VILLA SAN GIOVANNI – L’ormai famosa discarica di via Enrico Cusenz è ancora lì, in quell’angolo abbandonato della strada che collega Case Alte e Piale, a una manciata di passi dal cimitero di Cannitello, ma anche a pochi metri dal monumento dedicato al magistrato originario di Campo Calabro Antonino Scopelliti. E proprio all’ultima cerimonia di commemorazione del “giudice solo”, svoltasi il 9 agosto scorso alla presenza di alte cariche istituzionali, risale anche l’ultimo vero intervento di bonifica dell’area. In quell’occasione, non è stato un problema ripulire la zona, ne è valsa la pena visto l’arrivo di tante importanti autorità davanti alle quali non si poteva sfigurare. Terminata la “festa”, tutto è tornato come prima. Anzi, peggio di prima. La discarica della vergogna ci ha messo davvero poco a riformarsi, e qualche timido tentativo d’intervento non ha sortito gli effetti sperati nemmeno per un giorno. I mesi passano e la montagna di rifiuti cresce giorno dopo giorno. Tutti la osservano, pochi ne parlano. Del resto è impossibile non scorgerla. Ma stavolta nessuna cerimonia è in programma, nessun ministro è in arrivo, e così alla politica sembrano sfuggire certe scene indecorose. Quella politica che si azzuffa, parlando e discutendo di tutto, dei grandi temi, dei ricorsi, delle elezioni, e anche del nulla. Sì, anche del nulla, perché a volte pure il nulla diventa oggetto di discussione. Mentre la città muore, tra discariche a cielo aperto e strade da terzo mondo. Si pensa in grande, ma poi non sempre ci si sofferma sull’ordinario, sulle piccole cose. Che poi, forse, sono quelle più importanti. O, perlomeno, quelle da cui bisognerebbe partire. Il momento difficile della politica villese non deve essere una scusa per trascurare la città, per rinviare ancora la risoluzione di una problematica -quella dell’abbandono selvaggio e illegale dei rifiuti – che da anni deturpa e inquina Villa San Giovanni. È giunta l’ora di rimboccarsi le maniche. Lo facciano, i consiglieri comunali eletti lo scorso giugno. Tutti, ovviamente. Lo facciano dall’alto dello scranno istituzionale che occupano, rispondendo così al grido d’indignazione che arriva dal basso, da quei moltissimi cittadini che sono stufi di vedere il paese violentato dagli incivili, da chi anziché amarlo gli fa del male. Ne parlino col commissario Saladino, che, diversamente da loro, di quell’odiosa discarica non ne conoscerà ancora l’esistenza. E si adoperino, i consiglieri eletti, affinché certe scene di degrado e abbandono non vadano più in onda lungo le vie villesi. Perché, altrimenti, quanti alla città ci tengono davvero, e sono tanti, prima o poi si stancheranno di assistere al solito, triste programma e, davanti all’ennesimo spettacolo elettorale, decideranno di spegnere il telecomando. Per sempre.
Francesca Meduri