L’intervento del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha chiuso la “quattro giorni” in cui s’è articolata la seconda edizione della manifestazione politica S’intesi, sul Lungomare Falcomatà, nel contesto del dibattito finale sul tema Visione Futura. La Città di oggi e di domani; un confronto corale, che ha visto sul palco numerose espressioni dell’articolatissima coalizione pronta a ricandidare e supportare unitariamente il sindaco uscente alle prossime elezioni comunali.
«In apertura, non possiamo non ricordare chi, pur non essendo reggino, per questa città ha combattuto e questa città l’ha rappresentata a diverso titolo e a diverso livello»: lo speech del sindaco è cominciato con un sentito ricordo del compianto Superprefetto di Reggio Calabria prima, senatore del Partito democratico poi Luigi De Sena, salutato con un’ovazione dalla platea di S’intesi, nel quarto anniversario della sua scomparsa.
L’intervento di Giuseppe Falcomatà ha rappresentato anche l’occasione giusta per un primo bilancio riguardo alla kermesse politica, preceduto peraltro da un video “emozionale” che ha riassunto plasticamente momenti, volti, emozioni dell’edizione 2019: «Credo che anche quest’anno – ha asserito il primo cittadino – S’intesi abbia dimostrato quanta voglia di partecipazione c’è, con una presenza media di circa 300/400 cittadini a dibattito, con mediamente 20/25 interventi per ogni sessione di confronto da parte di singoli cittadini, associazioni, Ordini professionali, club service… Ecco, credo che ancòra una volta S’intesi ci lanci un messaggio: queste iniziative evidentemente servono molto più alla città che agli amministratori. La città dimostra una grande sete di partecipazione, di conoscere, una gran voglia di confrontarsi e di proporre: e, consentitemi di dirlo, non era affatto scontato ottenere un risultato simile dopo cinque anni d’amministrazione. Siamo molto contenti – ha aggiunto Falcomatà – anche della circostanza che quest’iniziativa abbia destato interesse e curiosità pure fra gli addetti ai lavori, anche rispetto a critiche mosse a questa ‘quattro giorni’: come si suol dire, “l’importante è che se ne parli”… Credo però che adesso la politica debba avere la forza di raccogliere quest’ennesima dimostrazione di fiducia e d’affetto che anche quest’anno tutti coloro i quali hanno partecipato a S’intesi hanno offerto nei confronti di questa classe politica e di questa classe dirigente, con la voglia di fare ancora di più e meglio, con l’ambizione di voler dare ancora qualcosa in più alla città». Importante sottolineatura, il frangente che S’intesi (anche se «per noi rappresenta la normalità, ma è sempre utile ribadirlo», ci ha tenuto a rilevare il primo cittadino) «si sostiene grazie ai contributi spontanei e volontari di chi crede nella bontà di questo messaggio. Dunque io ringrazio quanti l’hanno resa possibile, ma soprattutto ringrazio i ragazzi, i volontari di S’intesi, che giorno e notte hanno presidiato H-24 in maniera positiva questo villaggio, facendo sì che ci fosse un clima di familiarità, d’affetto e di confidenza che credo sia la base per ogni buon ragionamento sul futuro sviluppo di questa città».
Da parte del primo cittadino, alla fine del dibattito sulla futura veste di Reggio Calabria, il ringraziamento a tutti i partecipanti, «ognuno rappresentativo di un ‘mondo’, di un gruppo, di un movimento, di un partito: è la dimostrazione di quanto le famiglie, seppur non perfette, siano comunque unite, guai a pensare che esistano al mondo famiglie ‘perfette’… Questa – ha scandito Giuseppe Falcomatà – è una grande dimostrazione che la nostra è una grande ‘famiglia’ unita: una famiglia di partiti, movimenti, liste civiche, gruppi che hanno sposato questa battaglia nel 2014, battaglia che da allora in avanti s’è arricchita di altri partiti, liste, movimenti e gruppi che abbiamo incontrato, che ci hanno accompagnato nel percorso e coi quali scriveremo insieme il prossimo Manifesto politico, quello 2020/2025. Tra i nuovi arrivi ci tengo a salutare l’arrivo del partito dei Verdi, la presenza di chi rappresenta quel mondo civico che ci dà la dimensione del senso d’appartenenza alla città e ci dice, sostanzialmente, che al netto dell’appartenenza a questo o a quel partito politico l’amore per la città viene sopra qualsiasi altra cosa, e dunque che è possibile, anzi che in qualche misura noi tutti ‘dobbiamo’ partecipare alla vita politica cittadina, a prescindere da quelle che sono poi le nostre appartenenze politico-partitiche, se crediamo in un progetto d’amministrazione della città. Questi cinque anni, però, si sono retti anche sulle gambe di donne e uomini, consiglieri e assessori comunali che con grandissimo sacrificio hanno superato tutte le difficoltà anche di chi si trovava alle prime esperienze all’interno di un’istituzione pubblica». E tutti i consiglieri e gli assessori sono saliti sul palco, a stare anche visivamente accanto al sindaco Falcomatà, perché «tutte le partite si perdono o si vincono per colpa o per merito della squadra, senza alcun ‘uomo solo al comando’. E noi, queste partite, le abbiamo affrontate tutte insieme».
Significative anche le parole spese dal primo cittadino sulla ‘qualità’ della partecipazione: «Alla manifestazione hanno preso parte centinaia d’associazioni, anche con i dovuti ‘distinguo’: qualcuno ci ha ringraziato per le cose fatte, la stragrande maggioranza delle associazioni ci ha chiesto di fare di più. Ecco, io rispetto a questo rilancio: voi ci avete chiesto ancor maggiore coinvolgimento, noi questo coinvolgimento lo vogliamo. E proprio per questo vi chiediamo fin d’ora di ‘farci sentire’ questo vostro impegno nella cosa pubblica, di ‘farcelo vedere’ attraverso una vostra partecipazione alle liste che faranno parte della nostra coalizione». Un punto sul quale Falcomatà ha voluto anche puntualizzare un aspetto molto specifico: «Vi chiedo anche di ‘gettare il cuore oltre l’ostacolo’. Con molti, molti di voi da tempo viaggiamo nella stessa direzione di marcia: e allora, che rappresentiate un’associazione o un movimento o un altro tipo di collettività organizzata, se su 10 punti su 9 siamo d’accordo, invece d’enfatizzare in modo inutilmente divisivo quell’unico punto di distonia, io vi chiedo di dare il giusto peso a quei 9 sui quali la pensiamo allo stesso modo, sui quali abbiamo la stessa sensibilità, in modo da creare le precondizioni giuste per proseguire insieme il nostro percorso».
Sempre quanto alla partecipazione, sotto altro profilo, «abbiamo notato – è stata la riflessione del primo cittadino – che in tanti lamentano la mancanza sulla scena cittadina di una realtà preziosa come quella delle Circoscrizioni. Una realtà utile per un documento, per una segnalazione, per qualsiasi cosa: anche per far capire che non si è abbandonati a se stessi. E utile a un’Amministrazione comunale che, in questi anni, talvolta ha avuto difficoltà anche nell’ordinario. Noi – ha osservato Giuseppe Falcomatà –reintrodurremo uno strumento del tutto analogo alle Circoscrizioni per come le abbiamo conosciute, con un presidente, un Consiglio elettivo e gli uffici, e questo per tre ordini di motivi: per restituire ai cittadini un insostituibile punto di riferimento sul territorio e per le loro istanze, per dare una valvola di sfogo e uno strumento di supporto all’Ente comunale, ma anche per dare ai giovani un luogo in cui formarsi, per ridare loro quell’antica ‘palestra’ politico-istituzionale in cui, in passato, centinaia e e centinaia d’esponenti politici reggini ‘si son fatti le ossa’ nel corso degli anni».
Indiscutibile che esistano difficoltà, anche e soprattutto economico-finanziarie; difficoltà che però non hanno impedito all’Amministrazione d’attivare la riqualificazione di oltre 250 chilometri di strade di Reggio Calabria. «Sappiamo, naturalmente, che bisogna fare tanto e di più, però oggi la città – ha fatto presente Falcomatà – può riappropriarsi di progetti che la possano definire davvero, e non soltanto sulla carta, una ‘città turistica’. E in questo spirito è con grande soddisfazione che vi annuncio che noi a dicembre, firmando i Contratti istituzionali di sviluppo che incarnano risorse nuove, risorse fresche per la città, daremo il via a una grande opera, strategica per lo sviluppo del turismo nella nostra città, che è il Museo del Mare di Zaha Hadid, che potrà dare una grande risposta anche a chi diceva che noi amministriamo ‘con risentimento e non con sentimento’. Noi – ha ribadito il sindaco – le cose positive per la città non le buttiamo via di certo: fanno parte di una narrazione unica che si snoderà attraverso il Parco Lineare Sud, il ponte Calopinace, l’Arena Lido, il Lido comunale. E le opere culturali: noi a febbraio daremo inizio a un’opera unica nel suo genere con un artista, Edoardo Tresoldi, tra i primi cinque al mondo e che renderà la città un ‘museo a cielo aperto’. In questi Contratti istituzionali di sviluppo inoltre partirà finalmente il ponte di Gallico-Catona, il lungomare di Gallico, e riqualificheremo anche il lungomare di Catona in modo da dare davvero l’idea di un lungomare unico, senza soluzione di continuità, com’era nel sogno di ‘qualcuno’», implicito riferimento al compianto sindaco Italo Falcomatà, padre del primo cittadino in carica, «ma soprattutto per dare concretezza all’industria turistica, in barba a chi dice che in questa città non ci sono posti-letto, offendendo i tanti albergatori e proprietari di b&b che solo in questa settimana ospitano 3mila ragazzi che fanno vela proprio nelle acque dello Stretto».
«Andremo avanti con questa squadra, una squadra – ha fatto sapere Giuseppe Falcomatà – che di giorno in giorno s’arricchirà di elementi, anche nelle prossime settimane. Il programma per questi cinque anni d’Amministrazione era il raggiungimento della ‘normalità’: ci stiamo arrivando, un passo alla volta, giorno dopo giorno, forse senza neanche accorgercene. Però noi sappiamo bene che per questa città deve iniziare qualcosa di più ambizioso: questa città deve guardare con ambizione al suo futuro». L’auspicio è allora che la prossima consiliatura comunale rappresenti l’«inizio di una nuova era», come da parole conclusive del primo cittadino e dal brano di Jovanotti (“Nuova era”) proposto al termine dell’intervento di Falcomatà.
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