Flat tax (o tassa piatta): è utile ai comuni mortali o è una bufala?

1 Marzo 2018
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di DOMENICO CRIMI

La Flat tax, che Berlusconi e Salvini ci presentano come una tassa bassa per tutti i cittadini, non è affatto vantaggiosa per i comuni mortali ma è un vantaggio solo per chi avrà un reddito di 55 mila euro l’anno in su, come ha spiegato bene a pag. 4 del quotidiano nazionale “La Repubblica” del 25 febbraio scorso il giornalista Roberto Petrini. Invece potrà avere effetti negativi per i redditi inferiori fino a 15mila euro. Inoltre diminuirebbero le risorse dello Stato di 46 miliardi, secondo la ipotesi Salvini e cioè Lega, e di 57,3 milioni secondo quella Berlusconi. Poi il giornalista romano evidenzia come non vi sia progressività e non si rispetti perciò il dettato costituzionale, secondo il quale chi guadagna di più deve pagare di più. Invece avverrebbe che chi ora guadagna 15 milaEuro pagherebbe 400 Euro in più e ciò interesserebbe circa 18 milioni di contribuenti, mentre chi ha un reddito da 15 a 28 mila Euro, con aliquota attuale al 27 per cento, avrebbe un vantaggio da 15 a 28 mila Euro, con un costo per lo Stato di 110- 120 miliardi l’anno. Il giornalista evidenzia poi il fatto che sia la proposta Lega che quella Berlusconi non offrirebbero una riduzione uguale per tutti, non rispettando così il dettato costituzionale. Chi guadagna da 0 a 15 mila Euro e che oggi paga il 23 per cento avrebbe un aumento annuo di tasse di 400 Euro perché verrebbero eliminate le detrazioni odierne. Secondo la proposta Berlusconi, ritenuta pure iniqua, guadagnerebbero 200 Euro i redditi fino a 15 mila Euro, mentre quelli fino a 75 mila Euro avrebbero un guadagno enorme e cioè di 16 mila Euro. Oltre alle sperequazioni evidenziate Roberto Petrini sottolinea che vi sarebbero anche altri effetti negativi perché verrebbero eliminati i benefici attuali per le esenzioni Irpef per la prima casa e, qualora venisse eliminata la attuale possibilità di deduzione IRPEF e contributi previdenziali e assistenziali, un lavoratore con reddito di 30 mila Euro dovrebbe pagare 700 Euro in più di tasse. Il giornalista romano conclude poi il suo servizio, evidenziando che non è affatto vero che il solo taglio del 15% di tutte le aliquote, come propone la Lega, costerebbe 96,3 miliardi, mentre quello del 23% di Berlusconi ne costerebbe 33. In più la Lega propone 300 Euro di deduzioni anche fino a un reddito di 35 mila Euro, più una analoga per i figli col costo di 13,5 miliardi se la deduzione è di 12 mila Euro. Quindi il pacchetto Lega costerebbe 110 miliardi, mentre quello Berlusconi e cioè Forza Italia costerebbe 123 miliardi. Questi progetti si finanzierebbero con l’eliminazione degli sconti fiscali per una somma di 65-70 miliardi, somme che non basterebbero per coprire tutta la spesa. E le somme restanti, dicono le proposte, di 57,3 miliardi per la proposta Berlusconi e 46 miliardi per quella Lega, dovrebbero essere coperte, facendo emergere il sommerso, con i condoni e con la crescita economica. Chiaramente il tutto è incerto.

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