VILLA SAN GIOVANNI. Sospensione sindaco e nomina vice, i dubbi sollevati da un’interrogazione parlamentare di Molinari

15 Giugno 2017
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VILLA SAN GIOVANNI. Sulla sospensione del sindaco eletto Giovanni Siclari e la nomina a vicesindaco di Maria Grazia ecco l’interrogazione parlamentare del senatore Molinari e del suo gruppo. Di seguito il testo dell’atto: Ai Ministri dell’interno e della giustizia. –
Premesso che:
il 10 novembre 2016 il collegio del Tribunale penale di Reggio Calabria condannava per abuso di ufficio in concorso tra loro l’ex sindaco Rocco La Valle ed il suo vice Antonio Messina, oltre agli assessori Giovanni Siclari, Angelina Attinà, Lorenzo Micari, Francesco Romanzi, Cosimo Salzone, nonché l’ingegnere responsabile dell’ufficio tecnico comunale Francesco Morabito. Nello specifico, la condanna, con sospensione condizionale della pena, è ad un anno e 10 mesi di reclusione per l’ingegnere Francesco Morabito, un anno e 6 mesi per l’ex sindaco Rocco La Valle, un anno per gli altri componenti della Giunta;
il 12 novembre 2016, a firma del prefetto dottor Michele Di Bari, il Comune di Villa San Giovanni riceveva nota di accertamento sulla “sussistenza della causa di sospensione, nei confronti del sindaco dottor Antonio Messina e dei consiglieri comunali ed assessori Giovanni Siclari, Angelina Attinà e Lorenzo Micari”. Nella stessa nota il prefetto chiariva di aver ricevuto lo stesso giorno il dispositivo della sentenza emessa il 10 novembre 2016. Lo stesso rappresentante del Governo, anche con una nota stampa a firma del capo di gabinetto Adorno, chiariva che “la sospensione dalla carica di Sindaco e di Consigliere comunale opera di diritto al verificarsi delle ipotesi previste dal citato art. 11 del D.L.gs. n. 235/2012”;
in data 11 giugno 2017, come in molti altri Comuni, la città di Villa San Giovanni è stata interessata dalla tornata elettorale il cui spoglio terminava a tarda notte;
il 12 giugno, con a giudizio degli interroganti un insolito e sospetto ritardo, alle ore 21 circa, il presidente della prima sezione elettorale proclamava i vincitori della competizione, quando ormai gli uffici della locale Prefettura erano già abbondantemente chiusi. Proclamazione che consentiva al neo proclamato sindaco di produrre immediatamente un decreto di nomina del vice sindaco;
al 13 giugno 2017, non appare alcuna notizia che il prefetto di Reggio Calabria abbia adottato alcun provvedimento che reiteri la sospensione e, tantomeno, abbia proceduto ad annullare il decreto di nomina del vice sindaco, adottato dal sindaco sospeso;
considerato che:
sembrerebbe che in data 14 giugno 2017, con atto formale accertativo della Prefettura di Reggio Calabria, sia stato comunicato al Comune di Villa San Giovanni la sospensione del sindaco eletto in rispetto al decreto legislativo n. 235 del 2012;
il decreto legislativo n. 235 del 2012, cosiddetto legge Severino, all’art. 11, rubricato “Sospensione e decadenza di diritto degli amministratori locali in condizione di incandidabilità”, comma 1, recita: “Sono sospesi di diritto dalle cariche indicate al comma 1 dell’articolo 10: a) coloro che hanno riportato una condanna non definitiva per uno dei delitti indicati all’articolo 10, comma 1, lettera a), b) e c)”;
ne consegue che il sindaco di Villa San Giovanni, proclamato eletto, fosse perfettamente a conoscenza della sospensione di diritto che su di lui gravava, al pari del segretario generale dottor Francesco Gangemi e della stessa Prefettura destinataria di atto di notifica da parte della cancelleria del tribunale reggino. E tuttavia egli ha, egualmente, compiuto un atto amministrativo dalla legge riservato al sindaco, noncurante del dettato normativo, per cui la sospensione opera di diritto, nonostante la già avvenuta comunicazione accertativa relativa alla sua sospensione inviata dalla Prefettura di Reggio Calabria il 12 novembre 2016 allo stesso ente;
considerato, inoltre, che:
va anche ricordato che il Comune di Villa San Giovanni, negli ultimi anni, è stato interessato da vicende criminali, per le quali procede la locale Procura della Repubblica e che sarebbe stato quanto meno auspicabile un’attenzione maggiore alle dinamiche elettorali;
per fatti direttamente conseguenti alla sentenza di condanna, il Consiglio comunale è stato sciolto per dimissioni dei consiglieri, con modalità a giudizio degli interroganti rocambolesche;
anomalie, ritenute sospette, in riferimento all’ultima tornata elettorale, come nella precedente, nello specifico nelle sezioni 1, 2 e 3 come risulterà dai verbali delle stesse,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto illustrato;
se si ritenga corretta la procedura utilizzata dalla Prefettura di Reggio Calabria che, mentre sospende il sindaco eletto con estremo ritardo, non provvederebbe a segnalare al Ministero dell’interno la nullità dell’atto di nomina del vice sindaco, per l’eventuale “annullamento straordinario”, ovvero non provvederebbe a informare nello stesso atto che sia in corso la procedura di nomina di un commissario prefettizio con funzioni di sindaco e poteri di Giunta, facendo dubitare che i ritardi denunciati in questa sede siano stati frutto di un’intesa;
se, avvalendosi dei poteri concessi dal decreto legislativo n. 267 del 2000 e a garanzia della tutela dell’ordinamento, il Ministro dell’interno intenda intervenire per il successivo annullamento degli atti difformi alla legge;
quali atti intendano adottare in considerazione di questa presunta attività elusiva della legge, da parte del neo eletto sindaco sospeso;
quali provvedimenti intendano assumere per sopperire alle carenze mostrate dall’ufficio territoriale del Governo di Reggio Calabria e se intendano procedere ad un’attività ispettiva volta al ripristino delle normali regole istituzionali;
quali provvedimenti di propria competenza intenda assumere il Ministro della giustizia in ordine ai fatti segnalati, con riferimento alla scelta e alle indicazioni sulla designazione dei presidenti di seggio.

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