VILLA SAN GIOVANNI – Di seguito il comunicato stampa di Italia dei Valori, a firma del responsabile A. Morabito: E’ stata presentata ieri in Senato e con procedura d’urgenza, ai sensi dell’art. 156 bis del Regolamento, l’interrogazione del Senatore Francesco Molinari ed altri, diretta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti in merito alla mancata realizzazione dell’Autoporto a Villa San Giovanni.
L’area destinata a tale funzione e che in questi giorni ha provocato un vero e proprio terremoto nella politica villese, costituiva una prescrizione imposta dal Ministero dell’Ambiente già nell’Accordo di Programma del 1989 e la sua realizzazione entrò a far parte, con le stesse finalità dell’Accordo di Programma, anche nel Decreto Emergenza Ambientale.
Nel 2009 prima e nel 2011 poi, il Comune villese intervenne presso la prefettura e il Dipartimento della Protezione Civile e fece approvare la modifica della configurazione originaria – con l’assenso delle maggiori sigle nazionali dell’autotrasporto – e l’Area fu progettata con il supporto scientifico dell’Università Mediterranea, riportandola alla originaria estensione.
Il moderno progetto – che avrebbe ospitato anche il Distaccamento della Polizia Stradale – sulla base delle indicazioni del Comune avrebbe dovuto essere realizzato in luogo di opere inutili e dispendiose, ma l’opera non venne mai avviata all’appalto.
Oggi, la notizia che il 31 dicembre prossimo gli oltre 11 mln di euro previsti torneranno nelle casse dello Stato, per colpa di quanti hanno soprasseduto, in buona o cattiva fede, ad un’opera che oltre a salvare la città dall’inquinamento avrebbe rappresentato l’avvio di una “primavera villese” sotto il profilo dello sviluppo e dell’occupazione.
A quasi 30 anni dall’accordo di programma e ben 16 dal decreto emergenza, tutto è tristemente peggiorato e sebbene i flussi di traffico, come riporta l’ANAS, negli ultimi 3 anni, siano aumentati del 4 per cento ogni anno, la politica e le istituzioni continuano a giocare sulle spalle di quanti vivono, rischiano di ammalarsi o muoiono in questa città.
L’interrogazione, peraltro, tra le altre cose, si chiede se vi possa essere un nesso al fatto che la sindaca facente funzioni, quale presidente di un’associazione, è stata selezionata, insieme ad altre 4 associazioni, per essere destinataria di un finanziamento di circa 150.000 euro messo a disposizione dalla fondazione ” Franza-Matacena”, i cui vertici risultano fortemente interessati all’attraversamento sullo Stretto e che si sarebbe dimessa dalla carica solo all’indomani della selezione.
Un quadro desolante di una vicenda pessima, che ha visto susseguirsi numerosi protagonisti della vita politica cittadina ma che ha, soprattutto, visto interpretare il ruolo delle istituzioni in modo del tutto “singolare”, sperperando risorse pubbliche in commissioni e riunioni il cui risultato è sotto gli occhi di tutti.
Adesso il Ministro è incaricato di rispondere entro 15 giorni, sapendo che una intera Comunità attende non solo giustizia, ma soprattutto la verità.
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