VILLA SAN GIOVANNI – Non usano mezzi termini, i democratici villesi, nel commentare l’odierna situazione della città e i fatti che, a loro dire, l’avrebbero determinata.
I toni sono duri sin dal titolo che fa da premessa, ma anche da sintesi, alla nota diffusa oggi: «Lo sbigottimento della comunità villese dopo la sentenza del Tar sugli atti illegittimi posti in essere dal “sindaco sospeso” e dopo il conseguente annullamento della convocazione del consiglio comunale, riapre il dibattito sulle responsabilità etico-politiche di questo disastro annunciato».
L’appello al Consiglio di Stato, attraverso cui Siclari spera che sia ribaltata la sentenza del Tar, è solo l’ultimo atto che fa storcere il muso al Pd: «L’aver messo sotto scacco l’intera Città, l’averla piegata alle proprie velleità, l’averla costretta a subire l’arbitrio di un potere che ha inteso interpretare a proprio vantaggio le norme esercitandosi in sostituzioni e nomine illegittime e che oggi non si arrende neanche innanzi ad una pronuncia giurisdizionale netta.Ecco, in tutto questo e in nient’altro è consistito e consiste la triste vicenda della maggioranza di Le Ali per Villa, ecco a cosa ci ha condotto la cultura politica del sindaco Siclari».
Vicenda che porta a nuovi interrogativi, in linea con quelli già posti durante l’ultima campagna elettorale: «La questione di fondo, ovviamente, – prosegue il Pd – è più che giuridica: è problema etico, politico e democratico che investe il significato del voto libero e di coscienza e sollecita qualche domanda: Perché umiliare una Comunità? Perché a Villa hanno trionfato stratagemmi e sotterfugi? Perché Giovanni Siclari, semplicemente, non si è fatto momentaneamente da parte dopo una condanna penale per reati contro la Pubblica Amministrazione? Che quelli attribuiti a Siclari siano o meno fatti da poco lo decideranno i magistrati ma, nel frattempo, in attesa del giudizio definitivo, Villa non avrebbe avuto il diritto ad un Sindaco e ad una Giunta nel pieno esercizio delle sue funzioni?».
I dem rincarano la dose e condannano senza se e senza ma l’atteggiamento degli avversari politici: «Oggi la Città deve finalmente aprire gli occhi ed affrontare – con il contributo di tutti i sinceri democratici – il dibattito civile sulle responsabilità di chi ci ha portato fino a questo punto, di chi oggi si affanna a far finta di niente, di una “maggioranza” che arbitrariamente vorrebbe continuare a rappresentarsi tale in carenza di legittimità politica e giuridica, considerato che tutti gli atti deliberativi adottati nelle prime – e arbitrariamente convocate – sedute di Consiglio sono, appunto, viziati e nulli. Ed a poco vale il richiamo stucchevole ai risultati del voto, perché anche quell’esercizio nobile di libertà è stato inquinato dalle rassicurazioni infondate profuse in una campagna elettorale congegnata da Le Ali per Villa per anestetizzare un popolo, per intorpidire le menti».
Ed ancora, a detta del Pd, «quello stesso risultato è stato da subito violato da nomine e passaggi di potere estranee al meccanismo democratico – frutto di una difficile composizione tra fazioni in lotta – ed in palese violazione dello stato di diritto».
Per un affondo finale che non lascia scusanti. Conclude, infatti, il Pd:«Sgomento, quindi, tante domande e gli effetti nefasti di un’arroganza senza pari che sembra rispondere a richiami così potenti e superiori da passar tranquillamente sopra Villa San Giovanni ed il suo destino. A tutto questo ci siamo opposti e ci opporremo con le buone ragioni di una forza politica che continua a rappresentare l’unica vera alternativa ad un amministrare che non è funzionale all’interesse pubblico ma – ormai il re è nudo – solo all’interesse di pochi».
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