VILLA. Lancette indietro a palazzo San Giovanni: si riparte dal manifesto elettorale e dal primo consiglio

VILLA SAN GIOVANNI – Lancette indietro a palazzo San Giovanni: si ricomincia dalla pubblicazione del manifesto elettorale e dalla convocazione del primo consiglio comunale eletto il 14 giugno scorso. Si riparte da dove, a detta del Tar, il sindaco eletto Giovanni Siclari non avrebbe dovuto mettere mano perché «sospeso di diritto a seguito della condanna riportata in sede penale».

Arriva, così, a una svolta la questione della legittimità del consiglio comunale d’insediamento del 27 giugno (la cui convocazione è stata annullata dalla sentenza del Tribunale amministrativo regionale) e, quindi, secondo quanto sollevato dalla minoranza, delle illegittimità derivanti da quella seduta e in ordine alle quali il prefetto Di Bari avrebbe chiesto un parere ministeriale.

In poche parole, è tutto da rifare: il manifesto elettorale, la convocazione del primo consiglio post elezioni amministrative 2017 e, di conseguenza, l’elezione del presidente, dei vicepresidenti e delle commissioni. 

Decisivi si sono rivelati gli ultimi incontri in Prefettura, dove il numero uno Michele Di Bari ha ricevuto, nei giorni scorsi, i consiglieri di minoranza e, oggi, il presidente del Consiglio Nino Giustra e il commissario prefettizio del Comune, Vittorio Saladino. 

Dal risultato delle elezioni di giugno agli eventi successivi, ecco che il “caso Villa” fa giurisprudenza (basta leggere gli ultimi numeri di alcune riviste specializzate sulla P.A., ndr) e rimescola le carte. Un caso che, per la sua unicità, si candida a fare da precedente.

Red.