VILLA SAN GIOVANNI – Confidava nel suo ritorno dopo le dimissioni che hanno, di fatto, sancito la fine dell’amministrazione Messina-Cassone; contava di poter rientrare tra i banchi consiliari dopo aver lasciato la squadra di “Villa nel cuore” ed essere stata, alla vigilia dell’appuntamento elettorale, una delle pedine chiavi della coalizione del “buon senso e del cambiamento”; sperava in una nuova possibilità e, forse, in una sorta di rivincita di fronte a quanti le hanno dato dell’irresponsabile, della traditrice. Ci sperava, Patrizia Liberto. Ma le sue aspettative, e quelle della sua squadra, si sono scontrate contro la realtà del post voto. “Villa Riparte” di Salvatore Ciccone non ce l’ha fatta a prendere le redini della città e, come se non bastasse, è riuscita ad ottenere solo due seggi. Dentro Ciccone e Lina Vilardi, fuori tutti gli altri e, quindi, anche Patrizia Liberto. Che, però, incassata la delusione, sembra non perdere determinazione e orgoglio. Nel comunicato diramato poco fa, l’ex presidente del consiglio comunale fa una disamina di quello che le è successo negli ultimi due anni, raccontando la sua verità e avvisando che attenzionerà l’operato della nuova amministrazione, cui non manca di porgere i suoi auguri. Ma andiamo per ordine, riportando passo passo le sue parole:
«All’indomani della fine di questa tornata elettorale – esordisce Liberto – non posso che accettare un verdetto negativo per la compagine che ho sostenuto. Pervade in me un senso di delusione, dovuto non solo alla sconfitta ma anche e soprattutto a tutto ciò che questo risultato sta causando dal punto di vista mediatico anche a livello nazionale, evento che ci ha fatto balzare agli onori della cronaca come al solito per fatti negativi e mai per ciò che di meraviglioso ci contraddistingue».
«Circa sei mesi fa – ricorda Liberto – mi sono trovata di fronte ad una scelta difficile, una situazione che mi poneva ad un bivio tra il continuare a sedere comodamente sullo scranno più alto del consiglio comunale villese dove ricoprivo il ruolo di Presidente, accettando così di proseguire nonostante il numero ridotto di consiglieri, nonostante l’impossibilità del funzionamento delle commissioni consiliari, nonostante l’assenza della minoranza, nonostante la nostra città rischiasse di rimanere ingessata per diciotto mesi, insomma nonostante tutto, continuando però a mantenere la mia comoda poltrona. Ho scelto le dimissioni, ho dato alla città la possibilità di rimettersi in moto, di scegliere nuovamente da chi voleva essere amministrata, perché – spiega Liberto – desideravo far capire con la fierezza che mi contraddistingue che non è possibile amministrare una città se prima dell’interesse collettivo si contrappone il proprio e che per essere un buon amministratore della tua città devi essere disposto a sacrificare te stesso ed a lasciare anche un posto di rilievo, farlo nonostante tutto, era questo il messaggio che volevo consegnare alla città. A chi oggi mi dice di aver sbagliato a dimettermi, a chi dice adesso non siedi più in consiglio, a chi sostiene che è stato tutto inutile, io rispondo che lo rifarei altre mille volte, perché oggi non ho perso io, ha perso chi non è più capace di indignarsi, chi pensa che nonostante tutto bisogna pensare prima alle proprie ambizioni personali e poi al bene collettivo. Sono stati due anni difficili, ricchi di gioie e dolori, due anni in cui ho sentito la vicinanza della gente, ho avuto il privilegio di ascoltarne i problemi e le difficoltà, ho messo a disposizione della collettività le mie competenze e la mia professionalità con gioia, la stessa che ho provato in questa campagna elettorale perché accolta con entusiasmo dai miei concittadini che ancora una volta mi hanno sostenuto e spinto ad andare avanti. Ho ricevuto – fa sapere Liberto – decine di messaggi, anche da chi non mi ha votato, messaggi di apprezzamento e di conforto, abbracci virtuali e manifestazioni di affetto che non posso e non intendo ignorare, che mi spingono a credere che si può cadere ma bisogna avere la forza di rialzarsi e guardare al futuro con rinnovata speranza».
«Ai nuovi amministratori – conclude Patrizia Liberto – auguro buon lavoro e dico solo rimbocchiamoci le maniche, lasciamo per un po’ da parte la politica ed occupiamoci della gente, dei problemi delle scuole, delle spiagge, della viabilità, dell’ambiente e dei tributi, diamo respiro ad una città asfissiata, voi avrete l’onore e l’onere di amministrare e noi quello di vigilare in modo puntuale sul vostro operato. Ai miei concittadini dico grazie per il vostro sostegno, dico di non perdere mai la speranza e di continuare a sognare una città migliore e comunque … arrivederci a presto».
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