soprattutto agli ultimi cinque anni?
«Esprimo grande soddisfazione per il lavoro svolto, ricco di successi. Abbiamo raggiunto risultati straordinari, in qualche caso persino epocali, storici. La realizzazione della scuola media di Campo centro e della scuola elementare di Campo Piale; il completamento e l’inaugurazione del centro polifunzionale, con una splendida sala teatro di 200 posti e la ristrutturazione dello stabile; il centro di aggregazione sociale nella frazione di Matiniti; sua maestà la villa comunale, o parco urbano, punto di ritrovo per bambini e ragazzi provenienti da tutti i centri limitrofi; il cantiere del futuro, già presente e da ultimare, dei fortini umbertini di Matiniti. E che dire del successo della raccolta differenziata porta a porta? Come da dati ufficiali, in pochi mesi il servizio ha raggiunto il 75%: una sfida vinta alla grande! A riprova dei grandi risultati conseguiti sotto la nostra gestione, in occasione della recente Pasquetta il paese di Campo Calabro è stato visitato e vissuto, come mai successo prima, da migliaia di cittadini di tutta l’area dello Stretto, affluiti sia al parco comunale sia al forte Poggio-Pignatelli. Ne approfitto per invitare tutti alla manifestazione del primo maggio 2017 presso il forte Poggio- Pignatelli, dove ci saranno concerti, esposizioni di quadri e di monete d’epoca, e tante altre attività socio-culturali».
Significativa la funzione socio-culturale e aggregativa di molte delle opere portate a termine, tanto nel cuore cittadino di Campo Calabro quanto nelle frazioni. Strutture messe a disposizione della comunità o affidate ad associazioni. Sarà così anche per il centro di Matiniti?
«Il centro di Matiniti è ancora gestito dal Comune, ma molto presto sarà consegnato alla comunità di Matiniti che ha avuto la brillante e significativa idea di costituire una società con finalità di promozione sociale e culturale».
Mentre il percorso di valorizzazione dei fortini è più legato a un discorso di sviluppo turistico ed economico del territorio…
«Con il recupero e la valorizzazione dei nostri fortini abbiamo puntato con decisione a creare le condizioni economico-culturali per aumentare l’appetibilità turistica di tutta l’area dello Stretto. Un grande disegno, una grande idea, un grande progetto che mira a fare dei fortini umbertini un forte punto di attrazione, di eccellenza dell’intero flusso turistico che parte da Tropea, attraverso le isole Eolie, Taormina, Reggio Calabria. Fin qui i fatti ci hanno dato ragione. Segno tangibile la certificazione con cui il Fai (Fondo ambiente italiano) ha adottato come luogo da promuovere il forte Siacci, organizzando una giornata che ha visto la partecipazione di visitatori, di guide turistiche e degli studenti dell’Alberghiero di Villa San Giovanni. Grazie alla nostra azione e alla nostra lungimiranza, Campo Calabro sta acquistando una dimensione turistica e culturale, oltre a rafforzare la sua vocazione residenziale».
Nel corso del suo ultimo mandato da sindaco, secondo consecutivo ma terzo complessivo, ha affrontato due casi particolarmente scottanti: la commissione d’accesso antimafia e il bitumificio…
«Due vicende che ci hanno messo in difficoltà, ma che abbiamo affrontato e superato benissimo. Riguardo alla questione del bitumificio, ringrazio i giovani che hanno collaborato con me. Per il resto, altri hanno fatto chiacchiere e polemiche strumentali, io e la mia amministrazione abbiamo brindato a un grande successo, abbiamo avuto la capacità, la solidità, la competenza amministrativa e morale di debellare quell’infausta ipotesi. Venendo alla commissione d’accesso, è stata una spiacevole sorpresa davanti alla quale ci siamo detti sempre tranquilli e non abbiamo interrotto la nostra azione amministrativa. Un momento di esame terminato con un altro grande successo, perché è stata certificata la trasparenza, la correttezza e l’onestà del nostro lavoro, del nostro agire».
Dal punto di vista economico-finanziario, che ente lascia ai suoi successori?
«Ho preso un ente in ginocchio dal punto di vista degli equilibri di bilancio, che aveva un arretrato decennale per il pagamento dell’acqua nei confronti della Sorical e che aveva contratto, in maniera quantomeno superficiale, con un istituto di credito un accordo impegnando il bilancio comunale fino al 2034; mi riferisco alla nefasta famiglia dei derivati bancari “swap” che hanno messo nei guai le casse di molti enti. Oggi, però, consegno un Comune virtuoso al 100%, senza debiti, con una notevole capacità di contrarre mutui con la Cassa Depositi e Prestiti e con un fondo cassa presso la nostra tesoreria molto solido. E, soprattutto, lascio un comune ricco, non solo di liquidità finanziaria, ma anche di progetti, di idee, di valori che faranno crescere sempre di più Campo Calabro e lo renderanno sempre più centrale e baricentrico nelle dinamiche di scelta dell’intera Città Metropolitana».
Come giudica l’opposizione portata avanti da “Passione Civile”?
«La nota dolente di questi cinque anni. Lo dico con rispetto ma con forza. Un celebre personaggio (Martin Luther King, ndr) sosteneva che “ci sono dei momenti in cui il silenzio è complicità”. Ed io non voglio essere silenzioso e quindi complice: l’opposizione di “Passione Civile” è stata la cosa peggiore di questi cinque anni, e non perché io non accetti le critiche».
C’è qualche obiettivo che non è riuscito a realizzare? Avrebbe voluto fare di più?
«Certo, c’è sempre qualcosa da inseguire, da fare… Nessuno dice che tutto sia perfetto, c’è sempre da lavorare… Siamo ambiziosi, siamo innamorati di Campo Calabro, e la nostra missione è fare sempre meglio»
La legge non le consente di candidarsi per la terza volta consecutiva, ma a quanto pare la squadra di governo uscente sarà rappresentata alle imminenti elezioni amministrative…
«Confermo. E sono convinto che, grazie al lavoro fatto in questi anni, i cittadini premieranno largamente la nostra parte politica. In campo ci sarà una lista civica ricca di novità, con molti candidati all’esordio in politica».
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