VILLA SAN GIOVANNI. Zes, Ciccone (Pd) detta precondizione: «Decisiva la governance»

19 Aprile 2018
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VILLA SAN GIOVANNI – Di seguito il comunicato del capogruppo del Pd Arch. Antonio Salvatore Ciccone:  L’istituzione delle zes, le zone economiche speciali, nelle quali le imprese potranno beneficiare di speciali condizioni per gli investimenti e per lo sviluppo territoriale (credito d’imposta per investimenti fino a 50 milioni e semplificazioni amministrative) rappresentano al momento solo le precondizioni utili certo anche indispensabili per alimentare in Calabria la speranza di rinascita dell’area portuale e industriale di Gioia Tauro in particolare, e contemporaneamente degli altri porti e aree e aree ricomprese nel provvedimento.

Per la Calabria, l’estensione massima supera i 2mila ettari, con una delimitazione cresciuta (opportunamente)rispetto a quella prevista inizialmente.

Al contempo la Zes è una straordinaria opportunità per attrarre investimenti anche dall’estero e come tale in quanto opportunità e risorsa perché sia tale da problema deve diventare una ricchezza strategica per l’italia intera per la Calabria e il sud del mediterraneo.

Occorre renderla “appetibile” con una precisa strategia politica internazionale che non “tagli” fuori i porti del mediterraneo rispetto ad esempio a quelli di Venezia e Trieste(come la via marittima cinese della seta) occorre che finalmente la politica non sia distratta, e la scelta effettuata a tutti i livelli istituzionali sicuramente ha creato le precondizioni, per un cambio definitivo di passo.

Agevolazioni fiscali e burocrazia zero per diventare realmente attrattive per le imprese devono essere accompagnate da sinergie tra pubblico e privato finalizzate a dare risposte immediate alle istanze provenienti dalle aziende interessate a nuovi insediamenti a Gioia tauro o nell’intera area che rientra nella circoscrizione Zes.

L’esperienza della gigantesca area retroportuale di Gioia Tauro con “sole” 43 aziende attive sino al 2015 per lo più appartenenti ai settori agroalimentare, logistica,meccanica e commercio, certificano dati alla mano che, non serve un porto fine a se stesso ma al contrario, in sinergia con l’area industriale.

All’interno del riassetto della complessa infrastruttura dell’Area  dello Stretto, Villa San Giovanni non può non ritrovare la funzionalità e l’essenzialità del suo Porto

L’adeguamento dell’infrastruttura portuale, del riordino degli approdi e della razionale ridefinizione del sistema logistico, tutto ciò deve trovare rilevanza e competitività, in primo luogo facendo leva e, con il coinvolgimento attivo della fonte istituzionale del territorio, dando vita all’aggiornamento dell’imprescindibile vincolo sociale ed organico della continuità territoriale

 Ciò significa offrire alla portualità Villese valenza intermodale e competitività  Il tutto anche nella Dimensione Metropolitana che unifica le comunità delle due sponde.

In questo senso è prioritario affrontare la problematica degli approdi, attraverso un percorso ed un approccio che tuteli l’autorevolezza democratica e la sovranità istituzionale, condizioni essenziali ad oggi non percettibili, nell’attuale assetto politico-amministrativo.

Relativamente ai bisogni del traghettamento degli automezzi, leggeri e pesanti, è indispensabile una nuova rimodulazione organizzativa che con le ipotesi di riordino dei collegamenti renda, fruibili ed agevoli, i servizi della logistica:

Ed è la logistica per l’intermodalità che difetta sia a Gioia Tauro (cioè nella più attrattiva realtà peninsulare della portualità ed intermodalità euro-mediterranea); che a Messina e Villa San Giovanni. 

A sud dei porti storici di Messina e Villa San Giovanni vi è spazio per riqualificare anche le ampie arie degli impianti dismessi del superato esercizio ferroviario. Aree da destinare ai bisogni dell’organizzazione logistica per un moderno e competitivo sistema intermodale, all’interno del quale si trovino i nuovi approdi per gli automezzi affinché cresca la disponibilità di aree di stoccaggio per il riordino del movimento dei veicoli: ora che più chiaramente se ne ravvede la necessità con l’utilizzo degli approdi di emergenza di Tremestieri, sorti per deviare il transito dei TIR dalle arterie dell’ambito essenzialmente urbano.

Se la Zes rappresenta – opportunità e precondizione –  occorre che, Villa San Giovanni e Messina siano ammodernate, perché l’unimodalità del monopolio ferroviario del primo novecento, si rivela, oggi, ingombrante e soffoca le opportunità di sviluppo tanto quanto la – precondizione – essenziale per fare impresa in quest’area, in Calabria e al sud, la legalità. Senza se e senza ma.

 

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