26^ anniversario morte giudice Scopelliti, lo Stato c’è. E il ministro Minniti avverte: «Le mafie non vanno contenute, vanno sconfitte»

9 Agosto 2017
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VILLA SAN GIOVANNI – Parterre politico-istituzionale di primo piano per la commemorazione del 26esimo anniversario della morte del giudice Antonino Scopelliti, ucciso il 9 agosto 1991 a Piale di Villa San Giovanni per mano della criminalità organizzata.

26 lunghissimi anni senza giustizia e verità, perché i mandanti e gli esecutori di quel barbaro agguato sono ancora senza nome e cognome. Oggi più che mai, però, bisogna insistere affinché su quell’assassinio venga fatta luce. Bisogna tener duro, non mollare la presa perché, a quanto pare, gli elementi utili non mancano nelle mani di chi sta indagando.

Un accorato appello in tal senso è stato lanciato dal ministro dell’Interno Marco Minniti, ospite d’eccezione della cerimonia svoltasi nella tarda mattinata di oggi davanti alla stele dedicata al “giudice solo”.

Oltre al numero uno del Viminale, presenti alte cariche delle forze dell’ordine, il Prefetto, personalità della magistratura, politici comunali ed extracomunali, esponenti delle associazioni combattentistiche e d’arma. Tutti vicini a un’emozionata Rosanna Scopelliti, che con la Fondazione Scopelliti è organizzatrice dell’evento celebrativo in memoria del padre.

E dalla sua terra d’origine, la giovane parlamentare ha ribadito l’importanza dell’impegno per la legalità e della memoria per sconfiggere il malaffare, la malavita organizzata che soffoca la Calabria, Reggio Calabria e altre regioni italiane, specie del Sud. Allo stesso tempo, la deputata ha voluto lanciare un chiaro messaggio alla politica, soprattutto ai giovani politici che, come lei, hanno deciso di scendere in campo per operare in maniera pulita, trasparente. «Tenere fuori le mele marce, i politici collusi con la mafia, i politici corrotti», ha esortato Rosanna esprimendo la propria gratitudine alle forze dell’ordine e alla magistratura reggina in particolare, nell’occasione rappresentata anche dal sostituto procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia Giuseppe Lombardo, sempre in prima linea contro la ‘ndrangheta.

Un male, la ‘ndrangheta, che impedisce al territorio reggino e calabrese quella crescita e quello sviluppo che sarebbero le conseguenze più ovvie alla luce di un patrimonio paesaggistico, naturalistico e culturale di immane bellezza e importanza. Questo e altri i punti toccati dal ministro Minniti nel suo pregevole discorso, con un avviso finale che è una dichiarazione di guerra apertissima alla ‘ndrangheta e non solo: «Le mafie non vanno contenute, vanno sconfitte», ha detto il capo del Viminale chiudendo il breve giro di interventi introdotti da Saro Bellè (Ufficio di Gabinetto – Stampa – Pubbliche Relazioni del Comune di Villa San Giovanni).

Sempre Bellè ha dato lettura dei messaggi in omaggio al giudice Scopelliti fatti pervenire dalla presidente della Camera Laura Boldrini, dal presidente del Senato Piero Grasso e dalla presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi. Interventi e messaggi con un unico comune denominatore, quello di non dimenticare l’esempio di un servitore dello Stato vittima del dovere.

«Siamo certi che gli assassini saranno assicurati alla giustizia», ha affermato il sindaco facente funzioni di Villa San Giovanni Maria Grazia Richichi ringraziando «le alte e prestigiose personalità confluite oggi nella nostra cittadina ad onorare la memoria del Giudice Antonino Scopelliti, definito nel passato “il giudice solo”, ma che tale non è mai stato come dimostra oggi la vostra autorevole presenza qui. Lo Stato – ha concluso Richichi – c’era, c’è, ci sarà, sempre».

Sulla stessa scia il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, convinto della bontà e della necessità di «un impegno che deve essere quotidiano, ovvero quello di seguire e di tramandare l’esempio di persone come il giudice Scopelliti, che sono orgoglio della nostra Città Metropolitana, della Calabria e soprattutto del Paese».

Fra.Me.

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