di FRANCESCA MEDURI
VILLA SAN GIOVANNI – Una campagna elettorale «libera, all’aperto» quella della lista civica “Impegno in Comune”: è stato questo il primo concetto che l’aspirante sindaco Domenico Aragona ha tenuto a sottolineare aprendo l’iniziativa di presentazione del programma e della squadra con i quali si candida a (ri) governare la città di Villa San Giovanni.
Davanti alla nutrita cornice di pubblico formatasi in Piazza delle Repubbliche Marinare, nel quartiere di Pezzo Inferiore, è stato Rocco Caridi a delineare la figura del candidato alla poltrona più alta del paese. E il coordinatore cittadino di Italia dei Valori non ha lesinato qualche frecciata agli avversari: «Se non si è figli di questa terra – ha detto Caridi – è difficile presentarsi alla città senza scomodare consiglieri regionali e parlamentari. Aragona, invece, è figlio di Villa San Giovanni e oggi mi è stato dato l’onore di presentare una persona che conoscete tutti». Caridi si è soffermato sull’uomo e sul politico: «In cinquant’anni di professione medica – ha ricordato – Aragona è entrato nelle singole case, ha toccato con mano i problemi della gente e non ne è rimasto indifferente. Quella del medico è una professione intima, e svolgerla per tanti anni come ha fatto lui significa maturare dentro forza, energia e senso profondo di voler aiutare le persone. Oggi lui – ha aggiunto Caridi passando all’Aragona politico – non si candida per se stesso, ma per mettersi al servizio dei problemi della gente. Aragona politico vuol dire esperienza e competenza, ciò di cui Villa ha bisogno. Negli anni Novanta si è messo al servizio della politica, facendo il sindaco per risolvere i problemi finanziari del Comune: ma non l’ha fatto mettendo le mani in tasca ai cittadini! Vi invito dunque – ha concluso Caridi rivolgendosi alla platea – a seguire questo percorso; non volendo entrare in polemica, basta leggere i giornali per renderci conto della differenza con gli altri candidati, che antepongono alla città i propri interessi».
Galvanizzato per tanta stima nei suoi confronti e per i primi applausi della gente accorsa in piazza, Mimmo Aragona ha ripreso la parola dando il via al discorso del suo ritorno ufficiale sulla scena politica villese. Un discorso di oltre un’ora, semplice ma efficace, concreto; a tratti sarcastico ma non cattivo. Per prima cosa, l’aspirante sindaco di “Impegno in Comune” ha ritenuto doveroso illustrare i motivi della sua discesa in campo: «Vi spiego – ha detto Aragona – il perché di questa mia follia dopo tanti anni lontano dalla politica. Manco dalla scena politica da ben 22 anni, oggi ritorno perché alcuni amici mi hanno sollecitato a mettere a disposizione della città esperienza e competenza. Ho accettato con grande entusiasmo, senza nessun interesse, senza la necessità di dover fare carriera ma con la speranza di contribuire a preparare la futura classe dirigente. Una classe dirigente capace e trasparente, che si metta al servizio dei cittadini nel palazzo comunale. Mi sono messo in gioco affinché il Comune sia la casa di tutti».
Capitolo avversari politici. Avversari politici, appunto. E nient’altro. «Non considero nemici gli altri – ha puntualizzato Aragona – Per me sono solo avversari politici e li invito al confronto in piazza». Un unico e brevissimo pensiero per i concorrenti meno temibili, almeno sulla carta: «La candidatura del M5S e di Cittadini Responsabili di Silvia Lottero – ha sostenuto Aragona – si deve a una grande voglia di partecipazione». Poi è toccato alla lista di Siclari: «LeAli per Villa perché vogliono essere leali con la città o perché vogliono volare? Fatto sta che non c’è nulla di nuovo rispetto al passato! L’unica novità è rappresentata da Massimo Morgante, che da sinistra è passato a destra», ha evidenziato senza mezzi termini Mimmo Aragona. Che ha riservato la pagina più lunga alla lista capitanata da Salvatore Ciccone.«C’è un Pd ridotto non so come! I tre rottamatori della volta scorsa – ha ammonito – non sono stati in grado di autocandidarsi, hanno dovuto subire il volere di La Valle, che ha fatto la lista del Partito democratico! Quando il Pd esprime Ciccone, contro il quale non ho nulla, poi non può venire Falcomatà a dirci che ci fa l’elemosina per farci entrare nel Consiglio metropolitano. Non può venire a dirci – ha rincarato la dose il leader di “Impegno in Comune” – come deve esser fatto il porto a sud. Che pensi alla sua città e a tenerla pulita come faceva il padre! Oltre Falcomatà – ha rimarcato Aragona – mi fa tristezza quando in foto vedo anche Calabrò e Melito, che avrebbero dovuto reagire a tutto ciò! Io oggi ci sono, loro no!».
Scontato, dunque, il giudizio negativo nei confronti delle amministrazioni comunali degli ultimi dieci anni. Una bacchettata sonora per le troppe occasioni perse, i troppi progetti non andati in porto: «Dal 2008 in poi – ha denunciato Aragona affrontando pure il tema dei polmoni di stoccaggio – non hanno avuto il coraggio e la capacità di agire, di usare i soldi del nostro Comune, i soldi da me sudati. Oggi dobbiamo ritornare indietro per chiedere i finanziamenti!».
È dalle cose non fatte, o fatte male, che bisogna ripartire. Aragona ne è convinto e promette concretezza, sin da subito. Almeno su certe questioni, bisogna intervenire urgentemente. Ma andiamo per ordine, seguendo i temi passati in rassegna dal candidato sindaco. Tutti temi chiaramente approfonditi nel programma elettorale (clicca qui per la versione completa Prog. lista nr.4 – Impegno in Comune –) preparato e presentato dalla lista “Impegno in Comune”. Dalla portualità al traffico gommato, dal piano regolatore urbano (e qui Aragona ha rimproverato che la sola iniziativa presa è stata quella di mandare ordini di demolizione a raffica) al litorale e alla protezione delle coste: «Porticello e Cannitello se li sta mangiando il mare a causa di opere stupide, fatte senza confrontarsi con la gente, con i pescatori», ha accusato l’aspirante sindaco. Che quindi ha proseguito con l’elenco delle iniziative che vuole intraprendere: dalla riorganizzazione del demanio al riordino di tutto il borgo di Cannitello, fino alla riscoperta della vocazione turistica dell’area che va da Bolano alla Costa Viola: «Siamo un paese di mare senza poter usufruire del mare!». «Queste sono tutte cose di ordine generale. Io ce la metterò tutta affinché vengano realizzate entro i 5 anni di mandato», ha precisato Aragona passando poi alle cose da fare nell’immediato. «Se sarò eletto – ha promesso in riferimento alla problematica dell’assenza di posti barca, che ha portato i diportisti ad allearsi proprio con Aragona – il mio primo atto sarà quello di sospendere il piano spiaggia, busserò al governatore Oliverio e alla Capitaneria chiedendo un periodo di transizione di 90 giorni, nelle more dell’approvazione del nuovo piano». Attenzione massima su altre due emergenze, da affrontare e risolvere nei mesi estivi: scuole e acqua. «A settembre dobbiamo dare risposte sull’edilizia scolastica, e prima ancora sulla crisi idrica che attanaglia i cittadini nonostante le bollette vertiginose mandate da una ditta di Catania. Ma dico, non c’erano ditte o fontanieri a Villa? Non si poteva fare un bando per una cooperativa di giovani villesi? Quali interessi – ha aggiunto perplesso Aragona – ci sono dietro l’acqua?».
Nel progetto di “Impegno in Comune”, restando al discorso di Aragona, figurano anche i comitati di quartiere, il sostegno ai cittadini più sfortunati (anziani, disabili, poveri), il miglioramento della mobilità urbana, la cura e la valorizzazione del verde e dei parchi.
E se sui grossi progetti a fare la differenza saranno la regia e la mano del sindaco, sull’ordinaria amministrazione Aragona ha già avvisato i suoi: «Dovrà occuparsene la mia squadra, che sarà sottoposta a verifiche trimestrali. Io sono disponibile e dedicherò tutto il tempo che mi resta per portare Villa sulla strada giusta, ma non posso farcela da solo: il resto lo dovranno fare gli assessori e i consiglieri comunali».
Conclusa la rassegna delle cose da fare, il numero uno di “Impegno in Comune” ha rilanciato l’invito agli avversari per un confronto pubblico: «Spero che gli altri candidati vengano a confrontarsi in piazza in modo che voi possiate decidere chi di noi è il migliore per governare la città».
E infine ha presentato i sedici candidati alla carica di consigliere comunale: «I primi quattro in lista sono quelli con più esperienza, e poi ci sono gli altri. Tutti né indagati né indagabili. Su tutti garantisco per onestà e lealtà», ha detto entusiasta Aragona chiamando accanto a sé: Pasquale Mamone detto Lino, Lucia Bianca Pellicanò in Rigoli, Giuseppe Scopelliti, Daria Scuderi, Ferdinando Filangeri detto Nando, Sonia Richichi, Riccardo Cristian Aragona, Giulia Pitasi in Caridi, Fabio Quattrocchi, Roberta Locicero, Giuseppe Scappatura, Anna Maria Albanese, Massimo Calabrò, Daniela Rigolino, Gaetano Bevacqua, Gilda Calabrò.
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