Villa San Giovanni dà l’ultimo saluto ad Antonino Barresi: nel Duomo dell’Immacolata i funerali del pensionato ucciso e carbonizzato

21 Gennaio 2018
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Villa San Giovanni dà l’ultimo saluto ad Antonino Barresi

VILLA SAN GIOVANNI – Il giallo sulla sua tragica morte resta, ma se non altro il corpo (quel che è rimasto) di Antonino Barresi è stato consegnato alla famiglia per la celebrazione del rito funebre e la sepoltura. I funerali del 69enne pensionato villese, ritrovato carbonizzato la mattina del 13 gennaio scorso presso il rione Modenelle  di Arghillà, sotto la sua auto devastata dalle fiamme, si svolgeranno domani, lunedì 22 gennaio, alle ore 15 nel Duomo dell’Immacolata.

Vedovo, pensionato Fs, una vita tranquilla e contadina nella sua Villa San Giovanni, dov’era rientrato da un paio di anni dopo un lungo periodo lavorativo al Nord Italia, Antonino Barresi se n’è andato lasciando attoniti i suoi cari e un intero paese. I figli Enzo, Domenico e Barbara, con le rispettive famiglie, parenti, amici e conoscenti, gli daranno l’ultimo saluto a distanza di quasi dieci giorni dal macabro ritrovamento nel popoloso quartiere della zona nord di Reggio Calabria.

Giorni di indagini a tutto tondo, che hanno portato a risultati importantissimi ma che non sono stati sufficienti a risolvere del tutto il caso e a consegnare alla giustizia tutti i colpevoli del delitto. Perché sul fatto che si è trattato di un omicidio non vi sono dubbi, stando agli accertamenti fin qui eseguiti dagli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria coordinati dalla locale Procura della Repubblica. (fra.me.)

La ricostruzione dei fatti e gli sviluppi delle indagini nell’ultimo comunicato (18.1.2018) degli inquirenti

In data odierna, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta di questa Procura della Repubblica, ha convalidato il fermo di indiziato di delitto per omicidio aggravato e distruzione di cadavere eseguito dalla Squadra Mobile la notte dello scorso 13 gennaio a carico di BEVILACQUA Enzo, nato a Lamezia Terme il 30.03.1980, in quanto gravemente indiziato, con altri soggetti in via di identificazione, di concorso nell’omicidio e distruzione del cadavere del pensionato di Villa San Giovanni, BARRESI Antonino, di 69 anni. Contestualmente alla convalida, il G.I.P. ha emesso nei confronti del BEVILACQUA la misura cautelare della custodia in carcere. Come si ricorderà, la mattina del 13 gennaio u.s., presso il rione Modenelle del Villaggio Arghillà di questo capoluogo, un equipaggio della Squadra volante, durante il normale servizio di controllo del territorio, individuava, all’interno di una piazzetta, la carcassa di un’autovettura completamente distrutta dalle fiamme. Sotto il veicolo, in prossimità dell’asse posteriore, tra le due ruote, venivano rinvenuti i resti carbonizzati di un essere umano. Gli accertamenti preliminari permettevano di risalire al proprietario del mezzo BARRESI Antonino. Le successive investigazioni consentivano di accertare che la vittima, giunta ad Arghillà con la propria autovettura nel cuore della notte del 13 gennaio (ore 02,42 circa), veniva investita con lo stesso mezzo (ante o post mortem) dato poi alle fiamme dagli autori del delitto, per cancellare qualsiasi traccia. Scattato l’allarme dell’efferato delitto, gli investigatori della Sezione Omicidi della Squadra Mobile di Reggio Calabria, sotto le direttive della Procura della Repubblica, avviavano serrate indagini che permettevano di individuare, nel giro di 24 ore, uno dei responsabili dell’omicidio, anche con l’ausilio di attività tecniche, grazie alle quali venivano acquisiti rilevanti e specifici elementi indiziari sul coinvolgimento di BEVILACQUA Enzo, come mandante, nell’omicidio del pensionato villese. Venivano inoltre raccolti pregnanti elementi tali da far ritenere che il BEVILACQUA potesse darsi concretamente alla fuga, una volta individuato dagli inquirenti come indiziato del delitto. Le indagini della Squadra Mobile mirano ad individuare esattamente la causale che ha determinato il delitto che allo stato può genericamente ricondursi a fatti inquadrabili nella sfera personale di BEVILACQUA Enzo, nonché ad identificare i complici che lo hanno eseguito con eccezionale efferatezza.

 

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