VILLA. Minoranza scatenata contro Siclari e squadra: «Il potere autoritario sovrasta la democrazia»

4 Agosto 2018
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VILLA SAN GIOVANNI – Tanta carne al fuoco sul tavolo della conferenza stampa tenuta nel tardo pomeriggio di ieri dalla minoranza: Domenico e Cristian Aragona per “Impegno in Comune”; Lina Vilardi e Antonio Salvatore Ciccone del Partito democratico; Milena Gioè in quota M5S.

Una minoranza che, come in altre occasioni, si è presentata compatta anche per illustrare ai giornalisti e ai cittadini il resoconto di oltre un anno trascorso tra i banchi dell’opposizione in consiglio comunale. Un bilancio soddisfacente per la mole di atti prodotti e portati all’attenzione della civica assembla, ma che lascia l’amaro in bocca per le bocciature ricevute in cambio dalla coalizione di governo. La delusione dei cinque consiglieri di minoranza è, infatti, tangibile dopo l’ultima seduta del civico consesso e, in generale, dopo i primi dodici mesi della squadra “LeAli per Villa”, oggi tutta confluita nel “Centrodestra villese”.

A prendere per primo la parola è stato l’ex candidato a sindaco Mimmo Aragona, il quale ha ribadito e passato in rassegna le numerose problematiche trattate dalla minoranza dall’inizio della consiliatura targata Richichi-Siclari: dai costi del servizio idrico al polmone di stoccaggio, dalle tariffe per il traghettamento ai lavori in corso ad opera della Caronte&Tourist, al piano spiaggia e via dicendo: «Problematiche che riguardano l’intera comunità, ma che non vengono trattate da chi amministra. È giusto che la gente conosca tutto il lavoro prodotto dall’opposizione, tutte le proposte che abbiamo portato in Consiglio e che sono state puntualmente bocciate da una maggioranza incapace e prepotente», ha sottolineato Aragona carte alla mano.

Visibilmente amareggiato pure Ciccone: «Dall’ultimo consiglio comunale siamo usciti fortemente demoralizzati – ha detto citando in particolare il “no” della maggioranza alla richiesta di rinvio del regolamento della consulta dei quartieri – Non alberga la politica, non alberga la democrazia, non alberga la partecipazione. Al sindaco ricordo che la sua squadra rappresenta solo il 33% della popolazione: gran parte dei cittadini non li hanno votati e non sono d’accordo con loro! Sono preoccupato, ecco perché oggi sono, siamo qui. Noi abbiamo fatto un’opposizione costruttiva e di qualità, anzi, direi che è stato demandato alla minoranza il compito di riappropriarsi dei problemi della città e di trattarli. Tutti i giorni – rincara la dose Ciccone – leggo delibere di giunta che non hanno un ragionamento, una visione. Insomma, siamo alla frutta!».

Altrettanto agguerrita Milena Gioè nel biasimare il modus operandi dell’amministrazione in materia di reperimento e utilizzo dei finanziamenti, in particolare quelli direttamente gestiti dal Comune. La consigliera pentastellata punta il dito sulla «carenza di competenze» e sulla inesistenza di un ufficio ad hoc, riaccendendo i riflettori sulle vicissitudini della scuola elementare di Pezzo: «Dopo gli annunci e i proclami – dichiara indignata – oggi i lavori sono di nuovo fermi. Serviranno fondi comunali per completarli? Mi chiedo quali siano le priorità di questa amministrazione visto che il primo pensiero del sindaco è stato quello di rifarsi gli arredi, sicuramente – l’ironia della Gioè – una priorità per la cittadinanza! La verità è che quando si tratta di portare avanti progetti e mantenere fondi ci sono delle carenze croniche».

Sulle criticità relative alla Sogert, alla gestione idrica e ai tributi comunali è ritornato Cristian Aragona, che ha quindi commentato duramente il muro alzato dalla  maggioranza davanti alle proposte avanzate per alleviare i ripetuti disagi e disguidi verificatisi in questi anni. «È dall’estate del 2017 che proponiamo soluzioni senza ottenere nessun effetto. L’ultimo consiglio comunale non ha potuto fare altro che demoralizzarci, per questo ho abbandonato i lavori prima del tempo. Il potere autoritario sovrasta la democrazia, producendo deliberati frutto di capriccio e non di volontà democratica», attacca il più giovane degli Aragona.

Più sintetica Lina Vilardi, che, prendendo atto e condividendo in pieno le rimostranze dei colleghi, ha manifestato delusione per il primo “passo indietro” del sindaco Giovanni Siclari: «Durante il consiglio comunale del suo insediamento il sindaco ha parlato di spirito collaborazione e di apertura verso la minoranza, della necessità di collaborare sulle questioni importanti: ebbene, alla prima occasione, ovvero nell’ultimo consiglio comunale, ha tenuto un atteggiamento totalmente opposto ai buoni propositi espressi».

Dichiarazioni dalle quali emerge chiaramente l’intenzione di non fare sconti all’amministrazione comunale, culminate in un annuncio finale che preannuncia una battaglia per i prossimi 4 anni: «Lotteremo per la democrazia e ogni mese saremo in piazza per parlare ai cittadini dei problemi reali del paese, informandoli di volta in volta sulle novità».

Francesca Meduri

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