Un nuovo appuntamento con la cultura del “Caffè letterario”, promosso dalla Presidente dott.ssa Maria Grazia Richichi, con il coordinamento del dott. Giacomo Romeo e la collaborazione di diversi professionisti della città, che decidono di lavorare per il proprio territorio, quali Maria Rita Sciarrone, Chiara Ortuso, Pino Calandruccio, Maria Giovanna Salzone, Liz Ciccarello, Ketty De Gregorio, Adele Briganti, Alessia Taverriti e Marco Santoro, si terrà Domenica 25 Febbraio, alle ore 17:00, presso il Centro giovanile salesiano “Don Bosco”, via Asilo 19 – Villa San Giovanni.
“Nessun carattere politico ma unicamente voglia di creare aggregazione per far di Villa una vera agorà culturale” – afferma la dott.ssa Richichi.
Dedicato al Disturbo dello Spettro Autistico, il secondo caffè letterario vedrà gli interventi di due esperte del settore, la dott.ssa Ketty De Gregorio, psicologa e responsabile del centro di psicologia clinica e riabilitativa di Villa San Giovanni, e la dott.ssa Antonella Zavettieri, neuropsichiatra infantile e responsabile Asp di Villa San Giovanni. Modererà l’incontro la dott.ssa Adele Briganti.
“Argomento attuale e di grande interesse – dichiara la dott.ssa De Gregorio – i cui interventi terapeutici di prevenzione, supporto psicologico e riabilitazione devono svilupparsi in sinergia tra paziente, famiglia e scuola”.
Verranno trattati tanto gli aspetti diagnostici, attraverso l’analisi dei recenti criteri di classificazione diagnostica dell’autismo contenuti nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM 5), quanto gli aspetti legati alla terapia psicologica riabilitativa, sia nei tratti socio comunicativi che nelle alterazioni comportamentali, passando per la Teoria della mente e neuroni specchio; nonché, infine, l’aspetto clinico, didattico, sociale e familiare.
“I bambini che ne sono affetti vengono descritti come distanti dagli altri, silenziosi ed affascinanti, con un retroscena misterioso. Sono “vagabondi tra le stelle” a sottolineare la perdita di contatto con la realtà e la mancata costruzione dell’intersoggettività. Il rientro da questo viaggio tra le stelle rappresenta l’acquisizione della cognizione sociale che implica la capacità di provare emozioni, affetti e desideri fino a quel momento a loro sconosciuti.” – conclude la dott.ssa De Gregorio.
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