VILLA SAN GIOVANNI – Le forze politiche di opposizione tornano a chiedere le dimissioni della coalizione di maggioranza. Approfittando della seduta d’insediamento del consiglio comunale svoltasi nei giorni scorsi, Mimmo Aragona, Cristian Aragona, Lina Vilardi, Salvatore Ciccone e Milena Gioè hanno ribadito le ragioni che li vede costretti «a rivolgere invito ai colleghi eletti per la coalizione “LeAli per Villa” di voler considerare l’opportunità di rimettere il proprio mandato, in modo che possano determinarsi le condizioni di verifica dell’impossibilità di procedere al regolare funzionamento del massimo organo deliberativo dell’Ente, conseguentemente rimettendo il mandato agli elettori così che venga rinnovata la composizione del consiglio stesso». La minoranza tiene dunque a puntualizzare che tale posizione «ha carattere esclusivamente politico e non può e non deve essere strumentalmente ritenuta una battaglia ad personam». E poi continua riferendo quale sarà il proprio atteggiamento in caso di risposta contraria da parte degli avversari politici: «I consiglieri di minoranza – recita il documento letto nell’aula consiliare – si vedranno costretti ad astenersi dal compimento di atti che nell’attuale situazione venutasi a creare saranno quasi certamente illegittimi e conseguentemente non parteciperanno ad attività deliberative né prenderanno posizione attiva nella formazione degli organi ausiliari al consiglio, restando comunque presenti al fine di svolgere ogni ulteriore funzione di vigilanza dell’attività amministrativa che la maggioranza consiliare attuale vorrà intraprendere, valutando caso per caso quale sarà la posizione che la minoranza dovrà assumere».
Partendo dalla sentenza del Tar che ha riscritto la storia post amministrative 2017, i consiglieri di minoranza rimarcano in primis il risultato «viziato e pregiudizievole per le sorti della città» raggiunto appunto con la campagna elettorale dello scorso giugno. E ancora: «Il dato politico fallimentare così come tristemente emerge agli occhi di tutti, causa di un lungo periodo di gestione commissariale, dalla caduta dell’amministrazione del sindaco Messina all’attuale situazione di stallo che ancora non ha una data certa e che potrebbe addirittura volgere a peggior destino, visto che non si può dimenticare la presenza della commissione di accesso antimafia». Non da meno, a detta dell’opposizione, l’ultima considerazione assunta a supporto dell’invito alle dimissioni: «Ben poco la politica ha fatto negli ultimi anni e ben poco potrà fare nell’attuale gravissima situazione politico-amministrativa, dovendosi ancora derimere tortuose vicende giudiziarie dalle quali potrebbe derivare in via diretta o indiretta grave pregiudizio per l’ente comunale specie in termini di paralisi gestionale amministrativa, non ultimo il ricorso in appello proposto dinanzi al Consiglio di Stato dal dr. Siclari avverso la sentenza del Tar e/o diversi ulteriori giudizi in itinere i cui esiti sono ancora incerti».
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