SCILLA- Con delibera numero 119 del 17 luglio scorso, pubblicata all’albo pretorio comunale, la giunta guidata dal sindaco Pasqualino Ciccone ha chiesto alla Regione Calabria il riconoscimento dello stato di calamità naturale in relazione al nubifragio abbattutosi sul territorio scillese nei giorni scorsi. Copia dell’atto approvato dall’esecutivo è stato inviato alla Presidenza della Regione Calabria, ai Dipartimenti Protezione Civile, Lavori Pubblici e Agricoltura della stessa Regione, alla Prefettura di Reggio Calabria, al Ministero delle Politiche Agricole, alla Città Metropolitana e all’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura di Reggio Calabria. In poche parole, il Comune di Scilla chiede aiuti, risorse per poter procedere a una vera e propria messa in sicurezza del territorio. “La situazione non può essere fronteggiata – recita la delibera – facendo ricorso esclusivamente a risorse e mezzi a disposizione dell’amministrazione comunale; è necessario avanzare ai competenti organi istituzionali la richiesta dello stato di emergenza e di calamità naturale, per i gravi danni derivanti dall’eccezionale e violento nubifragio che ha colpito tutto il territorio comunale di Scilla domenica 16 luglio 2017”. La conta dei danni è desolante, e ancora non è completata: “Sono tuttora in corso sopralluoghi e ricognizioni del territorio”, viene sottolineato nella delibera dopo una dettagliata descrizione dello scenario creatosi durante e dopo l’alluvione: “Il nubifragio ha comportato ingenti danni diffusi su tutto il territorio comunale, con compromissione delle colture in atto, rilevanti danneggiamenti alle strutture e infrastrutture pubbliche e private; in particolare i danni si concentrano sulla viabilità comunale ed extra comunale e hanno riguardato inoltre i corsi d’acqua ricadenti sulla fasci costiera, i costoni rocciosi con l’interessamento dell’abitato; la quantità d’acqua riversata nei torrenti e i detriti portati a valle dalla furia delle acque – prosegue l’atto approvato dagli assessori scillesi – hanno determinato l’esondazione con invasione di strade pubbliche, spiagge, danni materiali a rete viaria, fognaria e acquedottistica, ad autovetture, immobili, strutture balneari. Tale situazione è stata riscontrata per quanto riguarda il torrente Livorno, il quale ha trasportato a valle (via Livorno e lungomare) materiali vari e fango e per il torrente Oliveto dove dovrà essere verificata la tenuta dei muri d’argine, il torrente Annunziata il quale ha trasportato a valle e per il rione detriti e fango; anche i costoni rocciosi presenti all’interno dell’abitato, in particolare quello sottostante piazza San Rocco, e quelli appena fuori dell’abitato in zona Paci, zona Oliveto, hanno subito parziali distacchi e sono oggetto di monitoraggio; la situazione di estrema gravità creatasi a seguito di un distacco dal costone roccioso sottostante la piazza San Rocco con conseguente necessità di disporre l’allontanamento di alcuni nuclei familiari dalle abitazioni in pericolo; anche le frazioni di Melia e Solano hanno subito danni ingenti, con interessamento della viabilità e delle reti dell’acquedotto e fognarie”. Insomma, una situazione di una rilevante gravità quella dinanzi alla quale l’amministrazione comunale – che insieme all’Esercito e ai volontari di ProCiv è già intervenuta e continuerà a farlo per la pulizia delle strade – chiede sostegno alle istituzioni sovracomunali. Una richiesta di aiuto che non può non ricevere riscontro positivo.
fra.me.
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