Politica, da Campo Calabro l’appello di Sinicropi: “Fare fronte comune contro grillini e leghisti”

3 Dicembre 2018
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di UMBERTO SINICROPI

Quando decisi nel 2012 di non fare più politica attiva avevo preso una decisione con una motivazione chiara e forte, ovvero l’incapacità che l’allora mio partito aveva di ridare spazi e voce alla generazione che cresceva.

Metteva da parte loro per lasciare spazio a quella classe dirigente abile a saltare da un gruppo ad un altro pur di preservare i propri interessi.

E questo è il motivo per cui oggi la politica e la gente, ancor di più i giovani, sono lontani.

Cominciai così ad osservare da esterno ciò che la scena politica offriva sostenendo però attivamente due avventure di due miei coetanei ed amici, militanti nello stesso mio partito che di preparazione e competenza ne avevano da vendere.

Devo dire che le soddisfazioni poi non sono mancate, con la loro elezione di sindaco della Città di Reggio Calabria e il secondo come Consigliere Regionale.

Ma lo avevo fatto nonostante non avessi più la tessera del mio Partito, quello che avevo fondato insieme a molti amici e tanti giovani a Campo Calabro.

Ed è da lì che vorrei ripartire.

Deciso di dover nuovamente metterci la faccia per la creazione di un tavolo politico dell’area di centro sinistra per riuscire a colmare dei vuoti creati dalla politica e riempiti da nuovi Giovani “della rete” che, tra sorteggi vinti sul blog dei 5 stelle e tra un rapido cambio di casacca che li ha portati vicini alla LEGA, stanno decisamente dimostrando con la loro incompetenza ed arroganza quanto a questi territori serva ritornare a parlare con preparazione di politica. La politica vera, la politica delle idee, la politica della condivisione di obiettivi e che parta del territorio e dai contenuti per ridare linfa e futuro a questa terra.

Serve partire subito e allontanarsi così dal “modus operandi” giornaliero che sfocia nel nulla cosmico caratterizzato da cattiveria, infamie, fake news e attacchi personali

Serve impegnarsi in prima persona.

Non basta più esprimere la propria idea sui social o parlarne con gli amici se abbiamo a cuore il futuro nostro e dei nostri figli.

Lo faccio in piena libertà e senza mire arriviste. Chi mi conosce sa che dal 1999 ad oggi ho sempre lottato per il bene della mia comunità mai pretendendo nulla in cambio se non il desiderio di una società migliore.

Ma quello che sta avvenendo in questi giorni ci fa capire che serve impegnarsi in prima persona.

Sono stanco di vedere e sentire notizie che fanno male alla mia città e al futuro della mia gente e che questo governo continua a donarci, approfittando della totale incompetenza dei nostri deputati di maggioranza.

Una volta noi del centro sinistra ci scontravamo su una visione diversa di un’idea da quelli del centro destra, adesso entrambi siamo nella condizione di poter affermare che si sta combattendo per un futuro politico che LEGA E 5 STELLE stanno creando sul nulla.

Esempio degli ultimi giorni è il regalo fatto dai 5 stelle, di cui si sono vantati parlamentari siciliani (giustamente) e calabresi, nella creazione della nuova Autorità Portuale.

È chiaro, già da questo, che serve riportare la Competenza tra i banchi del governo.

Questi scalmanati, incompetenti, continuano a compiere atti politici senza riuscire bene a comprendere la loro gravità. Lo hanno fatto prima con lo scippo dei fondi alle periferie, poi fortunatamente e dopo i reclami di tanti, tornati ai loro legittimi proprietari, lo hanno confermato con la concessione a Messina della sede, come autorità portuale, pur conoscendo la creazione della ZES su Gioia Tauro.

Ho forti dubbi che conoscano anche il significato di ZES, perché non comprendere che la nascita della zona economiche speciali a Gioia Tauro è uno degli elementi più significativi per la rinascita di un settore e il suo relativo sviluppo economico e sociale.

Per anni il porto di Gioia è stato isolato nel ragionamento politico nazionale e quando si cominciava finalmente a legiferare nella direzione opposta loro che fanno: tolgono la Libera autonomia ai Reggini e al porto, dividendo a metà i poteri decisionali. Da una parte l’autorità Portuale con sede Messina e che incorpora quindi anche la Città di Reggio Calabria e dall’altra parte la ZES di Gioia Tauro.

Questo vuol dire avere a breve 2 presidenti che per prendere una decisione dovranno incrociare i loro voleri e cercare una strada comune su due visioni diverse di sviluppo su un Territorio che invece è per natura geografica unico.

Ma è chiaro che questo loro non lo capiscono, non lo conoscono e che qualcuno si è preso gioco dei deputati reggini che invece che essere arrabbiati su quello che succede, invece esultano stupidamente per la nascita di una nuova difficoltà nell’autonomia e nello sviluppo non solo di Gioia Tauro, ma di tutte le zone dove la Zes rientra.

Mentre nel mio paese si era parlato di Zes, chiedendo al Pd e Forza Italia di farsi portavoce della necessità di inserire la zona industriale di Campo Calabro nella Zes, loro esultano per aver creato una nuova difficoltà ai Calabresi a vantaggio di un governo attento alla Sicilia.

Sembrano voler chiaramente affermare che comunque, nonostante tutti questi “scippi” ai danni dei calabresi i voti qui si prenderanno lo stesso.

Del resto cosa aspettarsi da un popolo che potrebbe votare la Lega dopo che per anni ha definito zingari, ladri, bigotti e truffatori tutti i calabresi?

Dovrei rifare un appello alla deputazione calabrese dei 5 stelle?

Ma non mi aspetto nulla da chi in aula risulta assente per votazioni nella scorsa legislatura importanti per il proprio territorio ed oggi fa dichiarazioni di soddisfazione per la concretizzazione di progetti che al territorio, nel quale è stato eletto, tolgono il futuro.

Il mio appello è a un fronte comune politico che possa contrastare il nulla di fatto che questi soggetti stanno dimostrando.

Un paio di articoli sulla stampa su temi sociali a carattere generale, non fa di loro diretti interessati alla sorte della propria terra.

Abbiamo il dovere noi gente del sud che si è sempre impegnata, di lasciare le bandiere da parte e metterci a fronte comune affinché si possa tornare a parlare di progetti, idee e innovazione.

Abbiamo il dovere di permettere alle nuove generazioni di avere degli spazi di democrazia dove poter discutere e disegnare il proprio futuro.

Alle foto false per screditare notizie, al predicare bene e razzolare male c’è la necessità di ripartire con la Buona Politica.

Sembra un caso ma 7 anni fa il centro sinistra di Campo Calabro in questi giorni discuteva della politica Berlusconiana, oggi quel centro sinistra inesistente su molti territori si ritrova nella seria necessita di ritrovarsi per contrastare una politica che ha come unico fine l’interesse di un paio di ex nullafacenti che rispondono come burattini ai loro capi.

Perché se vi capita di sentire questi soggetti, noterete che non riescono ad esprimere idee proprie che non siano allineate nella dizione e nella parafrasi dei blog e dei comunicati dei loro capi.

L’autorità portuale, il decreto sicurezza, il modello Riace, i fondi periferie, sono elementi che circoscrivono una totale incapacità della nostra squadra parlamentare di sostenere un territorio che ha invece bisogno di attenzione e presenza continua.

Serve far fronte comune, chiedere spiegazioni a questi soggetti che vengono retribuiti benissimo dalla gente e che sono obbligati a dar le risposte su tanti temi per cui il popolo li ha votati.

La Calabria vuole essere rispettata, la Zes è un importante fonte di Attrazione di investimenti soprattutto dall’estero e serve dar forza a questo istituto, riportando autonomia e centralità della stesa attraverso il riconoscimento centrale della Città metropolitana dentro la quale ricade.

Che il sindaco Falcomatà, il sindaco della città di Villa San Giovanni e Gioia Tauro insieme a tutti i sindaci dell’area dello stretto e a quelli che ricadono dentro la Zes abbiano il sostegno di tutti i cittadini e gruppi politici affinché non si perda questa splendida opportunità di crescita e sviluppo.

Tutti insieme dobbiamo riprenderci la scena politica allontanando da essa la possibilità che la nuova politica sia solo un nuovo ufficio di collocamento per disoccupati o tirocinanti, ma che sia fucina di idee di crescita e rilancio di questo territorio.

Io ci proverò e chiunque voglia, può condividere con me questo percorso.

Insieme possiamo, perché nessuna partita è persa. La partita è persa solo quando smettiamo di provare.

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