Villa San Giovanni. L’arte che fa memoria simbolo di riscatto e denuncia contro tutte le mafie

7 Febbraio 2019
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VILLA SAN GIOVANNI – Legalità, denuncia, riscatto. Sono le tre parole chiave del progetto “Museo delle Memorie”, che ha visto concretamente la luce nei giorni scorsi a Piale in virtù  di un’idea dell’associazione “Ponti Pialesi” sostenuta da altri sodalizi socio-culturali e da una trentina di artisti locali e non le cui opere compongono l’esposizione.

Dunque, l’arte come mezzo di riscatto. Di denuncia. L’arte al servizio della legalità. L’arte simbolo e veicolo di libertà e coraggio. L’arte che fa memoria. L’arte contro tutte le mafie. Il bello dell’arte contro il brutto della criminalità organizzata e dell’illegalità in genere. È tutto qui il senso del “Museo delle Memorie” allestito nel presidio della legalità intitolato al magistrato Antonino Scopelliti, a pochi metri dal luogo del barbaro assassinio del “giudice solo“.

Un luogo di bellezza legato alla memoria, per non dimenticare il giudice Scopelliti e tutte le vittime della criminalità organizzata; per non dimenticare  la scia di sangue lasciata sul territorio reggino dalla guerra di ‘ndrangheta degli anni 80-90, quell’impressionante striscia di attentati e morti ammazzati sotto i colpi spietati, violenti e vigliacchi delle ‘ndrine. 

«Un luogo simbolo di valori culturali positivi e propositivi, affinché continui ad essere volano di promozione culturale e di responsabile convivenza civile per tutto il territorio reggino», spiega l’associazione “Ponti Pialesi”, che firma l’odierna iniziativa avvalendosi del partenariato della Fondazione Antonino Scopelliti, dell’Associazione Libera e del Goel-Gruppo Cooperativo, del patrocinio della Città Metropolitana di Reggio Calabria, della Città di Villa San Giovanni e del Comune di Campo Calabro.

Un luogo contro il silenzio, l’omertà, la paura. Un chiaro segnale che parte da Villa San Giovanni, per raggiungere ogni posto dove ancora troppa gente si inchina davanti alle logiche criminali. L’associazione pialese, quindi, continua a costruire “ponti” con altre realtà per promuovere e radicare, con atti concreti, quella cultura sociale e legalitaria che ancora manca. Il “Museo delle Memorie” parla in faccia alla criminalità e all’arroganza mafiosa, e lo fa senza tentennamenti. «Dall’omicidio Scopelliti sono passati ormai tantissimi anni – dice Francesco Marcianò, presidente di “Ponti Pialesi” – Ma chi ha pensato di poter tacitare la nostra città e la nostra provincia si è sbagliato di grosso e noi lo stiamo dimostrando facendo memoria, ricordando gli uomini uccisi dalla criminalità organizzata».

Ad aderire al bando di partecipazione “Legalità! Denuncia e Riscatto”, componendo con le proprie opere il “Museo delle Memorie”, i seguenti artisti: Alessandro Allegra, Leornardo Arone, Adele Canale, Cristina Cantone, Rocco Caricato, Luigi Casalino, Maria Rosaria Cozza, Anna Maria De Luca, Antonio Gambacorta, Maria Idotta, Piero La Rosa, Caterina Loiero, Carmela Mafrica, Marilena Mia, Domenico Minniti, Tina Nicolò, Giuseppe Parrello, Francesca Raso, Davide Ricchetti, Nino Romano, Maria Romeo Schepis, Laura Rutigliano, Nuccio Schepis, Tina Sgrò, Rosaria Straffalaci, Rosario Tortorella, Elisa Urso, Carmelo Zoccali 

Francesca Meduri

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