«Lo Scillesi d’America è una struttura dal potenziale enorme abbandonata a se stessa. Privato di tutti i suoi reparti, non soltanto non è più ospedale ma è persino ancora in attesa del finanziamento per portare a termine la riconversione in Casa della Salute a cui è stato destinato. Bloccata in un limbo, questa struttura, nonostante le difficoltà, fornisce oggi un servizio di tutto rispetto ai pazienti dializzati ed esiste già un progetto, valutato e presentato, che con un finanziamento da parte della Regione di 800 mila euro garantirebbe un servizio ancora più ampio che consentirebbe di trattare anche i pazienti che oggi sono costretti a traghettare per ricevere le cure».
Il senatore Marco Siclari, ieri in visita al nosocomio di Scilla, ha incontrato i responsabili della struttura e con loro ha avuto modo di analizzare l’attuale situazione di stallo che, da anni ormai, ha costretto questa struttura a vivere di stenti quando, invece, potrebbe garantire un servizio sanitario eccellente servendo un bacino d’utenza vastissimo.
«Chiederò al commissario Scura e al governatore Oliverio, durante l’audizione fissata per il 18 settembre in commissione sanità – si è impegnato Siclari dopo aver raccolto le istanze – di comprendere che fine abbiano fatto i fondi destinati alla struttura di Scilla e perché, essendoci un progetto già approvato da realizzare in un intero reparto, non si investe su questa struttura per dare sollievo ai dializzati della provincia reggina. È impensabile che una struttura enorme come quella di Scilla venga abbandonata in questo stato. Uno scheletro che, però, potrebbe potenzialmente fornire servizi essenziali. Basti pensare che il personale medico andato in pensione non è mai stato rimpiazzato. Così reparti interi come ortopedia e radiologia restano bloccati dalla carenza di personale. Serve un elettrocardiografo? L’Asp risponde picche perché non si trovano 3mila euro per uno strumento salva vita. Insomma, l’ennesima conferma di una sanità allo sbando, del fallimento certificato del commissariamento e della necessità di intervenire per dare risposte concrete».
Dopo aver raccolto istanze e progetti, soprattutto per dare una soluzione immediata a chi vive il calvario della dialisi, il senatore Siclari porterà tutto in commissione salute al Senato e, solo dopo aver ascoltato le risposte dei responsabili della sanità calabresi darà conto a quanti hanno a cuore le sorti della Calabria partendo proprio dalla sanità.
«Ringrazio il Prefetto Michele di Bari per aver preso immediatamente a cuore la questione e per aver subito avviato incontri necessari alla risoluzione del problema. La visita al nosocomio scillese mi ha mortificato ulteriormente perché prendo sempre più coscienza dello stato di abbandono della nostra Calabria, per questo occorre lottare affinchè l’emergenza sanitaria in Calabria, diventi prioritaria per il Governo che non può più perdere tempo», ha concluso il senatore azzurro.
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