CALABRIA. Sanità, da Scura D’Ippolito rilancia le proposte del Movimento 5stelle

21 Aprile 2018
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«Invitiamo il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, a fissare al più presto l’annunciato tavolo tecnico e politico sulle competenze istituzionali e priorità sanitarie circa il commissariamento per il Piano di rientro». Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Giuseppe d’Ippolito che, con una rappresentanza dei comitati “19 marzo” e “Pro ospedale del Reventino”, ha incontrato il commissario alla Sanità, Massimo Scura, insieme al direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Giuseppe Perri, per discutere del rilancio degli ospedali di Lamezia Terme e Soveria Mannelli. «Il tavolo propostomi da Irto – continua il deputato 5stelle – è più che mai necessario e urgente per superare la lunga fase di stallo nella gestione della sanità calabrese, che ha visto il Consiglio regionale rinunciare alle prerogative in materia di programmazione sanitaria e, più in generale, a un’azione politica di controllo e proposta radicali. Si tratta allora di un momento di confronto con l’intera deputazione calabrese, per individuare un percorso di effettiva ripresa, attesi il caos tra i diversi poteri e la divisione istituzionale che hanno caratterizzato il commissariamento sanitario a discapito di malati e utenti». «La collega deputata Dalila Nesci – prosegue il parlamentare 5stelle – ha già ripresentato il disegno di legge nazionale quadro in materia di commissariamento, che ne assegna la responsabilità di indirizzo al governatore regionale e modifica i criteri di ripartizione del Fondo sanitario secondo l’effettivo fabbisogno di cure nelle singole regioni. Intanto il presidente Mario Oliverio continua a rifiutare il confronto diretto con il Movimento 5stelle e si affida soltanto al suo consulente Franco Pacenza». «Quattro – conclude D’Ippolito – sono le priorità: chiarirsi una volta per tutte sulle competenze statali e regionali sulla sanità; riorganizzare la rete dell’assistenza redistribuendo le risorse disponibili in ragione delle potenzialità di cura e delle criticità dei territori, intanto delle zone disagiate e dell’area centrale della Calabria; evitare l’integrazione in ponte tra gli ospedali catanzaresi Pugliese Ciaccio e Mater Domini, che allo stato serve soltanto per garantire al secondo, dal 2012, un illegittimo surplus di finanziamento regionale di 10milioni all’anno, il cui importo complessivo di circa 60milioni va ricuperato a beneficio del Servizio sanitario regionale; avviare una battaglia condivisa con i rappresentanti parlamentari e politici meridionali per avere i circa 130 milioni annui che spettano alla Calabria e le maggiori risorse che toccano alle altre regioni del Sud, sulla scorta dei dati certificati di maggiore morbilità e co-morbilità».

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