CAMPO CALABRO – Di seguito il comunicato del gruppo consiliare “Campo Calabro Unita”: Giovedì 13 luglio, alle ore 18.15, si è tenuto, in prima convocazione, il Consiglio Comunale del Comune di Campo Calabro. Diversi i punti all’ordine del giorno e numerosi gli argomenti trattati. Tutti eccetto uno: LE DICHIARAZIONI RESE DAL PREFETTO DI REGGIO CALABRIA DI FRONTE ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA del 31 maggio u. s. e che tanto hanno scosso, per la loro gravità e l’autorevolezza della fonte, l’opinione pubblica di Campo Calabro e dell’intero comprensorio. È toccato a CAMPO CALABRO UNITA il compito di riportare nella seduta consiliare l’attenzione su questo che non è un punto, ma è IL PUNTO; un nodo centrale che dovrà essere necessariamente e definitivamente sciolto per restituire la giusta serenità al Consiglio ed alla comunità Campese.
Il consigliere Mimmo Idone, in veste di capogruppo, ha dato lettura del Resoconto stenografico della audizione di Sua Eccellenza il Prefetto nella seduta del 31 maggio u.s. evidenziando i passaggi relativi al voto nei Comuni della provincia di Reggio Calabria ed in particolare di tre – Bagnara Calabra, Bovalino e Campo Calabro – sottoposti “a un cosiddetto «monitoraggio rafforzato», sia per quanto riguarda le liste, sia per quanto riguarda la campagna elettorale, sia per quanto riguarda i singoli candidati”.
Sempre il consigliere Mimmo Idone ha reso edotto il Consiglio della consegna, da parte del Prefetto, di una nota riservata in busta chiusa alla Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, On.le Rosy Bindi, contenente una relazione, degli allegati e schemi per ogni Comune e delle “informazioni di tutte e tre le forze di polizia perché si abbia un quadro esaustivo della situazione”.
Stando alle dichiarazioni rese dal Prefetto – e riportate da Mimmo Idone nella seduta del Consiglio Comunale – “emerge che i singoli candidati hanno, da un punto di vista giuridico, condizioni di candidabilità e condizioni di eleggibilità. Però quasi tutti, dalle informazioni che abbiamo, sono collegati con soggetti che hanno controindicazioni, o direttamente o indirettamente (…) Ci sono molte controindicazioni che ho la vaga impressione che potrebbero dare lavoro, nel futuro, sia alle forze di polizia che alla prefettura”.
Campo Calabro Unita, sempre attraverso l’intervento del suo Capogruppo, ha infine evidenziato l’imponente, quanto insolita per modalità e tempistiche, rilevanza mediatica assunta da tali gravi e circostanziate dichiarazioni. A fronte di una audizione iniziata alle ore 14.55 e conclusasi alle ore 15.45 già nel pomeriggio del 31 maggio u.s. la notizia è stata propagata attraverso numerose testate giornalistiche on-line per poi essere rilanciata, nei giorni immediatamente successivi, da giornali e siti di portata nazionale.
Ed è con spirito di responsabilità rispetto a ciò che è accaduto e con grande equilibrio che CAMPO CALABRO UNITA si è posta, ed ha posto al Sindaco ed al Consiglio tutto, delle domande:
- Come mai Campo Calabro è stata inserita, assieme ad altri Comuni in un complesso di cinque regioni, in un elenco particolare di Enti che dovevano essere e sono stati attenzionati e nella formazione delle liste e nello svolgimento della campagna elettorale?
- Quale funzionario o quale dirigente ha deciso l’inserimento di Campo Calabro in questo elenco e soprattutto quali parametri e quali coordinate sono state utilizzate per la formazione dello stesso?
- La tempestività con cui è partito il bombardamento mediatico a seguito dell’audizione del 31 maggio ed in piena campagna elettorale, è stato un fatto naturale e fisiologico?
- Le elezioni dell’11 giugno sono state o non sono state condizionate dal “bombardamento” mediatico e dal suo contenuto allarmante e devastante?
Alla luce di tutto ciò – si chiede CAMPO CALABRO UNITA – quali remore impediscono al Sindaco ed alla sua maggioranza di affrontare un argomento ormai di dominio pubblico? Argomento che ha portato Campo Calabro alla ribalta delle cronache locali e nazionali e che, a distanza di poco più di un mese, turba ancora la tranquillità di una Comunità che non è certo abituata a questo tipo di attenzioni.
Perché il Sindaco appena eletto scappa dalle sue responsabilità?
La domanda nasce spontanea.
E da qui anche la proposta: un incontro col Prefetto assieme ai rappresentanti di tutti e tre i gruppi presenti in Consiglio e su espressa e diretta richiesta del Sindaco, a cui è demandato questo compito. Ciò al fine di capire se persistono o meno quelle “controindicazioni” che hanno destato allarme sociale.
Se si è autentici democratici non si può sorvolare né rimandare. Ciò che è accaduto è un fatto grave; è in gioco la democrazia, la qualità della democrazia. E di fronte a tutto questo non si può rimanere meri spettatori, silenti e passivi.
Come diceva qualcuno IL SILENZIO IN ALCUNI CASI E’ COMPLICITA’. E NOI NON VOGLIAMO ESSERE COMPLICI!!!
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