VILLA SAN GIOVANNI – «Un percorso ad ostacoli». Esordisce così il medico Domenico Cotroneo, presidente dell’associazione Smail (Solidarietà medica assistenza integrata locale), per descrivere l’iter per l’apertura del poliambulatorio sociale nei locali di via Riviera confiscati alla criminalità organizzata e assegnati alla stessa associazione proprio per l’importante scopo a favore delle esigenze sanitarie dei cittadini villesi e non solo.
In conferenza stampa, il numero uno del sodalizio, affiancato da altri soci, spiega i reali motivi del ritardo dell’inizio dell’attività ambulatoriale. Un atto dovuto anche e soprattutto alle tantissime persone che, con generosità e responsabilità, hanno contribuito, economicamente e non solo, alla sistemazione dei locali, trasformando un ex deposito-magazzino in un centro medico che, seppur ristrutturato a norma di legge, non può ancora essere inaugurato a causa di uno stallo burocratico.
«L’associazione SMAIL – ricorda in primis il medico Cotroneo, parlando a nome del Consiglio direttivo di Smail – si è costituita a Villa San Giovanni nel mese di gennaio 2017 al fine di aprire in città un poliambulatorio specialistico di medicina sociale. Ad oggi l’associazione ha terminato da mesi i lavori di ristrutturazione dei locali siti in via Riviera nn. 12-16 di Villa San Giovanni, bene confiscato alla criminalità organizzata, assegnato dall’amministrazione comunale villese alla stessa associazione in ATS con l’associazione ACE a seguito di un bando emesso dall’allora commissario Iorio».
«I soci di SMAIL in questi mesi, con una partecipazione di solidarietà senza uguali, – prosegue Cotroneo – hanno dovuto ristrutturare il bene confiscato per trasformarlo da magazzino-deposito in ambulatorio medico, eseguendo i lavori utili a soddisfare tutti i requisiti previsti dalle vigenti normative, compresa quella relativa all’accessibilità degli spazi da parte delle persone diversamente abili. Purtroppo, successivamente all’assegnazione dei locali, si è appreso che una porzione dell’unità immobiliare, quella collocata al piano semi-interrato, è stata oggetto di un contenzioso per il quale si è espresso il Tribunale di Reggio Calabria già nel dicembre 2006. SMAIL, facendosi carico di ulteriori lavori, ha già provveduto a separare e rendere fisicamente autonomi i due livelli dell’unità immobiliare. Questo, però, ha comportato anche degli ulteriori adempimenti amministrativi. In questi mesi, dopo aver atteso che tali adempimenti fossero giustamente assolti dalla proprietà, quindi dal Comune di Villa San Giovanni, essendo assente la funzionaria preposta, abbiamo chiesto come SMAIL una delega (ovviamente a titolo gratuito) che ci consentisse di seguire direttamente l’iter di aggiornamento catastale dell’unità immobiliare, propedeutica ai successivi adempimenti burocratici necessari ad ottenere l’autorizzazione allo svolgimento della nostra specifica attività ambulatoriale. Siamo ormai prossimi al completamento di questo iter e speriamo prima della fine del 2019 – auspica Cotroneo – di poter aprire finalmente i battenti per iniziare l’attività di volontariato di medicina solidale».
Ad avvenuto riaccatastamento il Comune dovrà altresì procedere al cambio della destinazione d’uso del bene, per giungere infine all’agibilità sanitaria che consentirà l’entrata in funzione dell’ambulatorio. Ambulatorio che, c’è da dire, è già un piccolo gioiello, sistemato in base alla legge e arredato con gusto grazie alla solidarietà manifestata dalla gente in occasione delle iniziative benefiche organizzate da Smail e altre associazioni. «La gente ancora non ha visto i risultati di questa grande opera, se ci sono le serrande abbassate è solo per quest’ostacolo», ripete Cotroneo mandando, pur senza polemica, un chiaro messaggio di sollecito al Comune.
In attesa del taglio del nastro dell’ambulatorio, comunque, l’attività di Smail non si ferma. Anzi. «Il nostro obiettivo è anche fare informazione e divulgazione medica. A tal riguardo, informiamo la cittadinanza che domenica 29 settembre ci sarà, presso i locali di Smail, un interessantissimo incontro su “Epilessia non mi fai paura”: un incontro info-formativo per genitori, insegnanti e dirigenti scolastici». E infine Cotroneo lancia un appello a sostenere l’ambulatorio e a partecipare all’associazione, perché c’è ancora bisogno dell’aiuto di tutti per la piena riuscita del progetto dell’ambulatorio solidale.
(FRA.ME.)
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