VILLA SAN GIOVANNI – Mimmo Aragona non ha peli sulla lingua e anche stasera, in occasione della chiusura della campagna elettorale, l’ha dimostrato. Una chiusura amara, che avrebbe volentieri evitato se i suoi avversari non avessero iniziato il giro dei comizi finali. «Sono tragicamente turbato per la perdita di quella solare ragazza. Se solo gli altri candidati avessero pensato di interrompere la campagna… E nemmeno il nostro commissario ha pensato di proclamare il lutto cittadino». Discorso in mano, proprio per non lasciarsi tradire dall’emozione che la triste giornata portava con sé, il candidato a sindaco della lista “Impegno in Comune” ha cominciato: «La mia scuola politica è differente, l’etica era etica e le regole erano regole. Oggi mi offendono, mi dicono che sono il trapassato remoto! Eppure io li ho invitati a confrontarsi e non sono venuti. Ciccone mi ha accusato di aver lasciato il comune in una situazione finanziaria disastrosa: questa è la plastica dimostrazione di ciò che potrà essere il nostro futuro se Villa continuerà ad essere amministrata da una classe politica senza solide basi culturali, senza memoria. Che portino i loro sponsor, i loro tutor. Ma vorrei domandare a Falcomatà se è venuto come rappresentante del Pd o come sindaco della città metropolitana, perché in questo caso deve essere serio, corretto, capace. Non può venire e chiamare il candidato a sindaco Pasqualino e indicare la scuola elementare quale sede del palazzo comunale!». Aragona prosegue e non le manda a dire a Ciccone e squadra: «La gente deve sapere che Mimmo Aragona non ha provocato nessun dissesto! Anzi, ha tolto il dissesto in soli due anni e mezzo. Ciccone non menta, non dica bugie. Io ho fatto il sindaco per soli due anni e mezzo e non quindici, e quando sono stato alla Regione ho portato quello che ho portato». Aragona è un fiume in piena contro il candidato di “Villa Riparte”: «Ciccone non può stabilire la mia veneranda età. Io ringrazio il Padreterno per avermi dato la testa lucida, tanto che oggi alla mia veneranda età desidero governare 13 mila anime, voglio governare con i miei candidati questa città che è nello squallore da 15 anni. Che Ciccone sia basso – ha scherzato Aragona – lo vediamo tutti, ma che la sua candidatura venga dal basso come fa a dirlo? Basti pensare a La Valle. Ciccone è il candidato di sinistra che per sette anni ha fatto opposizione forzata al centrodestra di La Valle, che oggi lo vuole sindaco. Io sono dispiaciuto che il PD storico abbia fatto questa fine! Questa è la lista che dovrebbe fare ripartire Villa?!». Ma Aragona ne ha avute anche per Siclari: «Finora su di lui non ho speso una parola per l’amicizia che lo lega ai miei figli, ma non può dire che sono un trapassato remoto! Forse si riferiva al padre, che bene o male è stato sempre al comune! Una famiglia con la prepotenza di voler stare sempre sul territorio, una famiglia senza umiltà. Siclari è candidato pur sapendo che non può, e finirà in giudizio perché non può essere eletto. Poteva fare un passo indietro, invece questa famiglia non vuol lasciare!». Stoccate anche verso la lista di Siclari: «L’unico vero rinnovamento è Massimo Morgante, che è passato da sinistra a destra – la pesante accusa di Aragona – per interessi personali». Concludendo il suo sfogo di fronte ai comizi dei due principali avversari, Aragona ha punzecchiato ancora Ciccone: «Il camioncino che gira in città con la sua immagine mi ricorda Pippone e don Camillo». Tralasciando i 5 Stelle e la lista Lottero, «che sono stati garbati», il leader di “Impegno in Comune” ha chiamato i suoi candidati sul palco e lanciato l’appello al voto: «La mia è una squadra di persone perbene, né indagate né indagabili. Avete ancora 24-48 ore di tempo per riflettere, se ritenete che la città vi sta bene allora non ci votate. Ma stasera siete numerosi, e mi date speranza. Speriamo di ritrovarci lunedì per festeggiare la vittoria!». L’incontro in piazza Valsesia si è concluso con un minuto di silenzio per la morte di Valeria Morabito.
Prog. lista nr.4 – Impegno in Comune –
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