Reggio C. Centrosinistra “allargato” a supporto del sindaco Giuseppe Falcomatà

2 Settembre 2019
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S’è chiusa sabato scorso sul Lungomare di Reggio Calabria la “quattro giorni” della manifestazione politica S’intesi per la sua seconda edizione, quella 2019.

Dopo la prima sessione di lavori, ha avuto luogo la seconda sessione di lavori, sul tema Visione Futura: la Città di oggi e di domani – moderato dal giornalista Giorgio Neri –, che ha rappresentato l’ultimo dibattito dell’intera iniziativa e ha visto a confronto forze partitiche e movimenti di un centrosinistra “allargato” a supporto del sindaco Giuseppe Falcomatà, di una coalizione che ha esteso i suoi confini.

Il consigliere comunale del gruppo Idem delegato alle Partecipate Francesco Gangemi ha posto l’accento sul carisma del sindaco Giuseppe Falcomatà: «Ha fatto dell’onestà la sua guida. Quella di quest’Amministrazione, pur nelle grossissime difficoltà economico-finanziarie tuttora perduranti, è stata un’esperienza molto bella. Questa città prima del nostro arrivo era stata distrutta: abbiamo tolto le macerie e oggi iniziamo a costruire quel che ha preso forma nei dibattiti di questi giorni. Noi siamo a fianco di Giuseppe Falcomatà e chiedo solo a voi di fare cassa di risonanza rispetto a ciò che avete ascoltato in questi giorni verso i vostri amici e i vostri vicini di casa».

Ad avviso del segretario metropolitano di Mdp-Articolo 1 Alex Tripodi occorre tornare con la mente al 2014, «quando la città era ormai affossata in quelle che erano delle crisi dilanianti: penso alla crisi etico-morale che abbiamo vissuto negli anni della governance del centrodestra a “trazione Scopelliti”, penso alla crisi economico-finanziaria che ancor oggi quest’Amministrazione subisce e che ha visto il saccheggio delle casse del Comune di Reggio Calabria. Quest’Amministrazione, grazie al sindaco Giuseppe Falcomatà, grazie ai soggetti politici e alle forze civiche che hanno rappresentato questa nuova stagione, oggi possiamo parlare di una nuova pagina per Reggio Calabria: innanzitutto, pensiamo alla grande Questione Democratica. Forze politiche, partiti, forze civiche, mondo dell’associazionismo, rapporto con gli Ordini professionali e i sindacati, una sinergia tra tutti questi mondi che oggi ci ha consentito un grande risveglio democratico e di partecipazione attiva che da anni non vedevamo: e questo – è risuonata la riflessione di Tripodi – non era affatto scontato, pensando a quel che questa città ha subìto. E tra le tante cose fatte mi piace ricordare la stabilizzazione dei precari del Comune, proprio la richiesta che aveva avanzato Articolo 1 sin dall’inizio di quest’esperienza amministrativa».

Al termine, Alex Tripodi ha praticamente “passato la parola” al presidente del Consiglio comunale Demetrio Delfino: «Con Articolo 1, speriamo di avere la possibilità di far politica anche con strumenti che non si vedono più, ovvero i circoli o le sezioni, come si chiamavano una volta – ha auspicato Delfino –. E ragionando di politica, la nostra sollecitazione all’Amministrazione comunale è affinché concretizzi alcune cose che potrebbero portare grande utilità alla città: abbiamo il nostro Lido comunale, autentica ‘perla’ incastonata in questo splendido mare, in una posizione geografica invidiata da tutt’Italia, visto che nessuno ha un lido in pieno centro città con le caratteristiche del nostro Lido, ora bisogna fare uno sforzo immenso perché questa storia che il Lido sia dato ogni anno in mano ai privati deve finire. Il Lido comunale – ha esclamato il presidente del Consiglio comunale – dev’essere gestito direttamente dall’Amministrazione, perché i privati vogliono produrre solo profitti: servizi, zero. Invece può diventare un importante polo turistico, ma anche culturale: al Lido si potranno organizzare sfilate di moda, concerti, presentazioni di libri e molto altro, e con le 700 cabine che abbiamo e che riqualificheremo avremo anche un’entrata economica che ci consentirà di portarlo avanti e di manutenerlo».

Antonino Nocera, consigliere comunale e metropolitano, ha posto in evidenza come il movimento A Testa Alta, di cui è un dirigente, sia «nato per dar voce ai cittadini; e coi cittadini cerchiamo di costruire una comunità inclusiva, partendo da un presupposto. La politica deve saper ascoltare, per poi dare delle risposte, e per poterle dare deve avvicinarsi al territorio creando un rapporto basato sulla felicità e sul sentimento, perché fare politica è bello. Da questo punto di vista A Testa Alta ha portato avanti una serie d’iniziative che hanno trovato riverbero su scala comunale e metropolitana: ricordo il Regolamento d’attuazione degli istituti di partecipazione, proposto dal sottoscritto in Consiglio comunale, che ha permesso dopo 30 anni di dar voce attraverso lo strumento delle Consulte», e qui è stato espresso un ringraziamento all’assessore Irene Calabrò per «aver dato forza» a tale strumento; questo in attesa di un ulteriore scatto in avanti, ad avviso di Nocera rappresentato dal Regolamento sui Comitati territoriali, «che il sottoscritto ha proposto in Commissione Politiche sociali e andrà approvato dal Consiglio comunale». E non è mancato un saluto al leader del movimento, l’ex presidente del Consiglio regionale Peppe Bova.

Il consigliere regionale Gianni Nucera (La Sinistra) ha ribadito: «Sappiamo bene quali problemi abbia avuto negli ultimi anni la città di Reggio Calabria. E siamo stati accanto al sindaco Falcomatà perché sapevamo delle difficoltà e di come fosse ridotta la città e lo ringraziamo per il coraggio che ha avuto e che ha e per il lavoro che svolge. Abbiamo fatto interventi, non ci siamo tirati indietro: e non c’è stata alcuna proposta avanzata dal Comune di Reggio che non sia stata non solo condivisa, ma anche sostenuta ‘senza se e senza ma’ dal presidente della Regione Mario Oliverio. Noi alla Regione su questa città abbiamo investito molto, sapevamo che c’era un lavoro da fare e sapevamo che l’Ente doveva essere accanto al primo cittadino e sostenere questo progetto, che non può terminare in questi cinque anni: sapevamo che il lavoro deve continuare». Ma c’è anche altro: «Siamo intervenuti dopo quasi trent’anni di lavori fermi sulla diga sul Menta, con tenacia e grande coraggio li abbiamo ripresi e abbiamo portato l’acqua del Menta nella città di Reggio Calabria, cosa per niente facile. Ma – ha proseguito Nucera – sapevamo che, anche attraverso buona parte dei 120 milioni di euro investiti per rivitalizzare i piccoli borghi, passava da Reggio una ‘scommessa’ molto importante per la Calabria».

«Se stasera ci fosse stato un ‘parolometro’, uno strumento che avesse potuto evidenziare quale parola sia stata più utilizzata e citata in questa ‘quattro giorni’, sarebbe venuto fuori che il vocabolo è ‘ambiente’ – ha posto in luce il coordinatore metropolitano dei Verdi Mimmo Bova –, obiettivo che dunque caratterizzerà i prossimi cinque anni della nuova Amministrazione. Voglio anche ringraziare il sindaco: da un paio d’anni a questa parte ha instaurato con noi un dialogo che per alcuni aspetti s’è concretizzato: così, per esempio, per la delibera che ha recepito la mozione sul plastic free. Ma da quest’Amministrazione abbiamo visto pure altri segnali in questa direzione, per esempio col bike sharing».

Ma secondo Bova «quella lotta per l’ambiente oggi offre a un’Amministrazione comunale pure la possibilità di creare occupazione, contribuendo a far uscire da certe ‘depressioni sociali’ di cui purtroppo anche la nostra città è gravata, come pure la chance di rimpolpare le casse del Comune decurtando la spesa per l’energia tramite interventi strutturali, programmatici e consolidati nel tempo mirati anche all’utilizzo di fonti energetiche alternative. E in concreto, adesso faremo partire una campagna che si protrarrà per almeno un paio di mesi, coordinata dalla nostra responsabile Cultura e società: noi Verdi chiederemo al Consiglio comunale dei ragazzi d’intervenire presso le scuole medie perché elaborino progetti volti a piantare attorno ai rispettivi edifici scolastici 5-10 alberi a plesso, facendo capire anche perché un albero va bene e un altro no». E al termine dell’intervento, l’ambientalista ha consegnato a Falcomatà il testo della proposta di delibera affinché il Comune dichiari lo stato d’emergenza climatico e ambientale.

Nel suo articolato intervento, il segretario provinciale del Psi Giovanni Milana ha ricordato che proprio il Partito socialista ha indicato in Giunta l’assessore al Bilancio Irene Calabrò: «Noi siamo stati vicini a questo sindaco anche quando sindaco non era, pensando di essergli vicini persino nelle Primarie – ha ricordato Milana –. Una vicinanza attestata pure dalla responsabilità del consigliere comunale Antonio Ruvolo o dal lavoro in Commissione Toponomastica di Francesca Leotta. Far parte di un’Amministrazione è un po’ come dover prendere una decisione di fronte a un’eredità: se si accetta l’eredità ci sono cose buone, ma anche cose meno buone di cui farsi carico. Il valore e il talento, peraltro, si misura maggiormente proprio nelle cose poco piacevoli che nella gestione della cosa pubblica vanno affrontate… i debiti vanno pagati. In questo, poi, apprezziamo una questione di stile: non ho mai sentito dire al nostro sindaco che ‘non ce la faceva’ per colpa di qualcuno».

Il sociologo Pino Rotta, nel suo esordio, ha voluto ricordare il padre del primo cittadino in carica, il compianto sindaco della “Primavera di Reggio” Italo Falcomatà. «Lo ricordo anche per rammentare che troppo spesso sia le persone ostili a quest’Amministrazione sia coloro i quali sono favorevoli dipingono la città solo a tinte negative. In questo senso, ricordo un colloquio con Italo Falcomatà in uno di quei momenti in cui c’era lo sconforto. ‘La società civile dov’è?’, s’interrogava Italo, e abbiamo concordato su una circostanza: dentro ogni casa ci sono delle invisibili ‘antennine’, attentissime a ogni segnale che arriva. Ecco che allora lui riuscì a cogliere tre importantissimi bisogni come l’esigenza di restituire alla città un Lungomare ‘bloccato’ dalle Ferrovie. Adesso – così Rotta – Giuseppe Falcomatà potrà costruire e capitalizzare il lavoro fatto fin qui, con coraggio, da quest’Amministrazione: ma serve la grande partecipazione dei giovani e delle donne, mai valorizzate abbastanza, come pure delle associazioni, per raccogliere questo messaggio e tornare a far vibrare quelle ‘antennine’, decisamente più sensibili di quanto si possa immaginare. Ha ragione il sindaco: non siamo tutti ‘i stessi».

Pur non intendendo ricandidarsi, a nome delle liste civiche Reset e La Svolta Valerio Misefari ha tenuto a ribadire «la generosità con cui la società civile già nel 2014 s’è voluta impegnare a supporto di questo progetto, con tanti candidati che, anche se non eletti, hanno continuato a fare la loro parte a fronte di una città che era stata devastata: una devastazione di cui stiamo continuando a pagare lo scotto. In questi anni – ha aggiunto Misefari – quest’Amministrazione ha fatto tantissimo, ma a molta gente sembra interessare solo delle buche nelle strade o dei problemi idrici: sono problemi reali, ma presto i frutti dello straordinario lavoro condotto fin qui saranno sotto gli occhi di tutti».

Il consigliere comunale delegato al Patrimonio Edilizio ed esponente del movimento Oltre Peppe Sera, nel salutare il leader e consigliere regionale Domenico Battaglia, ha ricordato che dopo il sostegno proprio a Battaglia alle Primarie si volle andare appunto “oltre” una semplice candidatura a sostegno del vincitore delle Primarie, Falcomatà appunto, allestendo una lista vera e propria: «“Oltre” le Primarie, potremmo dire oggi; “oltre” la S’intesi… Siamo stati sempre fedeli alla linea politica e leali verso il sindaco, e quando siamo stati chiamati in ‘zona Cesarini’ abbiamo sùbito indicato in Mariangela Cama il nome di un nostro assessore. Nel nostro piccolo, siamo stati partecipi di un progetto: la fedeltà e il sostegno al sindaco rimarranno nel tempo, oggi abbiamo più tempo per curare l’allestimento della lista e per essere coinvolti appieno nelle strategie elettorali».

«È così che si fa Democrazia: avevamo forte bisogno di tornare a confrontarci, dando un bell’esempio di cosa sia la Politica Buona, la politica dei cittadini, che poi si trasforma in ottime Amministrazioni com’è accaduto a Reggio – ha scandito il coordinatore metropolitano del Pd Giovanni Puccio –. Io non sono reggino, ma sono orgoglioso di avere tra gli esponenti del Partito democratico un grande sindaco come Giuseppe Falcomatà: ma lo stesso orgoglio credo debbano averlo i cittadini di Reggio Calabria, perché cinque anni fa questo giovane professionista ha avuto la forza d’estrarre una città dalle sabbie mobili in cui era e restituirle una prospettiva politica e amministrativa attraverso un lavoro serio di risanamento finanziario e morale. E soprattutto, con l’umiltà che esercita nel suo rapporto coi cittadini, mostrandosi costantemente attento agli ultimi, ai bisognosi. Adesso, in vista del secondo mandato di Falcomatà, da quest’evento dobbiamo trarre un segnale di grande fiducia e creare un nuovo protagonismo di tutte le forze che hanno condiviso con noi questo progetto».

Sempre per il Partito democratico, l’ex deputato Demetrio Battaglia ha ribadito il costante contributo politico da lui offerto a questa città: «Certo i problemi sono tantissimi, però qualsiasi cosa si faccia a Reggio Calabria la gente non la percepisce come ‘abbastanza’: questo anche perché circa 40 anni fa questa città ha iniziato a fermarsi, prima era la città delle ‘conquiste’ di Enti, Tar e altro, poi è diventata la città della difesa di cose acquisite in precedenza… Oggi abbiamo avuto una Reggio Calabria in cui sono stati immessi vari servizi che la rendono una città vivibile: adesso andremo a fare un ‘secondo passo’, perché il Comune non è un mero erogatore di servizi, ma poi deve diventare il principale attore dello sviluppo in città, e quindi dell’economia e del lavoro, allestendo le condizioni e le strutture che consentano ai cittadini d’avviare un’attività lavorativa».

Il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, tra gli ‘argomenti di futuro’ ha citato la Conferenza interregionale Reggio Calabria-Messina, «che già ci ha permesso d’inserire nel Piano regionale dei Trasporti la Città metropolitana e l’Area dello Stretto come organismo autonomo che può iniziare a programmare in modo autonomo come circolare nelle due aree urbane di Reggio e Messina», ma pure «la Legge Urbanistica a ‘consumo zero’ di suolo, che vuole aprire un nuovo campo e pure un nuovo linguaggio: quello del riuso, della riqualificazione, del ripensamento degli spazi pubblici e dell’organizzazione delle periferie in particolare» e, da ultimo, «l’apertura di Palazzo Campanella, parte del tessuto istituzionale e politico della città di Reggio Calabria. Abbiamo cercato di chiamare associazioni e attori culturali a darci una mano nella prospettiva e nel dibattito: in occasione della presentazione del volume ‘Le assaggiatrici’ di Rosella Postorino, vincitrice del ‘Premio Campiello’, proprio il coinvolgimento delle associazioni è stata la mossa vincente».

Tra le altre ‘cose fatte’ grazie all’intervento del Consiglio regionale con ricadute dirette sul tessuto sociale reggino, Irto ha poi fatto sapere che, dopo la ‘risalita’ all’Eremo con la processione di novembre, la Vara della Madonna della Consolazione, Patrona di Reggio Calabria, «avrà per la prima volta un gigantesco restauro strutturale, che consentirà di metterla in sicurezza: un risultato importante, che si chiedeva da anni. E se si fa, certo, è perché il Consiglio regionale ha posto quest’intervento all’interno della sua programmazione, con utilizzo di fondi del Mibact, ma innanzitutto perché è un patrimonio della città e del popolo reggino».

A dare conclusione al dibattito, è poi intervenuto il sindaco Giuseppe Falcomatà, come già evidenziato all’attenzione dei media.

A chiusura dell’intera manifestazione, la partecipatissima esibizione musicale del gruppo di uno degli artisti etnofolk più apprezzati della scena calabrese e nazionale, Cosimo Papandrea.

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