Lettera al ministro della Salute Roberto Speranza:
”Buongiorno signor ministro. Sono una persona con sclerosi multipla e vivo nella provincia di Reggio Calabria. Le scrivo per farle conoscere la grave situazione nella quale versano le persone con sclerosi multipla in particolare, ma tutti i cittadini, vittime di una sanità commissariata da 10 anni ma sempre in emergenza. Quello che si legge nell’articolo che le ho appena spedito (https://www.reggiotv.it/notizie/attualita/60676/se-vuoi-perdere-dignita-umana-recati-al-pronto-soccorso-reggio-calabria?fbclid=IwAR3uPQrAKucanBlULbuYR9exQL5S0oaPirHLpo7GvjMmZ1fX-S5uwRbAwG8 ) è solo uno degli esempi della situazione assurda che viviamo, soprattutto in questi ultimi anni.
Mio marito, anche lui persona con sclerosi multipla, qualche giorno fa ha chiamato il Cup per prenotare una visita di controllo, dato che ha dovuto saltare l’ultima perché eravamo ricoverati per fare fisioterapia, e gli hanno dato come data possibile il mese di giugno. Il problema è che facendo terapia con un farmaco che richiede controlli trimestrali, oltre alla visita ha bisogno del piano terapeutico.
In ambulatorio non rispondono quasi mai, impossibile spesso anche solo parlare con un medico e fissare un appuntamento. I ragazzi del Servizio Civile Aism fanno il possibile, ma la realtà è che per una visita urgente ci viene detto che si deve passare per forza dal pronto soccorso.
Da quello stesso pronto soccorso di cui si parla nell’articolo, che finisce per essere oberato e per non essere utile a nessuno anzi. Viviamo un incubo e siamo abbandonati…
La prego di avere una particolare attenzione per questa provincia così provata da anni di tagli e per il regolare funzionamento della nostra ASP, sciolta per infiltrazioni mafiose, e sbloccare il turn-over, ridando un po’ di ossigeno ai reparti dei nostri ospedali.
Grazie e buon lavoro”.
Mio marito, anche lui persona con sclerosi multipla, qualche giorno fa ha chiamato il Cup per prenotare una visita di controllo, dato che ha dovuto saltare l’ultima perché eravamo ricoverati per fare fisioterapia, e gli hanno dato come data possibile il mese di giugno. Il problema è che facendo terapia con un farmaco che richiede controlli trimestrali, oltre alla visita ha bisogno del piano terapeutico.
In ambulatorio non rispondono quasi mai, impossibile spesso anche solo parlare con un medico e fissare un appuntamento. I ragazzi del Servizio Civile Aism fanno il possibile, ma la realtà è che per una visita urgente ci viene detto che si deve passare per forza dal pronto soccorso.
Da quello stesso pronto soccorso di cui si parla nell’articolo, che finisce per essere oberato e per non essere utile a nessuno anzi. Viviamo un incubo e siamo abbandonati…
La prego di avere una particolare attenzione per questa provincia così provata da anni di tagli e per il regolare funzionamento della nostra ASP, sciolta per infiltrazioni mafiose, e sbloccare il turn-over, ridando un po’ di ossigeno ai reparti dei nostri ospedali.
Grazie e buon lavoro”.
Maria Carmela Gioffrè
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