Villa San Giovanni. Siclari e Caminiti replicano ai micariani: “Consiglio mai ostaggio di nessuno, il bilancio non c’entra nulla”

27 Marzo 2019
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VILLA SAN GIOVANNI – Approfittano della presenza della stampa per ribattere al “gruppo Micari” l’assessore Pietro Caminiti e il sindaco Giovanni Siclari. E sono dichiarazioni forti, ferme, sicure, quelle rilasciate dai due amministratori villesi nel post consiglio comunale di ieri sera. Ne è derivata la sensazione che servirebbe un miracolo per ricucire lo strappo con i micariani, mentre sembrerebbe non compromesso il rapporto con la capogruppo di maggioranza Francesca Porpiglia.

A parlare per primo è l’assessore Pietro Caminiti, chiamato in causa da Liz Ciccarello per la risposta a Lorenzo Micari sulla questione della condivisione del bilancio. «Sono uno dei tre assessori firmatari di quel comunicato e, dopo quello che ho sentito stasera, – ha esordito Caminiti – sono ancora più convinto di quanto ho dichiarato. Noi non ci siamo mai permessi di chiedere al sindaco una verifica degli assessorati, questa è una cosa che fa il sindaco e lo abbiamo spiegato in due riunioni di maggioranza. Noi abbiamo chiesto solo una verifica di maggioranza. È bene – ha aggiunto Caminiti – che i cittadini sappiano tutto, anche che per due volte è stata convocata la giunta per l’approvazione del bilancio e che il giorno dell’approvazione abbiamo atteso invano, per due ore, uno dei due assessori assenti ricevendo come risposta che c’era un’importante riunione con la scuola. Il “gruppo Micari” sostiene di non aver mai avuto il bilancio in mano, ma ciò è falso perché il sindaco per oltre due mesi ha invitato tutti in quest’aula, dalle 16 alle 20, per esaminare insieme a lui il bilancio. Tutto questo va detto alla città, altrimenti il messaggio che fa passare la mia cara collega è che questa amministrazione non condivida con parte della sua componente tutte le scelte. Mi sono sentito in dovere di intervenire e aggiungo che la riunione con la consulta, giustamente, è sempre stata fatta. Io – ha concluso Caminiti – credo tantissimo nel rispetto dei cittadini».

Non fa sconti ai micariani nemmeno il primo cittadino, che intende andare avanti per la sua strada senza arretrare di un passo. «Siamo stati eletti – inizia Siclari – per dare delle risposte alla città, non ai singoli gruppi o singole persone che hanno ambizioni di qualche tipo. L’ho detto fino a ieri in riunione di maggioranza: chi non se la sente perché vuole occuparsi di altri interessi, personali o di gruppi, si dimetta da consigliere, faccia politica dall’esterno. Questo consiglio comunale, questa città non saranno mai ostaggio di nessuno, che sia ben chiaro!». Il sindaco va oltre e prova a smontare la tesi dei consiglieri dissidenti, allontanando nuovamente la parola “crisi”. «Non c’è nessuna crisi di maggioranza- ribadisce Siclari – C’è solo la crisi personale di qualcuno, ma qua dentro non siamo deputati a curare nessuno. Siamo deputati a dare risposte alla città. Non abbiamo approvato il bilancio di nascosto, come si vuole fare intendere; il vero motivo non è il bilancio e lo sanno tutti. E comunque in tutti i casi il bilancio lo dovevamo votare in giunta, era l’ultimo giorno utile, ci sono dei tempi tecnici e non potevamo rischiare di superare il 31 marzo senza portarlo in Consiglio». E continuando sul bilancio Siclari spiega: «Un bilancio ingessato, nel quale abbiamo fatto poco e niente, se non prevedere degli importanti interventi per la città: la scuola di Pezzo, l’asfalto in via Nazionale, le nuove tariffe idriche ecc.. Un bilancio che non poteva creare una crisi di maggioranza, inutile nascondersi dietro paraventi, dietro una cosa che non esiste. Ho sempre detto dall’inizio di lasciar perdere i gruppi, perché spesso l’interesse dei gruppi non coincide con gli interessi della città. Poi ognuno nel proprio gruppo fa il proprio percorso politico, ci mancherebbe, ma non bisogna fare entrare queste cose in consiglio comunale e creare divisioni». Per il sindaco il consiglio comunale deve essere tutt’altra cosa: «Questa – ha ancora dichiarato Giovanni Siclari – è un’aula che deve volare molto più in alto, in questa aula ci sono i partiti, i movimenti e loro parlano di altre cose. Oggi rinviamo un consiglio, io aspetterò il bilancio e vedremo chi lo voterà e chi non lo voterà. Forse non conoscete il mio carattere. Io qui ci torno come oggi, senza una virgola in più e senza una virgola in meno. Se il bilancio passa andremo avanti, se il bilancio non passa ce ne andremo a casa! Io farò l’imprenditore e guadagnerò molto di più, loro andranno a lavorare senza lo stress di venire in consiglio. Mi dispiace solo che se non si approva il bilancio, ma io non credo ci sia questo rischio perché sarebbe da folli, non si approvano alcune cose che alla città servono, come stasera non si sono approvati alcuni punti importanti. Mi devono spiegare perché non hanno approvato la variante per l’isola ecologica, l’isola ecologica chiesta dalla città!». E conclude mostrando sicurezza nonostante le tante incognite: «Vedremo cosa succederà più avanti, ma sono convinto che continueremo ad andare avanti senza problemi. Lo sforzo che farò sarà quello di mantenere alto questo civico consesso, mi dispiace ma non scenderò a nessun livello, a nessun patto. Il mio sforzo personale è per la mia città, una città che deve volare alto. Chi non vuole volare con me che rimanga in basso, dove io non scenderò per la grande dignità che mi è stata insegnata. Chi non vuole continuare che si dimetta da consigliere, perché se io non mi sento parte di una squadra politica faccio altro, non creo problemi sperando di ottenere chissà che cosa. Spero in un atto di responsabilità». (fra.me.)

Audio dichiarazioni post consiglio del 22 marzo 2019:

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