«La gestione pubblica dell’Hospice di Reggio Calabria è l’unica strada percorribile per mettere fine alla crisi di un centro di fondamentale importanza per tutto il territorio». Così la portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera Federica Dieni.
«Appoggio in modo incondizionato – spiega la deputata – l’idea di trasferire la gestione dell’Hospice dalla “Fondazione Via delle Stelle” all’Asp di Reggio Calabria. Le difficoltà di queste settimane, dalle quali potrebbe dipendere anche la chiusura di una struttura imprescindibile, stanno lì a testimoniare che il modo in cui è stato gestito il centro ha lasciato molto a desiderare».
«Purtroppo – aggiunge Dieni –, la Fondazione ha dimostrato di non essere in grado di far quadrare i conti, considerato che, malgrado un finanziamento pubblico di 1,6 milioni nel 2018 e di ingenti donazioni private, non è riuscita a mettere in sicurezza una struttura dotata di soli 10 posti letto. L’Hospice, in questi anni, è stato appesantito – per motivi mai del tutto chiariti – da un numero sproporzionato di operatori amministrativi ed economici, laddove sarebbe stato invece opportuno puntare sull’ampliamento della ricettività, in modo da erogare cure palliative a un numero sempre maggiore di malati terminali».
«I consistenti contributi ricevuti negli anni – continua la parlamentare 5 stelle –, avrebbero dunque potuto essere usati per estendere il servizio e incrementare i posti letto di una struttura che, allo stato attuale, riesce a coprire solo una piccola parte della domanda in arrivo dall’intera provincia di Reggio».
«A complicare, e non poco, il quadro – prosegue e conclude Dieni –, c’è la scarsa trasparenza dimostrata dalla Fondazione, che non ha mai inteso rendere pubblici i bilanci né quantificare le entrate e le uscite dell’Hospice. Ben vengano, dunque, le proteste e i sit-in che mirano alla continuazione dell’opera, meritoria, del centro; ma non è ammissibile che una gestione economica controversa venga utilizzata come arma di persuasione per ottenere un accreditamento con il sistema sanitario regionale. La soluzione più opportuna è la gestione pubblica, l’unica in grado di garantire la necessaria continuità assistenziale e di scongiurare la chiusura dell’Hospice».
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