VILLA SAN GIOVANNI – Avrà luogo domenica 18 febbraio 2018 dalle ore 5 e fino al termine dei lavori l’intervento di disinnesco dell’ordigno bellico recentemente rinvenuto nella via Stazione Vecchia di Villa San Giovanni. Le autorità competenti si sono messe in moto sin dall’avvenuta scoperta, al fine di preparare nel miglior modo l’importante operazione. Operazione che, come emerso già dai primi incontri in Prefettura, richiederà l’evacuazione di circa 5 mila persone. Numerosissime, dunque, le famiglie e le vie colpite dallo “sgombero”, che avverrà all’alba e costringerà migliaia di abitanti a restare fuori casa per buona parte della giornata. C’è chi si farà ospitare da amici e parenti, anche fuori Villa, c’è chi opterà per il centro di accoglienza allestito dal Comune presso la sede scolastica di via Alcide De Gasperi, in località Bottaro. Motivi di sicurezza e possibili rischi per la pubblica incolumità non lasciano alternative alla soluzione dell’evacuazione. Infatti, gli artificieri dell’Esercito Italiano, di stanza a Castrovillari, dopo aver ispezionato il residuato bellico, nel corso delle riunioni tenutesi presso la Prefettura di Reggio Calabria in data 26 gennaio e 2 febbraio, hanno rappresentato la necessità di un intervento di innocuizzazione (spolettamento) in loco e successivo trasferimento in altra sede (torrente Scaccioti, Archi) ed evacuazione degli abitanti in un raggio di m. 763 durante le attività. Contestualmente, la macchina organizzativa comunale è andata avanti con l’istituzione del Coc (Centro operativo comunale), lo svolgimento dei questionari presso le famiglie interessate, la predisposizione e pubblicazione di provvedimenti e avvisi rivolti alla cittadinanza. Due anni dopo l’operazione nel quartiere di Acciarello, la storia si ripete in pieno centro cittadino, coinvolgendo pertanto migliaia di persone in più. L’auspicio è che tutto vada per il meglio proprio come due anni orsono, quando la macchina organizzativa e la comunicazione istituzionale furono impeccabili e funzionarono alla perfezione grazie alla puntualità dell’allora sindaco Antonio Messina. Stavolta, a dire il vero, la comunicazione istituzionale – al di là degli atti all’albo pretorio comunale consultabile on line – sembra scarseggiare, tant’è che sui social non manca qualche nota di insoddisfazione per l’assenza di informazioni ancora più dettagliate. Intanto, di seguito, è possibile consultare nei minimi particolari l’ordinanza (di 8 pagine) firmata lo scorso 8 febbraio dal commissario prefettizio Vittorio Saladino.
Red.
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