É notizia di questi giorni il blocco dei fondi destinati al bando periferie. La mia posizione politica è ben nota a tutti. Sono un elettore del centro sinistra e fondatore nel mio comune del Partito Democratico ed a scanso di equivoci preferisco riportare questa nota mettendo subito in chiaro che questo mio “sfogo” è quello di uomo e cittadino del comune di Campo Calabro e non da soggetto politico interessato. Da un paio di anni il lavoro e il poco tempo libero mi hanno portato ad essere distante dalle dinamiche politiche cittadine. Negli anni ho ricoperto nel territorio un ruolo politico attivo e questa “distanza” nel tempo mi ha portato, però, ad analizzare con più razionalità ciò che avviene, riuscendo a leggere tra le righe di alcune scelte politiche della mia area di riferimento a livello locale, regionale e nazionale. Non mi vergogno quindi di essere un sostenitore del governo Renzi e di esser convinto che per il solito difetto di un centro sinistra, incapace di rivoluzionare i suoi processi comunicativi e rottamare completamente anche coloro capaci di cambiare casacca pur di vincere, le tante cose buone fatte sono state spazzate via da un modo di fare politica legato a fake news e odio sociale. Ma mettendo da parte adesso le ragioni politiche che hanno portato ad una naturale sconfitta elettorale, per i mutamenti non percepiti dalla classe dirigente di centro sinistra, scrivo per esprimere solidarietà a tutti gli amministratori locali che per ragioni a loro sconosciute si sono visti portare via i fondi per la riqualificazione delle periferie. Ma la solidarietà va a tutti i cittadini che per colpa di questo governo non vedranno strade asfaltate, reti fognarie rifatte, piazze costruite, marciapiedi a norma o parchi gioco progettati.
Insomma tutto quello che era presente nel finanziamento per il bando periferie e che la CALABRIA non avrà più. 103 milioni di euro tolti ai cittadini calabresi. Forse ho commesso l’errore di pensare che un motivo a questo taglio non ci sia. Sono, invece, due i motivi reali.
Il primo, il più grave. È chiaro a tutti che l’elemento oggettivo che ne sta venendo fuori dall’operato del nuovo esecutivo nazionale è la loro totale incapacità di prevedere e conoscere i processi. Salvini che blocca navi e accordi con la Libia mentre posta comodamente seduto da Marina di Ravenna post contro Macron bevendo un mojito, portandoci a non contare nulla nel territorio caldo da dove il fenomeno dell’immigrazione ha avuto inizio e facendoci diventare minoranza in un Europa che se non rimane unita conterà ancor meno di oggi nei confronti di USA, Russia e Cina. Lo abbiamo visto nei metodi della non scelta dopo il disastro di Genova. Prima la volontà di revoca ad Autostrade del mandato di gestione della rete stradale Italiana per poi scoprire la penale che noi cittadini avremmo in tal caso pagato nel revocare un appalto. Poi si son fermati perché hanno scoperto che nei bilanci della Lega ci sono delle donazioni proprio della stessa Spa, e quindi magari si faceva un torto ad amici. Ma il tutto lo risolvono con un’audizione alla Camera del Ministro Toninelli che dice di aver ricevuto pressioni, non fa i nomi per paura il primo ministro dalla doppia morale. Bugiardo se questa è una balla detta alla CAMERA per giustificare il nulla di fatto cosmico risolto per Genova fino ad ora o il ministro Colluso perché non ha il coraggio di denunciare rendendosi così parte del processo di Corruzione.
Lo vediamo ora con il taglio irrazionale dei fondi che comporterà per lo stato problemi enormi (contenziosi per progetti già avviati). Il secondo motivo è che questi soggetti devono mantenere, così come la ‘ndrangheta fa con l’ignoranza (condizioni sociali migliori, Cultura e l’informazione portano consapevolezza maggiore di cosa sia bene o male), la mente concentrata su altre cose. Quindi si tolgono i soldi destinati al ripristino delle periferie e si focalizzano per risparmi futuri. Si toglie a tanti per dare forse in futuro a chi starà sul divano comodo ad aspettare lo stato.
Ma la cosa più grave è che tutto ciò viene fatto senza avere un nesso logico e programmatico. Esempio lampante il taglio dei vitalizi (attenzione vitalizi e non pensioni d’oro) che fatto “di fretta e furia” ha comportato risparmi esigui allo stato che però dovrà tenere quei risparmi bloccati in attesa di definizione delle cause che potrebbero esserci almeno tra 4/5 anni. Un governo che gioca all’Allegro Chirurgo, peccato che poi a rimetterci le penne non siano loro ma Noi. Ed allora che ci spieghino oggi gli amici Pentastellati di Campo Calabro perché è corretto togliere il Milione di Euro di un progetto approvato dal Bando per la riqualificazione di un area, piena oggi di macerie, destinata a piazza di fronte ad una scuola. Non alla sede del PCI, ma di fronte ad una scuola. Un posto dove le nuove generazioni potevano giocare e che dovrà rimanere ferma nella sua realizzazione in attesa che il Bravo sindaco, che era riuscito a farsi assegnare una somma per la comunità, non trovi un altro modo per procurarsi i fondi necessari per continuare un opera già progettata.
Ed allora tutti i cittadini di Campo Calabro, come quelli di tutta Italia, che hanno votato gli amici del cambiamento dovranno pretendere le scuse dai loro rappresentanti eletti.
Campo Calabro dovrà ricevere le scuse della sua Deputata e concittadina al suo secondo mandato.
A LEI CHIEDIAMO di spiegarci il motivo di questo taglio da parte dei suoi compagni cittadini al Governo. Certo in Italia c’è Corruzione, il Pd ha sperperato, Renzi si è costruito un aereo di stato, ci sono le Lobby. Così risponderanno, perché altro non possono dire. Attenzione tutte cose giuste che hanno portato alla Sconfitta di una classe dirigente, ma nessuna di queste ci dà l’esatta motivazione che ci porti a pensare che questo taglio non sia un colpo basso a tutti i comuni, non sia una scelta politica per non far vedere cosa gli amministratori non Pentastellati sanno fare (chiedere ai romani sulla Raggi!!!) o peggio ancora non sia un colpo basso per bloccare tutto quello che non nasce sotto il segno di questo nuovo esecutivo.
Ci spieghino questo e non si nascondano ancora sotto: il noi siamo meglio di quelli di prima.
Adesso alla Guida del paese ci sono loro e sono stati loro a togliere una piazza nuova ai bambini del nostro piccolo comune.
Ai sindaci chiedo di non mollare e di continuare ad amministrare i loro territori nel segno di un cambiamento vero e non solo di condizione d’impiego. Il cambiamento delle idee e dei progetti e non dello status che varia da disoccupato ad onorevole.
UMBERTO SINICROPI
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