VILLA SAN GIOVANNI – Pressato dalla minoranza su temi scottanti come il “Parco dei Falchi”, la “Caronte&Tourist” e non solo, il sindaco Giovanni Siclari ostenta calma e tranquillità nel rispondere agli avversari a margine della fase preliminare del recente consiglio comunale.
Sfogliato il capitolo sui rifiuti e l’annessa questione del livello di pulizia in città (dalle strade alle spiagge), il primo cittadino va subito dritto al punto contestato tanto da Mimmo Aragona («Basta elemosine, no a un’amministrazione piegata agli interessi economici privati») quanto dalla pentastellata Milena Gioè («Uscite dalle tasche i biglietti e le tessere della società e strappateli come coriandoli davanti a tutti») e cioè l’ultima donazione da parte di C&T al Comune di Villa San Giovanni, 45 mila euro per la realizzazione di opere di arredo urbano nel territorio comunale, senza dimenticare i contributi che la società di navigazione elargisce al Comune per la realizzazione di manifestazioni e iniziative varie.
Siclari ribadisce che non c’è nulla di male nell’accettare le donazioni di C&T o di altre realtà economiche, e che rifiutarle non significherebbe risolvere il problema del passaggio dei mezzi e dell’inquinamento, obiettivo possibile solo con le grandi opere già finanziate o da finanziare (polmone di stoccaggio e approdi a sud).
«In qualunque paese del mondo, qualunque realtà economica – sostiene il sindaco – elargisce delle donazioni alla propria comunità. Quindi non capisco per quale motivo io non debba accettare anche mille euro, che non sono soldi dovuti, sono soldi che non compromettono né la mia imparzialità né la mia autonomia. Non vedo quale sia il grande dramma nell’accettare 45 mila euro, l’hanno fatto tutti i sindaci, compreso il dott. Aragona. Qualsiasi cosa che possa essere utile alla mia città, io l’accetto, da Caronte e non solo, ovviamente senza scendere a compromessi. Se davvero dobbiamo liberare la nostra città dal traffico – continua Siclari all’indirizzo di Milena Gioè – non dobbiamo chiederlo a Caronte&Tourist, è inutile puntare sempre il dito su questa società, che fa solo il proprio lavoro! Bisogna chiederlo al ministro Toninelli, a lui bisogna chiedere di trovare una soluzione per Villa! Te la devi prendere col tuo Governo – dice Siclari a Gioè – che dovrebbe venire qui a osservare la nostra situazione».
Lapidaria, infine, la risposta sull’annosa vertenza giudiziaria “Parco dei Falchi”, che ha ripetutamente bloccato il progetto della società Eco srl (della famiglia Siclari) di realizzare un agriturismo in località Serro la Torre Cannitello: «Mio padre non dovrebbe scendere dalla cattedra, come suggerisce Aragona – chiosa Siclari con il consigliere di Impegno in Comune nel frattempo uscito dall’aula – Mio padre è stato messo semmai su una croce, ma tutte le sentenze lo stanno liberando dai chiodi. Per la legge non c’è nessun motivo valido per cui io debba dimettermi, non sono incompatibile – ribadisce il sindaco ricordando la vicenda come una «pagina buia di Villa» – e francamente non trovo ragioni per dovermi giustificare con chicchessia».
Francesca Meduri
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