CAMPO CALABRO – Sono morti tutti e due nel sonno, senza neanche accorgersene dopo una normale serata trascorsa a casa, nella loro umile abitazione sita sulla via Risorgimento. Stroncati dal monossido di carbonio sprigionato dalla carbonella del braciere che utilizzavano per scaldarsi.
Sulle cause della tragedia scoperta ieri mattina a Campo Calabro non sembrano esserci più dubbi: si è trattato di un incidente, come ipotizzato dalle autorità competenti già nel corso dei primi rilievi e accertamenti effettuati sul posto.
Pasquale Laganà, campese, e Adascalitei Paul, di origini straniere, se ne sono andati senza disturbare, in silenzio, in punta di piedi. Da soli, accomunati da un destino crudele e beffardo. Quei pochi attimi in cui si avvicinavano alla morte li hanno vissuti inconsciamente, senza nemmeno poter chiedere aiuto. Non hanno nemmeno potuto salutare i loro cari, gli amici, i conoscenti. Tutte quelle persone che li apprezzavano per ciò che erano, due uomini che dovevano fare i conti con una vita non proprio facilissima.
Una morte assurda, ingiusta, che ha lasciato attonita la comunità locale. I funerali di Pasquale Laganà (detto Gaetano) saranno celebrati stamattina nella Chiesa di S. Maria Maddalena, a Campo Calabro. Della salma di Paul, invece, se ne occuperà il Comune di Campo Calabro.
Ai due sfortunatissimi uomini il sindaco Sandro Repaci ha voluto riservare un sentito pensiero: «Oggi – ha scritto ieri il primo cittadino sulla pagina facebook ufficiale del Comune di Campo Calabro – è una giornata triste per la nostra comunità. Pasquale e Paul sono stati trovati senza vita nella loro abitazione di Via Risorgimento, uccisi da esalazioni di ossido di carbonio a causa di un braciere che avevano acceso per riscaldare l’ambiente. Conducevano – racconta Sandro Repaci – un’esistenza semplice e vivevano di piccoli lavori nell’agricoltura, riscattando una vita difficile. Se ne sono andati in silenzio, all’improvviso e senza clamore nei giorni nei quali già si respira il clima festoso del Natale. Molti di noi li conoscevano. In un piccolo paese come il nostro, alla fine, – prosegue il sindaco di Campo Calabro – ci conosciamo tutti. Paul, in particolare, – fa sapere Sandro Repaci – aveva 36 anni ed era un cittadino rumeno, uno dei tanti venuti dall’est in cerca di una vita migliore; ha lavorato la nostra terra, percorso le nostre strade e fatto parte, anche se per poco tempo, della nostra comunità. Qui non ha parenti, né qualcuno che si occupi delle sue esequie; sarà il Comune a farsene carico. Verrà sepolto nel nostro cimitero, nella cui sala mortuaria riposano già le sue spoglie. Li salutiamo oggi come fratelli che sono passati ad un’altra vita, in un freddo giorno di dicembre. Che i nostri canti nella notte di Natale – conclude il sindaco – risuonino anche per loro».
Francesca Meduri
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