SCILLA. Accesso antimafia al Comune, parla la minoranza

SCILLA – «Speriamo che tutto proceda bene, che le autorità non riscontrino infiltrazioni della ‘ndrangheta e che la vicenda si concluda bene. Se la Prefettura ha ritenuto di fare questa ispezione, vuol dire che c’è stato sentore di qualcosa. L’auspicio è che il controllo non faccia emergere elementi a favore di uno scioglimento del consiglio comunale per mafia e, di conseguenza, di un nuovo commissariamento del Comune. Se invece il risultato della verifica determinasse la caduta del civico consesso, non resterebbe che prenderne atto e attendere il corso della legge». Si esprime così il consigliere di minoranza Domenico Mollica in merito all’accesso antimafia a palazzo San Rocco, notizia che ha gettato nella più totale incertezza un’intera cittadina. Non aggiunge altro il capogruppo di “Uniti per cambiare”, il più acerrimo oppositore dell’amministrazione Ciccone sin dall’insediamento avvenuto due anni fa. Un’opposizione ferma, decisa, puntuale «nell’interesse di Scilla e degli scillesi», precisa Mollica lasciando intendere amarezza per la spiacevole situazione in corso ma allo stesso tempo fiducia verso le autorità competenti. È ovvio che la determinazione con cui ha contestato l’amministrazione Ciccone, più volte e su vari argomenti, in ultimo quello relativo al bilancio, non lo fa esultare per i fatti odierni né gli fa invocare una fine prematura della consiliatura. Su questo Mollica non ammette dubbi, ascrivendo i suoi appunti e le sue denunce al ruolo di controllo che un consigliere di minoranza è tenuto ad esercitare su mandato degli elettori.

Fra.Me.