VILLA SAN GIOVANNI. Ex decreto emergenza, parte richiesta di proroga. Saladino: «Polmone va fatto nel complesso»

22 Novembre 2017
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Il prefetto Vittorio Saladino

VILLA SAN GIOVANNI – Il commissario prefettizio Vittorio Saladino sta per inoltrare al Dipartimento di Protezione Civile la richiesta ufficiale di proroga del finanziamento per le opere dell’ex decreto emergenza ambientale. L’obiettivo dell’attuale numero uno di palazzo San Giovanni non può che essere uno: scongiurare la perdita dei fondi residui al 31 dicembre 2017.

La notizia viene confermata all’indomani della conferenza stampa di Italia dei Valori in cui è stato illustrato  il progetto definitivo del polmone di stoccaggio di località Castelluccio. Il commissario, comunque, era già all’opera sulla questione: «Da giorni stiamo lavorando – spiega Saladino – per presentare una richiesta formale di proroga del finanziamento che manderemo immediatamente via pec all’ingegnere Capobianco. Ho chiesto di fare, ed è stata fatta, una verifica straordinaria di cassa: residuano circa 8 milioni di euro e la città non può perderli, anche perché questo Villa ha e senza questi soldi e queste opere rischia di cadere ancora più in basso».

Il prefetto Saldino non si sottrae dal commentare la risonanza che assume l’argomento a Villa San Giovanni, in primis tra le forze politiche: «Mi fa piacere che si parli seriamente della questione, nel senso che è necessario mettere in sicurezza questi 8 milioni di euro per poterli spendere. Ho già pensato ad una convenzione con i progettisti di Anas che hanno redatto il definitivo del polmone di 26mila mq perché lo rendano esecutivo, ma non posso impegnare l’ente se prima non abbiamo la certezza che questo finanziamento resterà in cassa».

E col progetto definitivo divenuto pubblico anche Saladino non ha dubbi: «L’opera si deve fare nel suo complesso, rendendo esecutivo il definitivo e verificando lo stato dei lavori già effettuati a Castelluccio».

Cosa risponderanno da Roma? Saladino è fiducioso, poiché  a suo dire «i ritardi nell’esecuzione delle opere non sono addebitabili all’ente».

Fra.Me.

 

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