VILLA SAN GIOVANNI – di FRANCESCA MEDURI
L’insediamento. – «Opere pubbliche e aspetto finanziario sono i due polmoni di un ente pubblico, e devono funzionare entrambi». È con questa convinzione che il prefetto Vittorio Saladino ha fatto il suo ingresso a palazzo San Giovanni, prendendo così esercizio del ruolo assegnatogli dopo lo “scioglimento” della giunta Richichi da parte del Tar.
Giornata intensa, ieri, per il commissario prefettizio che amministrerà il Comune fino al rientro del sindaco eletto (e sospeso) Giovanni Siclari. In mattinata, incontro col segretario generale, con i vertici di uffici e settori, e con i consiglieri comunali; nel pomeriggio, conferenza stampa davanti ai giornalisti locali.
Appare subito determinato e sicuro di sé, Saladino. E non potrebbe essere altrimenti considerato il ricco e prestigioso curriculum che ha alle spalle (clicca il link di seguito per i dettagli http://biennalecittadiperugia.it/it/vittorio-saladino.html): un’esperienza pluridecennale, maturata anche e soprattutto fuori dai confini della Calabria, sua terra d’origine.
Esperienza e competenza che, da qui fino a data imprecisata, Saladino metterà a disposizione della casa municipale, del Consiglio comunale, della comunità villese. Il suo lavoro è cominciato con una richiesta sullo stato dell’arte di opere e conti, presupposto necessario per farsi un’idea sulla situazione generale del Comune e della città.
Il ruolo dei giornalisti. Saladino auspica spirito di collaborazione. Ed estende tale concetto anche alla stampa, agli organi di informazione, per «il ruolo delicato e importante che svolgono all’interno di una comunità». Saladino, infatti, accoglie e saluta i giornalisti dedicando loro le sue prime battute: «La stampa – spiega – è fondamentale in una comunità, perché ha il compito di informare la popolazione. È giusto che informi e che lo faccia in modo corretto; può, giustamente, fare delle critiche, perché sono queste che fanno crescere e arricchiscono, visto che nessuno è perfetto e si può sbagliare. In un ente pubblico come il Comune – continua il prefetto – la stampa deve avere libero accesso, e deve poi divulgare le notizie nei giusti termini. Oggi, infatti, non c’è più il sistema che va alla ricerca delle fonti, basta lanciare una notizia perché gli altri la riprendano senza verificarla nella sua correttezza e fondatezza. E questo non è un modo legittimo di dare le notizie alla popolazione, perché spesso una notizia non veritiera diventa vangelo e non è facile demolirla. Il giornalista deve innanzitutto andare direttamente alla fonte, verificare la fondatezza e la bontà delle notizie e pubblicarle. Si tratta di un servizio pubblico, un servizio molto importante perché il cittadino venga informato correttamente. Se la notizia è una cosa spiacevole – chiude il capitolo stampa, il prefetto – è giusto che venga rimarcata, ma l’importante è che ci sia correttezza e corrispondenza tra quello che si scrive e che si dice e la realtà. La funzione del giornalista è fondamentale. In un sistema democratico è l’elemento importante, perché non solo da contezza di quello che si fa in un ambiente pubblico ma soprattutto perché le critiche possono migliorare l’attività amministrativa indirizzandola nei canali giusti».
Il rapporto col Consiglio comunale e le priorità del Comune. «A Villa San Giovanni – sottolinea Sua Eccellenza Vittorio Saladino – c’è un Consiglio comunale in piedi, io sostituisco solo il sindaco e la giunta. Il Consiglio continuerà ad avere le proprie competenze e a svolgere le proprie funzioni; se i consiglieri hanno dei compiti, li devono portare avanti. Mi sono incontrato con loro perché si deve stabilire un rapporto di reciproca collaborazione nell’interesse, ovviamente, della comunità. Tutto quello che c’era in cantiere dovrà essere portato a termine, soprattutto le opere pubbliche; se ci sono stati finanziamenti vanno sfruttati, consumati, vanno concluse soprattutto le opere iniziate. Anche l’aspetto finanziario è importante; opere pubbliche e aspetto finanziario – prosegue Saladino – sono i due polmoni di un ente pubblico, e devono funzionare entrambi. Con le opere pubbliche la comunità si arricchisce, cresce; le opere pubbliche determinano un aumento della qualità della vita, perché se c’è un’infrastruttura efficiente ne gode anche la cittadinanza. Col consiglio comunale – fa sapere Saladino, esprimendo il proprio rammarico per il gap infrastrutturale della Calabria e per la sua l’incapacità di spendere i fondi Ue – ho fatto il punto della situazione, tanto è vero che già ho chiesto l’elenco delle opere pubbliche che sono in corso, nonché una ricognizione finanziaria delle casse dell’ente. È chiaro che dovrò occuparmi di queste cose, al di là della durata del mio mandato. Ci sono delle scadenze che vanno rispettate, non si possono perdere finanziamenti, e visto che c’è un Consiglio in piedi mi devo raffrontare con questo organo per andare avanti. Per quelle che sono le mie competenze, di sindaco e giunta, si procederà speditamente, anzi, si cercherà di sfruttare – come ho fatto altrove – bandi che prevedono finanziamenti per la nostra comunità. Si può operare insieme al Consiglio, posso presentare all’organo consiliare quelle proposte che sono di sua competenza. Ecco perché – aggiunge in merito al colloquio con i consiglieri comunali – ho posto l’accento su questa collaborazione, che deve essere proficua. Non è il gioco delle parti, opposizione e maggioranza; in questa fase, in questa parentesi, dovremo collaborare tutti per portare avanti quelle che sono le opere in cantiere. Ma, soprattutto, la mia preoccupazione è che ci sono finanziamenti di cui dobbiamo approfittare per iniziare attività nuove perché sono convinto che Villa San Giovanni, come altri paesi della Calabria, non è il massimo a livello infrastrutturale. Strade, reti fognarie, pubblica illuminazione, impianti sportivi, parchi verdi, piscine, tutte cose fondamentali per il benessere della popolazione e la qualità della vita. Abbiamo il mare, un bene bene naturale che dovremmo valorizzare e sfruttare meglio. Ma dobbiamo avere la capacità – Saladino entra nel clima della più grande problematica villese – di attrarre turisti, persone. Anche Villa ha il suo mare, le sue spiagge, mentre io pensavo fosse solo uno snodo commerciale, di trasporto. La presenza del porto causa degli effetti negativi, e se fino all’altro giorno il Comune aveva un introito (ecopass), oggi non ce l’ha più. Ciò non è giusto, perché Villa e la sua comunità subiscono l’inquinamento, l’impatto ambientale».
Accordo di programma, decreto emergenza e polmoni di stoccaggio, variante di Cannitello e lungomare. È la stampa – e non il Consiglio – a informare il prefetto sui temi che hanno tanto animato gli opposti schieramenti consiliari prima della pronuncia del Tar. E dunque, sulla corsa contro il tempo per non perdere i fondi del decreto emergenza. Avvisato della intricata situazione, di cui si è ampiamente parlato qualche giorno addietro, Saladino ne prende atto, ringrazia e ribadisce: «Al responsabile dell’ufficio tecnico ho chiesto appunto l’elenco di tutte le opere che sono in corso e, ovviamente, di tutti i finanziamenti ottenuti e che devono essere utilizzati. Mi fa comunque piacere la segnalazione di un’opera importantissima, legata a finanziamenti che rischiano di perdersi se non si rispettano i termini. E garantisco di impegnarmi anche su questo fronte, ci mancherebbe. Non è possibile che Villa debba pagare senza un ristoro, che debba subire un impatto ambientale provocato da altri. Per me anche un giorno conta – assicura Saladino -, e la mia intenzione è di portare avanti tutto ciò che è fermo, tutte le opere pubbliche che devono essere concluse bisogna riprenderle, soprattutto se sono finanziate». Saladino non esclude la possibilità di nuovi finanziamenti, ma è chiaro che molto dipenderà dalla durata (incerta) del suo mandato e dai tempi necessari per progetti e proposte da portare all’attenzione del Consiglio comunale. Messo a conoscenza anche dell’iter (giunto a buon punto) per la realizzazione del lungomare e del mascheramento della variante di Cannitello, conferma la propria disponibilità: «Se tutto è regolare, perché bisogna operare in una cornice di legalità, con tutti i pareri previsti dalla legge, io non ho problemi ad assumermi la mia quota di responsabilità».
Salvi i matrimoni e non solo. Che ne sarà degli atti della giunta Richichi? Nessun terremoto, a quanto spiegato dal prefetto Saladino. «C’è un principio elementare, che è quello della conservazione degli atti. A meno che gli atti non siano prettamente illegittimi, proprio per detto principio si considerano validi. Se gli atti sono legittimi, si considerano validi anche se emanati da un organo illegittimo. Ma io non è che ci vado a mettere mano, perché sono atti già formati. Il mio compito non è controllare gli atti precedenti, ma guardare al futuro. Interverrò sui precedenti atti solo se necessario, man mano che mi si presenti qualcosa da affrontare. Chiaramente, non c’è nessun problema per le coppie che si sono sposate da giugno in poi! E ovviamente lascio aperta la possibilità a chiunque di contestare un atto, purché sia dimostrato non solo che è stato fatto da un presunto organo illegittimo ma anche che l’atto stesso è illegittimo».
Consiglio di Stato. Mentre il sindaco sospeso Giovanni Siclari ha pronto l’appello al Consiglio di Stato contro la recente decisione del Tar, il prefetto Saladino non farà altrettanto in rappresentanza del Comune di Villa San Giovanni: «Il Comune non ha interesse a impugnare il provvedimento del Tar». Affermazione cui fa seguire quella che, a suo dire, deve essere la qualità principale di un amministratore pubblico, sia che si tratti di un prefetto che di un politico: «La capacità di un amministratore si misura soprattutto dalla capacità di attirare risorse per l’ente, perché con le risorse proprie si riesce a garantire a malapena i servizi essenziali».
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